Ticino
"Bellinzona, 4 apparecchi per la risonanza magnetica?"
"Bellinzona, 4 apparecchi per la risonanza magnetica?"
"Bellinzona, 4 apparecchi per la risonanza magnetica?"
Redazione
8 anni fa
Matteo Pronzini interroga il Governo: "Non sono decisamente troppi?"

Il deputato MPS Matteo Pronzini ha presentato oggi un'interrogazine al Consiglio di Stato riguardante il numero di apparecchi per la risonanza magnetica presenti a Bellinzona.

"Il centro medico di viale Officina a Bellinzona occupa al momento attuale ben 20 medici. Molto probabilmente si tratta del centro medico numericamente più importante della regione, con un numero cinque volte maggiore ai medici occupati presso uno dei due Ospedali di zona di Acquarossa e Faido - scrive Pronzini - Alcune settimane orsono il proprietario dell’immobile ha inoltrato una domanda di costruzione/notifica onde poter posare nella struttura un impianto per la risonanza magnetica. Com’è noto l’acquisto e l’istallazione di un’apparecchiatura RMI è soggetta ad un Decreto legislativo concernente la pianificazione delle attrezzature medico-tecniche di diagnosi o di cura a tecnologia avanzata o particolarmente costosa".

"Nel caso dell’apparecchiatura in oggetto autore della richiesta è la società XDonna Swiss Medical SA di Piazza Indipendenza. In base al registro di commercio amministratrice unica risulta essere la dottoressa Elena Cauzza, titolare di uno studio medico ginecologico proprio in Piazza Indipendenza".

Con decisione del 28 giugno 2016 il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di XDonna Swiss Medical SA. "Al punto 1 della stessa è chiaramente indicato quale luogo d’installazione la via Salvioni 2a a Bellinzona. Faccio notare, e non si tratta di una elemento secondario, che di recente i proprietari dell’immobile di via Salvioni 2a, sempre a Bellinzona, hanno inoltrato una domanda di costruzione per la realizzazione di un centro medico con creazione di sale operatorie. Un progetto presentato dalla l'Alameda SA, alla cui testa vi è il signor Dino Cauzza, marito della dottoressa Cauzza e, fino 30 settembre 2016, membro della direzione dell'EOC quale responsabile dell'Area finanze e controllino".

Pronzini vuole vederci chiaro: "Ora parrebbe che la dottoressa abbia dirottato la posa dell’apparecchiatura per la risonanza magnetica, in un primo tempo destinata al progetto patrocinato dal marito in via Salvioni 2a, verso la nuova destinazione. Con la posa di questa nuova apparecchiatura, la città di Bellinzona avrebbe il suo quarto apparecchio di risonanza magnetica (uno, pubblico, presso l’ospedale San Giovanni e due, private, presso l’IRC Radiologico Collegiata SA).

Una circostanza che il deputato MPS ritiene "tutt’altro che trascurabile, alla luce della consapevolezza, emersa anche durante i recenti dibattiti in materia ospedaliera e fatta propria anche dal governo, secondo la quale in medicina molto spesso l’offerta genera la domanda; un elemento questo constatato anche in materia di utilizzazioni di strumenti diagnostici particolarmente costosi".

Fatte queste premesse, Pronzini pone le seguenti domande al Consiglio di Stato:

1. L’autorizzazione concessa a XDonna Swiss Medical SA per un impianto di risonanza magnetica finalizzato all’ambito ginecologico ed in un preciso luogo, via Salvioni 2a a Bellinzona, può essere “ceduta” ad altri, usata per scopi diversi a quelli richiesti e installata in un altro luogo?

2. Non ritiene il Consiglio di Stato che un quarto apparecchio per la risonanza magnetica rappresenti una offerta eccessiva per la città di Bellinzona e quindi rappresenti, oggettivamente, una possibile causa di aumento dei costi della salute che tanto si dice di voler contenere?

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