Ticino
"Basta con il dumping salariale? Una soluzione inadeguata"
"Basta con il dumping salariale? Una soluzione inadeguata"
"Basta con il dumping salariale? Una soluzione inadeguata"
Redazione
9 anni fa
L'OCST raccomanda anche di respingere l'iniziativa "Prima i nostri": "Servono interventi più concreti"

il Comitato direttivo dell’OCST, nella sua seduta del 13 settembre scorso, ha preso posizione su alcuni dei temi in votazione il prossimo 25 settembre.

A livello cantonale respinge l’iniziativa “Basta con il dumping salariale” della quale invece sostiene il controprogetto.

Dà inoltre indicazione di respingere l’iniziativa “Prima i nostri”, mentre riguardo al Controprogetto a questa iniziativa, non si esprime né in favore né contro: "per quanto infatti abbia in comune con “Prima i nostri” la mancanza di incisività, si pone obiettivi condivisibili".

Secondo l'OCST l’iniziativa "Basta con il dumping salariale" propone "una soluzione inadeguata ad un’esigenza reale, alla quale è necessario dare una risposta concreta ed efficace".

"In numerose occasioni - si legge negli articoli apparsi sul giornale “il Lavoro” - l’OCST ha denunciato il degrado del mercato del lavoro e l’aumento del numero e della sofisticazione degli abusi a danno dei lavoratori e delle aziende che agiscono correttamente. Più volte ha richiamato la necessità di aumentare le risorse a disposizione per i controlli e di migliorare la collaborazione tra gli operatori".

"Proprio in quest’ottica Gianni Guidicelli, quando era Gran consigliere, ha proposto un controprogetto approvato a larghissima maggioranza dal Gran Consiglio. Questo controprogetto è molto meno costoso dell’iniziativa e, soprattutto, ha il pregio di valorizzare quanto già viene fatto oggi grazie all’impegno delle parti sociali. Tiene infatti conto del grande lavoro di controllo già svolto dalle Commissioni paritetiche, e favorisce il coordinamento di tutte le forze in campo".

L'OCST ritiene che il controprogetto possa dare "una risposta concreta, puntuale e realistica alle esigenze del martoriato mercato del lavoro ticinese".

L'iniziativa "Prima i nostri", invece, porrebbe "delle questioni che non sono di facile definizione: quando un licenziamento è discriminatorio perché mira alla sostituzione della manodopera residente con quella frontaliera? Quando un lavoratore deve accettare sensibili riduzioni di salario a causa dell’afflusso indiscriminato di manodopera estera?"

La sostituzione e il dumping salariale sono due problemi "reali e tangibili" per il mercato del lavoro del Cantone, "ma sono rari nella forma diretta, cioè di sostituzione di un residente con un frontaliere".

"Si manifestano invece come una barriera all’entrata nel mondo del lavoro per i residenti: in media, in certi settori, vengono assunti più frontalieri a un salario più basso. È quindi arduo affrontare queste problematiche in maniera puntuale, definendo illegale una condotta che è diffusa e difficile da smascherare - sostiene il sindacato - Bisogna al contrario introdurre delle misure di protezione che tutelando tutti i lavoratori, combattendo concretamente gli abusi e inducendo le imprese a comportamenti più responsabili, favoriscono l’inserimento dei lavoratori locali".

In sostanza "il tema dell’iniziativa è certamente interessante, ma la sua realizzazione non risulta efficace: non basta scrivere nella Costituzione che è data priorità alla manodopera residente perché questo avvenga davvero. Sono necessari insomma interventi concreti che invertano la tendenza in atto".

Il Comitato direttivo dell’OCST raccomanda di respingere l’iniziativa "Prima i nostri", lasciando libertà di voto sul Controprogetto che, "per quanto abbia in comune con l’iniziativa la mancanza di incisività, si propone un obiettivo condivisibile".

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