
Il DECS assume docenti frontalieri per pagarli meno? E il Direttore del DECS, Manuele Bertoli lo conferma in Gran Consiglio. Questo quanto viene scritto sul Mattino della Domenica del 18 marzo e in un articolo che appare anche sul sito online del domenicale leghista. Ma il Ministro dell'Educazione non ci sta, e risponde via Facebook alle accuse (leggi qui l'articolo del Mattinonline)."Non vi è mai capitato di leggere su un giornale italiano una notizia relativa alla Svizzera o al Ticino che confonde nomi, fatti, autorità, che racconta cose manifestamente errate, insomma che prende fischi per fiaschi? E’ quel che è capitato a me stamane nel leggere il Mattino, quello “della domenica” non quello di Napoli, dal quale ho scoperto che il Dipartimento cantonale che ho l’onore di dirigere assumerebbe docenti frontalieri per pagarli meno, teoria che avrei addirittura sostenuto di recente in Gran Consiglio" si legge sul social network."Capisco che erano già le sei di sera passate e che l’ineffabile inviato speciale aveva già la palpebra pesante, capisco la necessità di parlar sempre male degli altri per farsi leggere, ma inventarsele così di sana pianta sparando la prima cosa che passa per la testa è francamente pietoso. Oltretutto anche indice di grave ignoranza, visto che quel che prendono i docenti ticinesi e gli impiegati cantonali è chiaramente definito dalla legge, basta avere la pazienza di consultare su Internet la Legge sugli stipendi e i relativi regolamenti." continua.E ancora "L’obnubilato inviato speciale avrebbe dovuto accorgersi che non si stava parlando di scuola ma di polo universitario, per il quale tra l’altro le assunzioni non sono di responsabilità del DECS, ma non ha colto. Il malcapitato scribacchino avrebbe dovuto notare che, siccome qualcuno è intervenuto dicendo che alla SUPSI si starebbero sostituendo collaboratori residenti con frontalieri, io ho da un lato chiesto di andar piano con le affermazioni perentorie di questo tipo e dall’altro sostenuto che, qualora questo stesse effettivamente capitando, il problema è in ultima analisi legato alle risorse disponibili per il polo universitario, ma la fatica non gli ha permesso di capire".Concludendo: "E così, un po’ per fatica e un po’ per cattiveria, salta fuori questa bufala ridicola, ultima di una lunghissima fila. Non sorprende, ma mostra bene quanto, in mancanza di argomenti veri, rimanga solo l’antico giochetto della delegittimazione politica a suon di bugie inverosimili".
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata