
Le autorità ticinesi sono al lavoro per mettere in fila i fatti di ciò che è avvenuto sabato pomeriggio in Piazza Indipendenza a Bellinzona, quando durante la manifestazione dei contrari alla Legge Covid vi sono stati degli scontri. Sono volate sedie e bottiglie, botte ed è stato usato dello spray al peperoncino.
Leader coronascettico tra gli scontri
La polizia sta analizzando le immagini della videosorveglianza per chiarire chi ha partecipato alle colluttazioni e se la vicenda avrà risvolti penali. Ma non sono solo le videocamere del comune ad aver immortalato quei momenti, anche un nostro operatore era sul posto e ha fissato quegli istanti. In particolare questi pochi secondi di filmato, dove si vede un manifestante, che indossa una maglietta dell’organizzazione Mass-Voll impugnare quello che sembra una pistola per lo spray al pepe.

Non si tratta, però, di un manifestante qualunque, bensì del copresidente di Mass-Voll, Nicolas A. Rimoldi. Giovane lucernese il cui impegno nel campo dei coronascettici lo ha portato alla notorietà nazionale. Rimoldi era a Bellinzona e come mostrano queste immagini è rimasto coinvolto negli scontri con alcune persone che erano sedute al tavolino di un bar. In quegli istanti si vede Rimoldi impugnare un dispositivo al peperoncino e seguire una donna. Lo si vede poi uscire dall’inquadratura.
“Avevo lo spray, ma non l’ho utilizzato”
Da noi contattato, Rimoldi, dopo aver visionato le nostre immagini ha ammesso: “Sì, avevo uno spray al pepe e l’ho estratto, ma non l’ho utilizzato. L’ho fatto per difendere una manifestante che era sotto attacco”. A suo dire non l’ha utilizzato. In ogni caso, dello spray al peperoncino durante gli scontri sarebbe stato diffuso, come ha confermato a Ticinonline il comandante della Polizia comunale Ivano Beltraminelli.
Rimoldi, insomma, sostiene che i manifestanti siano stati attaccati da quelli che lui definisce Antifa: “Gli Antifa ci hanno attaccati, lanciando sedie e lattine e avevano anche dei coltelli. Io stesso sono stato ferito a una mano. La polizia dovrebbe proteggere i partecipanti a una manifestazione autorizzata, ma questo non è successo, non è ammissibile che questo avvenga in Svizzera”, ci ha detto.

“Sono pacifista, ma se la polizia non ci difende dobbiamo farlo noi”
Gli abbiamo chiesto anche come mai si sia portato dello spray al pepe per la manifestazione di Bellinzona: “Io sono un pacifista, la violenza non è mai un bene. Porto con me lo spray al pepe perché non è la prima volta che veniamo attaccati dagli Antifa. Se la polizia non ci difende, una persona deve difendersi da sola”.
Per quanto riguarda le conseguenze legali del suo gesto, bisognerà attendere la conclusione degli accertamenti di polizia, che dovranno anche stabilire se Rimoldi abbia o meno usato lo spray. Inoltre, vi sono due tipi di dispositivi, quelli considerati un’arma e quelli no. La Polizia cantonale, su nostra richiesta, lo ha spiegato così: “Qualora lo spray fosse considerato un’arma ai sensi della Legge federale sulle armi il suo utilizzo è punibile in base a quest’ultima legge. Qualora invece lo spray non venga considerato un’arma ai sensi della LArm, un eventuale uso può essere punito indirettamente in applicazione del Codice penale (ad esempio per lesioni semplici)”.
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