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Bilaterali, l’Ue: “Le richieste della Svizzera sono eccessive”
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Redazione
5 ore fa
È muro contro muro tra Svizzera e Unione europea in tema di immigrazione. Martedì gli Stati membri hanno ribadito il loro no alla clausola di salvaguardia per tutelare il mercato interno. “Un macigno sulla strada dei negoziati”, la definisce il giurista Michele Rossi che avverte: “L’Europa su questo punto non cederà”.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva già avvertito Viola Amherd due settimane fa: non ci sarà nessuna Europa “à la carte” per la Svizzera. E martedì, durante un incontro in Lussemburgo per fare il punto sui negoziati bilaterali, gli Stati membri hanno ribadito il concetto. “Le richieste della Svizzera sono eccessive”, la sintesi del messaggio in risposta alla proposta di clausola di salvaguardia unilaterale per limitare l’immigrazione, contro cui l’Unione europea ha erto un muro. Michele Rossi, giurista e già negoziatore degli accordi bilaterali con l’UE, non è per nulla sorpreso, anzi. “Stiamo parlando di una limitazione ad una delle quattro libertà fondamentali del mercato unico, che è la libera circolazione delle persone. È un punto che avevamo toccato già negli anni ’90 e in quell’occasione era stato chiaro fin da subito a tutti quanti che quello era un punto molto difficile da trattare e discutere”.

Rischio di fallimento della trattativa?

Tanto è vero che nel documento preparatorio su cui si basa la ripresa dei negoziati non si fa accenno a una possibile clausola di salvaguardia. La proposta svizzera è volta ad allargare il consenso politico e imprenditoriale in vista del voto popolare. Se il nostro paese dovesse cedere, non ci sarebbe il rischio che l’intera trattativa fallisca, e se sì con quali conseguenze? “Non so se tutto il negoziato potrà fallire a causa di questa cosa, su cui mi sento di dire che non troverà consenso dalle due parti. L’Ue non sarà infatti d’accordo, ma non so se questo potrà pregiudicare o meno il resto. Se così fosse le conseguenze le conosciamo: l’Ue ha già annunciato che con la Svizzera non ci saranno più nuovi accordi di accesso al mercato, e per noi è un problema. Questo perché l’Europa è di gran lunga il nostro partner commerciale più importante e, in secondo luogo, un’altra conseguenza riguarda gli accordi già scritti e già in vigore, che non verranno aggiornati agli standard attuali”.

Le altre trattative procedono bene

Immigrazione e contributo di coesione a parte, le trattative - è stato detto martedì - procedono bene e l’obiettivo è giungere a un accordo entro fine anno. Una tempistica realistica? “Anche quando dicono che tutto va bene, in realtà qualche problema c’è. È difficile capire cosa sta succedendo, quello che mi sorprende molto è la richiesta della clausola unilaterale di salvaguardia per la Svizzera perché è un macigno sulla strada dei negoziati. Ma questo si sa, quindi chi mette questo macigno è perché vuole renderli più difficili”, ha concluso Rossi.