Live Votazioni
Bocciate le due iniziative sui costi della salute, approvata la Legge sull'energia
© Crinari
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3 mesi fa
È quanto hanno deciso oggi gli svizzeri. Respinta l'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica".

La giornata di votazioni odierne ha emesso i suoi verdetti. A livello svizzero, le due iniziative sui premi casse malati e quella "Per la libertà e l'integrità fisica" sono state respinte. Approvata invece la Legge sull'energia. Oltre che su questi quattro argomenti, nel nostro cantone i cittadini erano chiamati ad esprimersi anche su tre temi cantonali. E i ticinesi hanno deciso di respingere l'acquisto dello stabile EFG e di approvare la riforma fiscale e le misure di compensazione dell'Istituto di previdenza del Canton Ticino. Per quanto concerne i temi di interesse nazionale, i ticinesi hanno espresso pareri positivi sulle due iniziative sui premi casse malati e sulla Legge sull'energia, mentre hanno detto "no" all'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica".

3 mesi fa
Votazioni federali
Costi sanità, la stampa romanda esorta il mondo politico ad agire
©Chiara Zocchetti
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A poche ore dall'esito delle votazioni i media romandi commentando quanto emerso dalle urne, in particolare per quanto riguarda la due iniziative sui costi della salute.

Dopo il doppio "no" del popolo alle iniziative di carattere sanitario - quella per premi meno onerosi del PS e quella per un freno ai costi del Centro - la stampa della Svizzera romanda esorta i politici ad agire per ridurre i costi della sanità. I controprogetti elaborati a Berna non risolvono i problemi di fondo Le iniziative del Centro e del PS hanno il merito di aver spinto il Consiglio federale a proporre controprogetti indiretti volti ad arginare i costi della sanità, scrive La Liberté. In particolare, i Cantoni dovranno fornire un sostegno minimo per finanziare la riduzione dei premi delle casse malati. "È un primo passo nella giusta direzione, ma non sarà sufficiente", rileva il quotidiano friburghese. Per Le Temps si tratta di "un leggero lifting, ma queste misure minori non ridurranno i costi sanitari". "Il loro aumento incessante è motivo di preoccupazione. I premi aumenteranno fortemente anche nel 2025", sottolinea il quotidiano ginevrino.

"Forzare la mano"

"È semplicemente insostenibile", affermano le testate del gruppo ESH (Le Nouvelliste, ArcInfo e La Côte). "Occorre che la preoccupazione numero uno dei cittadini diventi quella dei nostri eletti e del nostro governo (...) Devono avere il coraggio di forzare la mano agli operatori sanitari per ottenere risparmi equi. Molti di loro si sono ingozzati troppo fino ad ora", aggiungono i tre quotidiani regionali. "Per motivi economici, i vari attori del settore sanitario si dimostrano poco inclini a ridurre la spesa complessiva", conferma La Liberté. In particolare, Le Temps si aspetta che la ministra della sanità Elisabeth Baume-Schneider, "forte delle tre vittorie ottenute domenica alle urne", assuma la guida di questo settore, lavorando di concerto con i Cantoni. Il Blick romando auspica un vero dibattito sull'organizzazione del sistema sanitario svizzero. "È frustrante sentirsi dire che i premi continueranno ad aumentare", ritiene. Da parte loro, 24 Heures e Tribune de Genève hanno deplorato "un atto perso da parte del Centro e del PS". Il doppio fallimento di domenica è la conseguenza dell'incapacità di questi due partiti di lavorare insieme per risolvere una delle principali preoccupazioni degli svizzeri", scrivono. "Matematicamente, tuttavia, c'era abbastanza sul tavolo per riuscire" .

Voto del portafoglio

Nella Svizzera tedesca il sito Watson ritiene che gli svizzeri hanno votato con il loro portafoglio. L'iniziativa del PS è fallita soprattutto perché solo una parte della popolazione avrebbe beneficiato del tetto del 10%. "Il suo finanziamento, probabilmente aumentando le tasse, avrebbe colpito tutti", sottolinea. In caso di vittoria di una delle due iniziative, i contribuenti avrebbero dovuto pagare "prima o poi", aggiunge la Südostschweiz. Per il quotidiano svizzerotedesco, l'effetto sarebbe stato "lo stesso per i due progetti: i costi non (sarebbero stati) ridotti, ma trasferiti". La Neue Zürcher Zeitung (NZZ) si spinge oltre, sottolineando che il rifiuto dell'iniziativa per la riduzione dei premi è dovuto in particolare alla resistenza della Svizzera tedesca. Con quasi il 62% di voti favorevoli, "la Svizzera romanda ha approvato facilmente l'iniziativa per la riduzione dei premi (i cui costi potrebbero essere imputati in modo sproporzionato alla Svizzera tedesca)", scrive il quotidiano zurighese. Il doppio no non segna tuttavia la fine della storia. "Occorrerà attendersi altre iniziative esca in futuro", sottolinea il quotidiano zurighese. A suo avviso, "non sarebbe sorprendente se, a medio termine, i vecchi sogni della sinistra ottenessero la maggioranza: una cassa malattia unica statale e un sistema con premi in base al reddito".

3 mesi fa
Svizzera
Votazioni federale, una vittoria su tutta la linea per il Consiglio federale
© CdT/Archivio
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Gli svizzeri alle urne hanno rispettato le raccomandazioni di voto dell'esecutivo federale.

Grande soddisfazione per il Consiglio federale dopo l'esito del voto odierno. Le sue raccomandazioni sui quattro oggetti in votazione sono state seguite su tutta la linea e in particolare, davanti ai media, Elisabeth Baume-Schneider non ha nascosto il proprio ottimismo quanto alle misure per contrastare l'aumento dei costi delle casse malati.

Costi della salute

Il risultato odierno sulle iniziative "Per premi meno onerosi" e "Per un freno ai costi" non significa che tutto rimarrà fermo. L'esito delle urne infatti è un "sì" ai miglioramenti previsti con l'entrata in vigore dei controprogetti. Abbiamo in Svizzera un sistema di elevata qualità, ma con costi elevati e dobbiamo fare in modo che questi ultimi non aumentino ancora, ha detto la consigliera federale. Oggi il popolo ha detto "no" all'iniziativa "Per premi meno onerosi" seguendo le raccomandazioni del Consiglio federale e del Parlamento. "Osserviamo però differenze fra regioni linguistiche del Paese: il Ticino e i cantoni romandi, dove i premi sono particolarmente alti, hanno accolto la proposta", ha sottolineato Baume-Schneider. "Vorrei dire ai sostenitori dell'iniziativa che il messaggio è passato. Con il controprogetto ci saranno più soldi per la riduzione dei premi di cassa malattia grazie ai contributi dei cantoni". Anche nel caso dell'iniziativa "Per un freno ai costi", Baume-Schneider ha dichiarato che il messaggio dei promotori è passato, sebbene 18 cantoni abbiano votato "no". Ora il Consiglio federale introdurrà il controprogetto. Consulterà ancora quest'anno i principali attori della sanità ed elaborerà un'ordinanza di esecuzione. Nel 2026, il Governo adotterà i primi obiettivi sui costi. Mantenere i costi della salute in misura ragionevole, è il solo modo per mantenere i premi delle casse malati a un livello ragionevole, ha dichiarato la consigliera federale. Solo assieme ai Cantoni e a tutti gli attori del sistema si potrà contrastare l'aumento dei costi. In autunno, ha aggiunto Baume-Schneider, ci sarà una prima tavola rotonda in tal senso.

"Per la libertà e l'integrità fisica"

La responsabile del Dipartimento federale dell'interno (DFI) ha anche commentato brevemente il risultato dell'iniziativa popolare "Per la libertà e l'integrità fisica", limitandosi a ringraziare gli aventi diritto di voto per essersi espressi contro il testo lanciato dal Movimento svizzero per la libertà.

La legge sull'energia

Infine, il consigliere federale Albert Rösti si è espresso in merito alla legge sull'energia. L'approvazione odierna conferma la decisione presa lo scorso anno sulla legge sul clima, ovvero l'aumento della produzione indigena. "Abbiamo bisogno di procedure più rapide, è inaccettabile che i progetti attualmente previsti richiedano più di 20 anni per essere realizzati", ha sostenuto il ministro dell'energia e dell'ambiente. Rösti ha poi confermato che la nuova legge dovrebbe entrare in vigore all'inizio del prossimo anno. Il chiaro "sì" di tutti i Cantoni rende poi ottimista il consigliere federale sulla possibilità di realizzare i progetti necessari. Allo stesso tempo, ha sottolineato come la popolazione abbia sempre l'ultima parola. Dopo questa riforma serviranno però altri provvedimenti, ha avvertito evocando ad esempio il potenziale fotovoltaico dei tetti e delle facciate degli edifici.

3 mesi fa
Lega dei Ticinesi
Votazioni cantonali, "È stato lanciato un chiaro messaggio: meno entrate e meno uscite"
©Chiara Zocchetti
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La Lega dei Ticinesi prende atto dell'esito della votazione cantonale "e si felicita della scelta di ritornare innovativi sul fronte fiscale".

"Un chiaro messaggio: meno entrate e meno uscite!". La Lega dei Ticinesi riassume così l'esito delle votazioni odierne a livello cantonale, dove - ricordiamo - i ticinesi hanno respinto l'acquisto dello stabile EFG, mentre hanno detto "sì" alla riforma fiscale e alle misure di compensazione per le rendite pensionistiche versate dall'Istituto di previdenza del Canton Ticino (Ipct).    

Approvate le misure di compensazione

La Lega dei Ticinesi "prende atto del sì alle misure di compensazione". La vittoria, spiega il Movimento di via Monte Boglia, "implica che il piano previdenziale IPCT verrà migliorato, con un maggior costo annuo per il Cantone e gli enti affiliati di 21.8 milioni di franchi". Con un sì alle urne "il CdA dell'Istituto di previdenza del Canton Ticino si sentirebbe autorizzato a spendere subito i 293 milioni dell'accantonamento, tramite 'l'attribuzione individuale di supplementi di avere di vecchiaia". Per la Lega, "vista la situazione finanziaria disastrata di IPCT, bisognerebbe fare tutta la pressione possibile affinché il CdA non si senta autorizzato a spendere questi soldi ma che porti una responsabilità per le proprie azioni. Bisogna dire chiaramente che se spenderanno questi soldi liberamente e poi la cassa nei prossimi anni verrà di nuovo a chiedere ulteriori mezzi per il risanamento (cosa probabile), allora sapremo chi saranno i responsabili". 

Luce verde alla riforma fiscale

La Lega dei Ticinesi si rallegra anche per l'approvazione della riforma fiscale. "Grazie a questo risultato i ticinesi non dovranno subire un aggravio fiscale del 3%. Inoltre, la fiscalità ticinese per i redditi alti rientrerà nella media nazionale. In questo modo si eviteranno le fughe di buoni contribuenti dal nostro Cantone e sarà più facile attirarne di nuovi, i quali porteranno gettito e posti di lavoro, a vantaggio sia dell’erario che dell’occupazione in Ticino. Inoltre verrà stoppato il fenomeno dell’emigrazione dei ricchi pensionati che ritirano il capitale previdenziale. Va pure considerato che una bocciatura della riformetta avrebbe fatto da apripista ad ulteriori aggravi fiscali a carico del ceto medio e delle PMI: uno scenario del tutto inaccettabile per la Lega".

Bocciata la cittadella della giustizia

Il Movimento di via Monte Boglia, infine, prende atto della bocciatura dell'acquisto dello stabile EFG per insediarvi la cittadella della giustizia. Questo risultato, viene spiegato, "significa che per Parlamento e popolazione la Giustizia cantonale non è meritevole di godere di questi investimenti e spese. Il messaggio del Popolo è quindi chiaro: meno entrate, meno uscite".

3 mesi fa
Ticino
Respinta l'iniziativa "per un freno ai costi", Fonio: "La campagna del no è stata molto aggressiva"
Secondo il deputato centrista, in questa fase il popolo è stato un po' prudente. "Tra la situazione attuale e qualcosa che è stato definito ‘nebuloso’, ha preferito restare sulla situazione attuale".

“Molto aggressiva”. Così il consigliere nazionale centrista Giorgio Fonio ha definito la campagna del ‘no’ all’iniziativa del Centro "per un freno ai costi", respinta oggi dagli svizzeri con il 62,77% di pareri negativi. “A livello nazionale ricordo un’’immagine con un bambino; si faceva passare il messaggio che quel bambino non sarebbe stato più curato in caso di approvazione della nostra iniziativa e credo che questo abbia influito in modo importante”.

Secondo il deputato del Centro, in questa fase il popolo “è stato un po’ prudente: tra la situazione attuale e qualcosa che è stato definito ‘nebuloso’ ha preferito restare sulla situazione attuale e ciò, onestamente, è un peccato”, conclude Fonio.

3 mesi fa
La reazione
Luce verde alla legge sull'energia, Buzzi: "Un grosso passo in avanti"
©Chiara Zocchetti
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Matteo Buzzi, capogruppo dei Verdi in Gran Consiglio, accoglie con favore il sì degli svizzeri alla Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili.

“È un grosso passo in avanti per la Svizzera a livello energetico". Matteo Buzzi, capogruppo dei Verdi in Gran Consiglio, ha commentato così a Ticinonews il Sì degli svizzeri alla Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili, approvato alle urne dal 68.72% dei cittadini. "Ora si potranno finalmente raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di uscita dal nucleare". Mentre a chi parlava di un deturpamento del territorio, Buzzi ha risposto che "nella legge restano una serie di possibilità che permettono di opporsi a qualsiasi tipo di progetto. La democrazia svizzera funzionerà anche in questo e i progetti contestati non verranno realizzati".

3 mesi fa
Ticino
Carobbio: “Il PS rifletterà a livello nazionale su come riproporre una cassa malati pubblica”
La consigliera di Stato socialista commenta l'esito delle votazioni di oggi: "Il 'no' alla proposta socialista va inserito in un contesto in cui, a livello federale, c’è forte pressione sulle finanze".

La proposta del Partito socialista svizzero per un'iniziativa per premi al massimo al 10% del reddito disponibile è stata respinta oggi dai cittadini con il 55,30% dei "no". Tra le prime firmatarie dell’iniziativa figurava anche la consigliera di Stato Marina Carobbio, raggiunta da Ticinonews per un commento. “Vediamo una differenza tra le regioni latine e i cantoni svizzeri tedeschi”, analizza Carobbio. “Questo voto va inserito in un contesto in cui, a livello federale, c’è forte pressione sulle finanze. Il discorso del ‘non sapere come finanziare l’iniziativa’ è passato nei cantoni svizzeri tedeschi, anche se come iniziativisti avevamo formulato delle proposte”.

La questione cassa malati pubblica

Alla domanda se l’esito della votazione di oggi possa rappresentare un brutto segnale per una cassa malti unica, uno dei cavalli di battaglia del partito, Carobbio replica che “continueremo ad essere vigili per quanto riguarda la questione dei premi”. La necessità di avere una cassa malati pubblica a livello federale “per me rimane. Il sistema attuale di concorrenza non funziona e quindi il PS, a livello nazionale, rifletterà come e quando riproporre una cassa malati pubblica”.

Il discorso sul preventivo

Tornando in Ticino, la riforma fiscale approvata oggi potrebbe essere vista come un avallo popolare al risparmio, in vista anche delle discussioni sul preventivo, ma per Carobbio “il popolo non ha detto che bisogna risparmiare su settori sensibili, bensì che ci deve essere una riforma fiscale”. Il preventivo 2025 “è in fase di discussione. Ci sono dei settori importanti per la popolazione e di questo il Governo terrà conto nella sua analisi”.

Rendite IPCT

Concludendo con una battuta sull’ok dei ticinesi alle misure di compensazione per le rendite pensionistiche versate dall'Istituto di previdenza del Canton Ticino, “è importante che la proposta sia passata. In caso contrario, i dipendenti pubblici cantonali, comunali e del settore parapubblico avrebbero subìto una perdita importante delle loro pensioni future”, termina Carobbio.

 

3 mesi fa
Votazioni federali
"No" alle iniziative sui costi della salute e "sì" alla Legge sull'energia
Gli svizzeri hanno anche respinto l'iniziativa popolare "Per la liberà e l'integrità fisica".

Dopo le cantonali, anche le votazioni federali sono arrivate alla fine. Gli svizzeri hanno scelto di respingere le due iniziative sui costi della salute e di accettare la Legge sull'energia. Mentre il quarto tema, quello inerente l'iniziativa popolare "Per la liberà e l'integrità fisica", è stato bocciato.

I dati

L'iniziativa per premi meno onerosi è stata respinta con il 55,30% dei "no", mentre quella "per un freno ai costi" ha raccolto il 62,77% dei pareri negativi. La legge sull'elettricità è stata invece approvata dal 68,72% dei cittadini. Respinta invece con il 73,73% dei "no" l'iniziativa "per la libertà e l'integrità fisica".

Come hanno votato i ticinesi

In Ticino, il 64,33% dei votanti ha bocciato l'iniziativa popolare "Per la libertà e l'integrità fisica". L'iniziativa per premi meno onerosi è stata accolta nel nostro cantone con il 57,5% dei voti. Rimanendo in tema sanità, l'iniziativa dell'Alleanza del Centro per un freno ai costi sanitari è stata accolta di misura in Ticino con il 50,6% dei voti. Infine, la Legge federale sull'approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili è passata con il 69,99%.

3 mesi fa
Svizzera
La maggioranza dei cantoni respinge le tre iniziative
Il Ticino ha detto "sì" all'iniziativa per premi meno onerosi e a quella "per un freno ai costi", e "no" all'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica".

Tris di “no” dalla maggioranza dei Cantoni, che hanno respinto l’iniziativa per premi meno onerosi, quella "Per la libertà e l’integrità fisica" e anche quella per un freno ai costi. In Ticino, il 64,33% dei votanti ha bocciato l'iniziativa popolare "Per la libertà e l'integrità fisica". La partecipazione al voto è stata del 49,72%. Nonostante il cantone si sia espresso in linea con la maggioranza nazionale, il Ticino conta i due comuni più favorevoli all'iniziativa a livello federale. Sono davvero pochi i comuni svizzeri che oggi hanno detto "sì" all'iniziativa lanciata dal Movimento svizzero per la libertà. Spiccano al primo e secondo posto, tra i comuni con la percentuale più alta di consensi, Cerentino con il 73,1% di "sì" e il vicino Campo, che ha accettato il testo con il 70,4% (entrambi in Vallemaggia).

L'argomento casse malati

L'iniziativa per premi meno onerosi è stata accolta in Ticino con il 57,5% dei voti. Il risultato a sud delle Alpi è in linea con quello di altri cantoni romandi, lasciando presupporre una spaccatura fra Svizzera latina e tedesca. La proposta del PS chiedeva di limitare i premi al 10% del reddito disponibile. In media, le famiglie spendono il 14% del loro reddito per i premi di cassa malattia. Con la bocciatura dell'iniziativa, entrerà automaticamente in vigore il controprogetto del Parlamento che riprende l'obiettivo di ridurre i premi, anche in maniera meno netta, e incoraggia i cantoni a ridurre i costi. Rimanendo in tema sanità, l'iniziativa dell'Alleanza del Centro per un freno ai costi sanitari è stata accolta di misura in Ticino con il 50,6% dei voti. Il risultato nel nostro cantone, che è in controtendenza con quello del resto della Svizzera, non deve sorprendere. Già nei sondaggi era emerso che il testo piaceva particolarmente agli elettori della Svizzera italiana, con 17 punti percentuali in più della media nazionale.

3 mesi fa
Ticino
Votazioni cantonali, il commento del Governo
A seguito dell'esito delle votazioni cantonali il Consiglio di Stato ha preso atto di quanto deciso dai ticinesi.

Il Consiglio di Stato ha preso atto dei risultati della votazione cantonale odierna, che verteva su tre referendum relativi a decisioni del Gran Consiglio che riguardavano le pensioni degli affiliati all’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (IPCT), la riforma fiscale e la nuova sede per le autorità giudiziarie del nostro Cantone

Misure di compensazione per le rendite pensionistiche versate dall’Istituto di previdenza del Cantone Ticino

Il governo, si legge nella nota, ha preso atto con favore del voto odierno della cittadinanza, che ha confermato il decreto legislativo approvato dal Gran Consiglio in merito alle rendite pensionistiche versate dall’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (IPCT); sarà così possibile introdurre misure di compensazione per controbilanciare la futura riduzione dei tassi di conversione. Grazie alla decisione odierna della cittadinanza, verrà evitata una riduzione delle rendite per i futuri pensionati che avrebbe gradualmente potuto raggiungere un massimo del 15%. Va ricordato che la soluzione prospettata si basa sul principio della simmetria dei sacrifici, con partecipazione finanziaria da parte dei lavoratori e del datore di lavoro e dell’Istituto stesso con appositi capitali accantonati negli anni più recenti.

Riforma fiscale

L'esecutivo cantonale saluta positivamente anche l’accettazione della riforma fiscale da parte della cittadinanza, che ha approvato le modifiche legislative necessarie ad aggiornare il quadro fiscale del nostro Cantone relativo alle persone fisiche. Grazie alla decisione odierna, a partire da quest’anno contestualmente con il ritorno del coefficiente d’imposta cantonale al 100%, entreranno in vigore le seguenti principali modifiche legislative: la riduzione di 1,667 punti percentuali di tutte le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche; l’aggiornamento dell’imposta di successione e donazione, con degli adeguamenti che tengono conto dei nuovi modelli di famiglia e l’introduzione di agevolazioni per i trapassi aziendali; la riduzione dell’imposizione delle prestazioni in capitale della previdenza, con un’aliquota massima al 3%; la riduzione graduale dell’aliquota massima dell’imposta sul reddito dal 15,076% al 12% nell’arco di 6 anni.   Inoltre, il Consiglio di Stato procederà con l’aumento della deduzione per le altre spese professionali dell’attività lucrativa dipendente, dagli attuali 2.500 franchi a 3.000 franchi. Un possibile ulteriore aumento a 3.500 franchi è previsto nel 2026.

Nuovo Palazzo di giustizia

Il Consiglio di Stato, infine, prende atto del voto odierno, con il quale la cittadinanza non ha sostenuto la soluzione individuata per un secondo necessario Palazzo di giustizia a Lugano. La mancata approvazione di questo progetto imporrà ora la ricerca di soluzioni alternative, ciò che richiederà del tempo. In considerazione dei bisogni urgenti chiaramente espressi dagli operatori del settore e delle conclamate esigenze di maggiori spazi per le Autorità giudiziarie e amministrative con sede a Lugano, il Consiglio di Stato avvierà una serie di analisi per verificare il modo migliore di procedere, tenendo conto dell’esigenza di ristrutturare l’attuale vetusto Palazzo di giustizia di Lugano, le cui dimensioni non sono da tempo sufficienti per ospitare le autorità giudiziarie che per legge hanno sede a Lugano. 

3 mesi fa
Votazioni cantonali
"No" dei ticinesi allo stabile EFG e "sì" a riforma fiscale e misure di compensazione
©Chiara Zocchetti
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Così si sono espressi i votanti nel nostro cantone. I pareri contrari sul tema della cittadella della giustizia hanno toccato il 59,47%.

I ticinesi hanno respinto l'acquisto dello stabile EFG, mentre hanno detto "sì" alla riforma fiscale e alle misure di compensazione per le rendite pensionistiche versate dall'Istituto di previdenza del Canton Ticino IPCT

La questione IPCT

Con il 50,5% dei voti favorevoli i ticinesi hanno approvato le misure di compensazione per le rendite pensionistiche versate dall'Istituto di previdenza del Canton Ticino IPCT. La partecipazione del voto è stata del 49,3%. Bellinzona lo ha approvato con il 58,48% dei "sì". Luce verde anche da Locarno con il 51,56%. Lugano lo ha invece bocciata con il 54,01%. A Mendrisio il "sì" ha toccato il 52,77%. Una curiosità ha riguardato il Comune di Isone, dove la votazione si è conclusa con una perfetta parità: 73 favorevoli e 73 contrari.

Riforma fiscale

Con il 56,89% delle preferenze, i ticinesi hanno approvato anche la modifica della legge tributaria, ovvero la riforma fiscale. La partecipazione al voto è stata del 49,32%. A Bellinzona il "sì" ha toccato quota 50,23%, mentre a Locarno ha prevalso il "no" con il 51,04%. Luce verde dai luganesi con il 62,29%. Infine, Mendrisio l'ha approvata con il 57,22%. Le curiosità in questo caso riguardano due Comuni, Personico e Aranno. Nel Comune malcantonese si ê arrivati alla parità con 62 voti favorevoli e altrettanti contrari. A Personico, in 66 hanno votato "sì" e 66 "no".

Lo stabile EFG

L'acquisto dello stabile EFG è stato bocciato dal 59,47% dei ticinesi. La partecipazione è stata del 47,32%. A Bellinzona è stato respinto con il 64,28% dei voti, a Locarno con il 63,93%, a Lugano con il 57,67% e a Mendrisio con il 58,03%. Gli unici Comuni ad aver approvato il tema sono stati Canobbio (50.82%), Collina d'Ora (52,31%), Cureglia (51,10%), Neggio (54,92%), Origlio (50,50%), Paradiso (50,42%) e Sorengo (50,07%).

3 mesi fa
Svizzera
Costi sanitari, comitato per il doppio no: "Agire responsabilmente"
"Gli svizzeri sono preoccupati per i costi della sanità, ma tengono anche a un sistema di alta qualità, non a un sistema a due velocità", ha dichiarato il consigliere nazionale Cyril Aellen.

Gli oppositori delle due iniziative lanciate dal PS e dal Centro sui premi e i costi della sanità hanno accolto il risultato di oggi con modestia. Il co-presidente del comitato per il doppio "no", Cyril Aellen (PLR/GE), ha parlato di una vittoria "felice ma responsabile". Anche Céline Amaudruz ritiene che sia necessaria l'umiltà. "Gli svizzeri sono preoccupati per i costi della sanità, ma tengono anche a un sistema di alta qualità, non a un sistema a due velocità", ha dichiarato il consigliere nazionale Aellen. Oggi, con i controprogetti sul tavolo, dobbiamo dare prova di discernimento e responsabilità".

Una mozione per congelare gli aumenti dei premi

Simone de Montmolin (PLR/GE), parlando alla RTS, ha aggiunto che l'iniziativa del PS non è una soluzione al problema dell'aumento dei costi, ma piuttosto un trasferimento di costi alla Confederazione. "Dobbiamo anche ammettere che il cantonalismo ha i suoi limiti quando si tratta di pianificazione ospedaliera", ha aggiunto Simone de Montmolin (PLR/GE). Oggi gli attori devono mettersi attorno a un tavolo per ridurre i costi. "Abbiamo un problema di costi sanitari", ammette Amaudruz. "Ora dobbiamo metterci al lavoro per trovare soluzioni concertate". La democentrista ginevrina ha sottolineato di aver presentato una mozione per congelare gli aumenti dei premi. "Questa potrebbe essere un'opzione in attesa di una soluzione reale. Se congeliamo i premi, gli attori dovranno essere coinvolti. Dobbiamo smettere di lavorare l'uno contro l'altro", ha dichiarato.

3 mesi fa
Ticino
Verso il “no” allo stabile EFG, Ferrara: “Sono delusa”
©Chiara Zocchetti
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La deputata liberale radicale esprime il suo rammarico per l'seito della votazione. "Adesso voglio capire quale sarà l’alternativa dei contrari".

“Sono molto delusa. Sapevamo dall’inizio che sarebbe stato molto difficile. Argomentare contro è sempre più facile che argomentare per qualcosa. Tireremo le somme alla fine, per ora posso dire che mi dispiace molto che non si stia facendo uno sforzo per la giustizia”. Così la deputata PLR Natalia Ferrara del comitato favorevole all’acquisto dello stabile EFG ha commentato il sempre più vicino “no” espresso dai ticinesi nei confronti dell’acquisto dello stabile EFG dove sarebbe dovuta sorgere la cittadella della giustizia.

“Domani spenderemo di più senza avere una soluzione”

Potrebbe essere stato il costo a non convincere i cittadini, visto il periodo complicato che stanno vivendo... “È un momento difficile da diverso tempo. Capisco che un investimento così grande possa spaventare, ma speravo che questo consenso che si era creato da diverse aree politiche potesse convincere la popolazione che era il momento”. In fondo “avremmo speso parecchio ora, ma avremmo anche risparmiato molto: se oggi uscirà un “no” dalle urne, domani spenderemo di più senza avere una soluzione”.

“Ora tocca chi era contrario”

Il comitato ha sempre detto che il prezzo è corretto e non vi è un’alternativa. Ma è stata cercata un’alternativa? “Certo, ci sono diversi messaggi governativi e se prendo anche solo quello inerente l’acquisto dello stabile Botta, è stato cinque anni in Gestione e abbiamo vagliato tutte le altre possibilità”. Delle dieci alternative “non ve ne era una che potesse contenere così tante persone e così tante autorità diverse e fornire un servizio raggiungibile da tutti. Voglio proprio capire quale sarà l’alternativa. I contrari hanno avuto tanti slogan, ma di soluzioni non ne ho sentite. Da oggi voglio proprio vedere cosa porteranno di concreto. Criticare è più semplice che trovare soluzioni alternative percorribili. Ora tocca a chi era contrario”.

3 mesi fa
Svizzera
L'iniziativa sui vaccini è "inutile" secondo i direttori cantonali della sanità
Secondo la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità, la bocciatura di oggi è la prova che il testo non affronta un "problema reale".

L'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica" sta raccogliendo alle urne un numero esiguo di consensi. Secondo la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità, questa bocciatura è la prova che il testo non affronta un "problema reale". L'organo di coordinamento sanitario intercantonale ha definito l'iniziativa "inutile" e "disonesta". Secondo le prime tendenze calcolate dall'istituto gfs.bern per la SSR, il 75% dei votanti e la maggioranza dei Cantoni respinge la richiesta della modifica costituzionale. Il testo, lanciato dal Movimento svizzero per la libertà nell'autunno 2020 e dunque in piena pandemia di Covid-19, intende in particolare escludere ogni obbligo vaccinale.

Il quadro giuridico

In Svizzera, nessuno può essere vaccinato contro la sua volontà. Tale obbligo è escluso anche con la possibilità di una vaccinazione obbligatoria limitata nel tempo per alcuni gruppi di persone. Secondo la legge sulle epidemie - fra l'altro approvata dal popolo dieci anni fa - ciò sarebbe possibile in situazioni eccezionali. Anche se il popolo ha votato a favore della possibilità di una vaccinazione obbligatoria, questa disposizione non è mai stata attuata, sottolineano le direttrici e i direttori cantonali della sanità in un comunicato stampa. Anche durante la pandemia di Covid-19, la vaccinazione obbligatoria non è mai stata discussa seriamente, aggiungono.

3 mesi fa
Svizzera
Freno ai costi, per i promotori "è stata persa un'occasione"
Secondo il consigliere nazionale Lorenz Hess (Centro/BE), gli elettori temevano una riduzione dei servizi e per questo hanno bocciato il testo. A suo avviso, i fornitori di prestazioni si erano fortemente mobilitati istigando questa paura.

Per i promotori dell'iniziativa "Per un freno ai costi", oggi è stata persa un'occasione. Secondo il consigliere nazionale Lorenz Hess (Centro/BE), gli elettori temevano una riduzione dei servizi e per questo hanno bocciato il testo. A suo avviso, i fornitori di prestazioni si erano fortemente mobilitati istigando questa paura. Hess ha spiegato oggi alla televisione svizzero-tedesca SRF che i promotori dell'iniziativa si aspettano ora dai politici che continuino ad affrontare il problema dell'aumento dei costi sanitari. Inoltre, secondo Hess, il suo partito si era battuto da solo a favore dell'iniziativa.

Dal canto suo, la consigliera nazionale Barbara Gysi (PS/SG), parlando a nome del comitato di opposizione, vede il "no" come un segno della volontà della popolazione di accedere a un sistema sanitario per tutti. L'iniziativa avrebbe portato alla cancellazione di alcune prestazioni dell'assicurazione di base. A suo avviso, collegare i costi della sanità unicamente allo sviluppo economico non è sufficiente. Occorre tenere conto anche dell'invecchiamento della popolazione e del progresso medico.

3 mesi fa
Svizzera
Bocciata l'iniziativa per premi meno onerosi: si delinea un "Röstigraben"
La limitazione dei premi non ha convinto la maggioranza, sebbene gli alti costi siano regolarmente percepiti dalla popolazione svizzera come uno dei principali problemi.

La spesa per i premi di cassa malattia non sarà limitata a un massimo del 10% del reddito disponibile delle economie domestiche. Secondo le proiezioni effettuate dall'istituto di ricerca gfs.bern per conto della SSR, l'iniziativa di sgravio dei premi del PS è sarà chiaramente respinta. Si delinea però un "Röstigraben" con la Svizzera romanda e il Ticino che potrebbero sostenere il testo. La limitazione dei premi non ha convinto la maggioranza, sebbene gli alti costi siano regolarmente percepiti dalla popolazione svizzera come uno dei principali problemi. Durante la campagna, il sostegno nei sondaggi è diminuito - nell'ultimo la percentuale dei favorevoli è scesa dal quasi il 60% al 50%. La prima proiezione ipotizza ora una quota di voti per il Sì pari al 43%. La vittoria del No è più chiara di quanto i sondaggi facessero presagire, ha dichiarato il politologo del Gfs Lukas Golder alla televisione svizzera SRF. Il dibattito nella Svizzera tedesca è stato recentemente dominato dalla politica finanziaria. Dopo il sì alla tredicesima pensione AVS di marzo, la popolazione si è resa conto che il referendum avrebbe avuto importanti ripercussioni sui costi, ha detto. Secondo Golder, nemmeno l'affluenza ha giocato a favore dell'iniziativa. "Non c'è stato alcun voto di protesta".

Sussidi troppo onerosi

L'iniziativa chiedeva che tutti gli assicurati dovessero pagare un massimo del 10% del loro reddito disponibile per i premi e che ricevessero un sussidio se l'importo è superiore. Secondo il testo, la Confederazione avrebbe dovuto coprire due terzi della spesa totale, i cantoni un terzo. Il Consiglio federale, il Parlamento, i cantoni e le associazioni economiche hanno respinto l'iniziativa del PS sottolineato che esistono già programmi per sostenere i più bisognosi. L'argomentazione principale degli oppositori era che un'espansione delle riduzioni dei premi in linea con l'iniziativa sarebbe costata ai contribuenti da 3,5 a 5 miliardi di franchi all'anno e avrebbe potuto essere finanziata solo attraverso un aumento delle imposte. Inoltre, l'iniziativa non affronta il problema dell'aumento dei costi sanitari alla radice, sosteneva il centro-destra. Secondo i partiti borghesi, le sfide principali potrebbero essere risolte sono con una maggiore responsabilità del mercato e delle persone invece che con sussidi aggiuntivi.

I Cantoni devono fare di più

Durante la campagna, gli oppositori hanno sempre fatto riferimento al controprogetto indiretta adottata dal Parlamento, che entrerà in vigore dopo la vittoria del No. Ciò contribuirebbe a ridurre l'onere finanziario dei premi di assicurazione sanitaria per i cittadini nel breve e medio termine, affermano. In futuro, i cantoni dovranno versare un contributo minimo dal 3,5 al 7,5% dei costi dell'assicurazione di base obbligatoria per la riduzione dei premi. La controproposta comporta per loro costi aggiuntivi di circa 356 milioni di franchi. Questi costi potrebbero salire a 960 milioni di franchi entro il 2030. I cantoni con costi sanitari elevati dovranno pagare di più per la riduzione dei premi rispetto a quelli con costi bassi. La quota federale rimarrà invariata.

La pressione rimane alta

A differenza del voto a favore della tredicesima AVS, la sinistra non è riuscita ad avere argomenti forti per quanto riguarda i costi dell'iniziativa. Le famiglie e i redditi medio-bassi sono i più colpiti dall'esplosione dei premi, hanno ribadito gli iniziativisti. La pressione dell'aumento dei costi sanitari si è inoltre spostata da chi paga i premi ai politici. Secondo i sostenitori dell'iniziativa, il governo federale e i cantoni sarebbero stati incentivati a tenere sotto controllo i costi della sanità. Il portale di confronto Comparis prevede che i premi dell'assicurazione di base continueranno ad aumentare in media del 6% nel 2025. In singoli cantoni e regioni, i premi potrebbero addirittura aumentare di oltre il 10%.

3 mesi fa
Svizzera
Swissmem accoglie con favore il chiaro "sì" alla Legge per l'elettricità
Per l'Associazione, il risultato della votazione è un chiaro impegno della Svizzera a favore dell'espansione delle energie rinnovabili.

L'Associazione svizzera dell'industria tecnologica si rallegra della chiara approvazione della Legge per l'elettricità da parte dell'elettorato svizzero. Si tratta di un importante contributo a un approvvigionamento elettrico sicuro, ecologico ed economicamente sostenibile. Le aziende dell'industria tecnologica dipendono da questo. Swissmem sostiene la rapida espansione di tutte le tecnologie di produzione di energia elettrica prive di CO2. Sono tuttavia necessarie ulteriori misure, quali l'abolizione del divieto di costruire nuove centrali nucleari e un accordo sull'elettricità con l'UE.

Evitare la scarsità di energia elettrica

Grazie alle loro soluzioni innovative, le aziende associate a Swissmem contribuiscono in modo sostanziale alla riduzione delle emissioni di CO2. Tale riduzione, grazie al forte orientamento dell'industria tecnologica verso le esportazioni, sta avendo un impatto globale per un futuro rispettoso del clima. La continua decarbonizzazione richiede però una maggiore elettrificazione. Questo comporta una maggiore dipendenza dalle importazioni di elettricità durante il periodo invernale. Votando a favore della Legge per l'elettricità, si aumenterà la produzione di energia elettrica nazionale, in particolare da energia solare, idroelettrica ed eolica. In questo modo si eviterà in futuro di incorrere nel rischio di scarsità di energia elettrica.

"Necessarie ulteriori misure"

Il risultato della votazione è un chiaro impegno della Svizzera a favore dell'espansione delle energie rinnovabili, un impegno che Swissmem sostiene. Sono tuttavia necessarie ulteriori misure per garantire un approvvigionamento elettrico sicuro, neutrale dal punto di vista climatico ed economicamente sostenibile. È essenziale un'apertura tecnologica volta a includere l'energia nucleare nel futuro mix elettrico della Svizzera. Il Paese necessita anche di una completa apertura del mercato dell'elettricità. In primo luogo, quale presupposto per un accordo sull'elettricità con l'UE, necessario a garantire la stabilità della rete. In secondo luogo, un mercato dell'elettricità aperto stimola l'innovazione in termini di tecnologia e di modelli commerciali.

3 mesi fa
Ticino
Scrutinati 60 comuni in Ticino: "no" a stabile EFG e "sì" alla riforma fiscale
Equilibrio per le misure di compensazione: al momento prevale il "no".

Dopo oltre metà comuni scrutinati (60) comincia a delinearsi il trend in Ticino per i tre oggetti cantonali in votazione. Al momento i cittadini stanno dicendo "sì" alla riforma fiscale (57,83% di favorevoli) e "no" all'acquisto dello stabile EFG (59,46% di contrari). Per quanto concerne le misure di compensazione per le rendite pensionistiche, al momento prevale il "no" (50,71%). 

Per quanto concerne i quattro oggetti federali, si conferma in Ticino la tendenza al "sì" per le due iniziative sui premi casse malati e il "no" a quella "Per la libertà e l'integrità fisica". Verso l'approvazione la Legge sull'energia.

3 mesi fa
Svizzera
Le proiezioni prevedono una bocciatura delle tre iniziative e un "sì" alla Legge energia
Al momento la popolazione sta seguendo le raccomandazioni di voto del Governo in tutti e quattro gli oggetti sottoposti al voto.

Giornata positiva oggi per il Consiglio federale: in base alle proiezioni della SSR, la popolazione avrebbe infatti chiaramente seguito le sue raccomandazioni di voto in tutti e quattro gli oggetti sottoposti al voto. L'iniziativa del PS "per premi meno onerosi" verrebbe bocciata dal 57% dei votanti, quella del Centro "per un freno ai costi" dal 65%. Un "no" decisamente più consistente - 75% - giunge all'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica" del Movimento svizzero per la libertà. L'unico oggetto approvato sarebbe la Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Il "sì" dovrebbe raggiungere il 69%.

3 mesi fa
Svizzera
Verso un "no" alle tre iniziative e un "sì" alla Legge sull'energia
Per la prima entrerà in vigore quindi il controprogetto del Parlamento che riprende l'obiettivo di ridurre i premi e incoraggia i Cantoni a ridurre i costi.

Gli svizzeri hanno respinto l'iniziativa del PS di limitare i premi al 10% del reddito disponibile, secondo una proiezione di gfs.bern. Si delinea chiaramente un "Röstigraben". La Svizzera romanda potrebbe sostenere il testo. Secondo i primi risultati parziali, Ginevra e Vaud accetteranno l'iniziativa. Entrambi con oltre il 60%. Anche Basilea Città ha detto "sì" al testo socialista. Nella Svizzera tedesca la campagna contro il testo del Partito socialista è particolarmente intensa e il no ha avuto la meglio. Il canton Zurigo si è opposto al tetto massi ai premi con il 59,1%, secondo i risultati parziali. A San Gallo il "no" ha vinto con oltre il 70% e nei Grigioni con il 66%. In media, le famiglie spendono il 14% del loro reddito per i premi di cassa malattia. La proposta del PS chiedeva di limitare i premi al 10% del reddito disponibile. Con la bocciatura dell'iniziativa, entrerà automaticamente in vigore il controprogetto del Parlamento che riprende l'obiettivo di ridurre i premi e incoraggia i Cantoni a ridurre i costi.

No all'iniziativa per l'integrità fisica

Si prospetta il "no" anche per l'iniziativa vaccini "Per la libertà e l'integrità fisica", la quale intende escludere, tra le altre cose, l'obbligo di vaccinazione. Secondo le prime tendenze calcolate dall'istituto gfs.bern per la SSR, l'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica" dovrebbe essere bocciata dal popolo. Secondo un'iniziale proiezione, i contrari alla modifica costituzionale nel canton Zurigo sarebbero il 75%. Nei Grigioni il testo lanciato dal Movimento svizzero per la libertà ha raccolto per ora solo il 26,7% di "sì". Un sonoro "no" si sta delineando anche nei cantoni Lucerna, Basilea Campagna e Basilea Città. Nella Svizzera francese stando ai primi risultati parziali, Ginevra ha respinto l'iniziativa con il 72% di "no" e Vaud con quasi il 76%. Svitto si sta contraddistinguendo con una percentuale di bocciatura relativamente bassa, pari al 58%. L'iniziativa lanciata nell'autunno 2020, dunque in piena pandemia di Covid-19, intendeva in particolare escludere ogni obbligo vaccinale mediante una modifica costituzionale.

Niente freno ai costi sanitari

La Svizzera non introdurrà un freno ai costi sanitari. L'iniziativa popolare dell'Alleanza del Centro "Per premi più bassi" sarà chiaramente bocciata oggi alle urne dal 65% dei votanti, secondo una proiezione dell'istituto gfs.bern. Anche i primi trend cantonali confermano il "no" all'iniziativa del Centro: a Zurigo, secondo l'ufficio cantonale di statistica, i votanti avrebbero respinto il testo con il 67,3% di voti contrari. Anche a Basilea Città e Lucerna si va verso un ampio rifiuto (rispettivamente il 64% e 65% di no). La stessa tendenza si delinea anche oltre Sarine: a Ginevra, secondo i voti per corrispondenza, l'iniziativa del Centro è bocciata dal 62,93%. Nel canton Vaud, il "no" sarebbe ancora più chiaro (70%). In controtendenza il Vallese, dove il "sì" la spunterebbe con oltre il 51% dei voti. Anche nei Grigioni, in base a un trend, il freno ai costi sarebbe respinto dal 66,8% dei votanti. Ricordiamo che l'iniziativa, denominata "Per premi più bassi - Freno ai costi nel settore sanitario (Iniziativa per un freno ai costi)" chiede che l'aumento dei costi sanitari pro capite non possa essere nettamente superiore (non più del 20%) all'incremento dei salari e alla crescita dell'economia. In tal caso, la Confederazione, i Cantoni e i partner tariffali sarebbero obbligati a prendere misure correttive. Il "no" che si delinea oggi all'iniziativa del Centro, che voleva frenare i costi del sistema sanitario, non deve sorprendere. Stando agli sondaggi SSR e Tamedia, l'iniziativa aveva perso terreno nelle ultime settimane e il "no" era dato quasi per certo.

3 mesi fa
Svizzera
Premi malattia, il PS ripresenterà l'idea di una cassa unica
Il partito ha già adottato una risoluzione che chiede la creazione di una cassa malattia unica.

Se l'iniziativa per premi meno onerosi sarà bocciata, il PS rilancerà l'idea di una cassa malattia unica. Il Partito socialista ha già adottato una risoluzione che chiede la creazione di una cassa malattia unica, ha dichiarato alla RTS il co-presidente del gruppo alle Camere federali, Samuel Bendahan (VD).

3 mesi fa
Svizzera
Legge energia, le associazioni ecologiste sono soddisfatte
Per Greenpeace si tratta di "un grande successo per la transizione energetica in Svizzera". Con la votazione odierna, la popolazione si è espressa "a favore di un rapido abbandono del petrolio e del gas", afferma.

Le principali associazioni ecologiste accolgono con favore la probabile accettazione della legge sull'energia. Ritengono però che questa sia un punto di partenza e non uno di arrivo. In una nota, il WWF dice di essere "soddisfatto del chiaro risultato della votazione, che segna un passo importante nella transizione energetica". Per l'associazione, tuttavia, "la legge sull'elettricità da sola non ridurrà le emissioni. L'effettivo abbandono dei combustibili fossili potrà avere successo solo se verranno adottate altre misure". Per Greenpeace si tratta di "un grande successo per la transizione energetica in Svizzera". Con la votazione odierna, la popolazione si è espressa "a favore di un rapido abbandono del petrolio e del gas", afferma.

I prossimi passi

Il Consiglio federale e i Cantoni devono ora procedere all'attuazione della legge nel più breve tempo possibile. Con la legge, la Svizzera compierà "progressi concreti verso un approvvigionamento energetico interamente basato sulle energie rinnovabili". La loro rapida crescita "renderà obsoleti i piani di prolungamento della vita operativa dei reattori nucleari esistenti, di costruzione e gestione di centrali di riserva a combustibili fossili o di discussione sulla costruzione di nuove centrali nucleari".

3 mesi fa
Svizzera
Premi cassa malattia, il politologo prevede un chiaro "no"
Il "no" è più netto di quanto i sondaggi lasciassero intendere. Dopo il "sì" alla tredicesima pensione AVS di marzo, la popolazione si è resa conto che la proposta avrebbe avuto importanti ripercussioni finanziarie.

Secondo il politologo Lukas Golder dell'istituto di ricerca gfs.bern, l'iniziativa per premi meno onerosi sarà chiaramente respinta. Il "no" è più netto di quanto i sondaggi lasciassero intendere.

Golder ha commentato il primi risultati alla televisione svizzera SRF. A suo avviso il dibattito sull'iniziativa nella Svizzera tedesca è stato recentemente dominato dalla politica finanziaria. Dopo il "sì" alla tredicesima pensione AVS di marzo, la popolazione si è resa conto che la proposta avrebbe avuto importanti ripercussioni finanziarie. Anche l'affluenza non ha giocato a favore dell'iniziativa, secondo Golder. "Non c'è stato alcun voto di protesta" e l'elettorato si è schierato quattro volte con il governo.

3 mesi fa
Ticino
In Ticino prevale il "sì" alle iniziative sui premi di casse malati
Si va invece verso un "no" all'iniziativa "Per la libertà e integrità fisica" e a un "sì" per la legge sull'approvvigionamento elettrico sicuro.

Sono stati scrutinati anche i primi 10 comuni ticinesi. Nel nostro cantone, in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo a livello nazionale, per ora i cittadini stanno dicendo "sì" alle due iniziative sui premi casse malati, con il 57,82% di "sì" e il 42,18% di "no" ai premi meno onerosi, e il 54,36% di "sì" e il 45,64% di "no" per il freno ai costi.  

In linea invece con il resto del Paese, i ticinesi al momento stanno respingendo l'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica" (61,58% di contrari) e approvando la Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro (68,82% di "sì").

3 mesi fa
Svizzera
Zurigo, premi cassa malattia verso la bocciatura
Secondo una prima proiezione, l'iniziativa per premi meno onerosi verrebbe respinta nel Cantone di Zurigo. Secondo una prima proiezione, i contrari sarebbero il 58,5%.

Secondo una prima proiezione, l'iniziativa per premi meno onerosi verrebbe respinta nel Cantone di Zurigo. Secondo una prima proiezione, i contrari sarebbero il 58,5%.

3 mesi fa
Svizzera
Legge energia verso un chiaro "sì"
Uno degli obiettivi della legge sottoposta oggi al voto è rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento durante la stagione invernale

Si va verso una chiara approvazione della legge sull'energia. Le proiezioni dell'istituto demoscopico gfs.bern danno il "sì" per vincente. A Zurigo ci si aspetta una percentuale di favorevoli del 72,5%. Uno degli obiettivi della legge sottoposta oggi al voto è rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento durante la stagione invernale: entro il 2040 bisognerà aumentare la produzione di corrente da rinnovabili di almeno sei Terawattora (TWh). Di questi, almeno due TWh dovranno essere disponibili in modo affidabile (leggi: idroelettrico). Più in generale, 35 TWh di elettricità dovranno essere prodotti nel 2035 utilizzando energie rinnovabili - l'energia idroelettrica esclusa - e 45 TWh nel 2050. Le esigenze per l'idroelettrico sono fissate a 37,9 TWh e 39,2 TWh. Per riuscirci il Parlamento ha deciso che i grandi impianti idroelettrici, fotovoltaici, eolici e di pompaggio-turbinaggio potranno essere costruiti più facilmente. Essendo ora dichiarati di interesse nazionale, avranno, a determinate condizioni, la priorità sulla tutela della natura e del paesaggio. Se gli obiettivi non verranno raggiunti, anche gli impianti più piccoli potranno ottenere gli stessi privilegi.

Tutela della natura

Non potranno tuttavia essere realizzate nuove infrastrutture nei biotopi di importanza nazionale o nelle riserve di uccelli acquatici e migratori, ad eccezione dei nuovi margini proglaciali e delle pianure alluvionali alpine. Come noto, sono previsti anche una quindicina di progetti di centrali idroelettriche, peraltro già definiti da una tavola rotonda. Fra di loro figura l'innalzamento della diga del Lago del Sambuco in Valmaggia con l'annesso l'ampliamento della centrale di Peccia. Durante le discussioni il Parlamento ha anche aggiunto l'impianto Chlus, in Prettigovia (GR).

Pannelli e deflussi residuali

Per quanto attiene al fotovoltaico, il parlamento ha rinunciato all'obbligo generalizzato di installare pannelli sui tetti o le facciate. Inizialmente il Nazionale voleva un obbligo generale (ossia tutti i nuovi edifici che si prestano e quelli che subiscono ristrutturazioni importanti), ma vista l'opposizione degli Stati ha però deciso di limitare tale vincolo agli immobili nuovi che hanno una superficie al suolo superiore a 300 metri quadrati. Per quanto riguarda i deflussi minimi, le Camere hanno deciso che l'allentamento delle prescrizioni in materia di deflusso residuale per le centrali idroelettriche vale sarà possibile solo in caso di penuria.

3 mesi fa
Svizzera
Grigioni, il trend dice solo il 26,7% di "sì" all'iniziativa vaccini
L'iniziativa popolare "Per la libertà e l'integrità fisica" ha raccolto per ora solo il 26,7% di "sì" nei Grigioni, stando ai risultati parziali di 86 comuni su 101.

L'iniziativa popolare "Per la libertà e l'integrità fisica" ha raccolto per ora solo il 26,7% di "sì" nei Grigioni, stando ai risultati parziali di 86 comuni su 101. Nel Cantone si sta affermando anche un chiaro "no”" all'iniziativa premi meno onerosi. Allo stato attuale dello spoglio, i voti contrari sono il 66,1%.

3 mesi fa
Votazioni
Misure di compensazione Ipct, riforma fiscale e stabile EFG: ora ci siamo
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Sono i tre oggetti cantonali su cui i cittadini ticinesi sono chiamati a esprimersi oggi. A questi temi se ne aggiungono altri quattro di carattere federale.

Oggi i ticinesi sono chiamati alle urne. Dovranno esprimersi su ben sette temi: tre a livello cantonale e quattro a livello federale. Nel dettaglio, dovranno accettare o respingere le misure di compensazione per le rendite pensionistiche versate all'Istituto di previdenza del Canton Ticino (Ipct), la riforma fiscale e l'acquisto dello stabile EFG dove dovrebbe insediarsi la cittadella della giustizia. Questo per quanto concerne il nostro cantone. A livello nazionale, invece, vi sono tre iniziative popolari: le due sui premi di casse malati, "Al massimo il 10 per cento del reddito per i premi di casse malati" e "Per premi più assi - Freno ai costi nel settore sanitario", e quella "Per la libertà e l'integrità fisica". Infine, i cittadini voteranno sulla modifica della legge federale sull'energia e della legge sull'approvvigionamento elettrico. Ricordiamo che il Consiglio di Stato si è raccomandato di accettare tutti e tre gli oggetti cantonali in votazione.

Misure di compensazione Ipct

Lo scorso 17 ottobre il parlamento ticinese ha approvato la modifica della Legge sull'Istituto di previdenza del Canton Ticino, ma nella medesima seduta Lega, Udc, parte del Centro ed Helvethica Ticino hanno dapprima chiesto e in seguito approvato il referendum finanziario, portando di fatto i ticinesi alle urne. Le misure oggetto del voto, ha spiegato nelle scorse settimane lo stesso Ipct, "servono a garantire ai dipendenti statali circa le stesse pensioni attuali e stabiliscono che dal 2025 i contributi dei dipendenti aumenteranno dello 0,8%, mentre quelli dei datori di lavoro del 2,2%". Nel dettaglio, i contributi ordinari dei dipendenti aumenteranno dell’1,8%, mentre quelli dei datori di lavoro dell’1,2%, mantenendo praticamente invariata l’attuale ripartizione dei contributi ordinari tra dipendenti (49%) e datori di lavoro (51%).

Allo stesso tempo, è previsto il trapasso dell’1% di contributi di risanamento attualmente a carico dei dipendenti ai datori di lavoro. Questo incremento, inoltre, permette di mantenere invariato l’obiettivo di rendita del piano previdenziale dell'Ipct. A livello di costi, quanto approvato dal Gran Consiglio comporterà un onere supplementare per i datori di lavoro: circa 14,6 milioni di franchi all’anno per il Cantone e circa 7,2 milioni di franchi all’anno per tutti gli altri enti affiliati; per gli assicurati attivi il prelievo aumenterà invece di 7,9 milioni di franchi annui (dati a fine 2022).

La riforma fiscale

Per quanto riguarda il secondo tema oggetto della votazione ticinese, le principali modifiche legislative riguardano quattro aspetti: la riduzione dell'1,667% di tutte le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche; l'aggiornamento dell’imposta di successione e donazione, con degli adeguamenti che tengono conto dei nuovi modelli di famiglia e l’introduzione di agevolazioni per i trapassi aziendali (ad esempio, i concubini saranno tassati come i fratelli con un’aliquota massima del 15,5% contro il 41% attuale); la riduzione dell’imposizione delle prestazioni in capitale della previdenza, con un’aliquota massima al 3%, e la riduzione graduale dell’aliquota massima dell’imposta sul reddito dal 15,076% al 12% sull’arco di 6 anni.

La riforma coincide con il ritorno dal 1° gennaio 2024 del coefficiente d’imposta cantonale al 100%, dopo essere stato ridotto transitoriamente al 97% negli anni 2020-2023. Se la riforma dovesse venir approvata dai ticinesi, inoltre, il Consiglio di Stato aumenterà la deduzione per le altre spese professionali dell’attività lucrativa dipendente, dagli attuali 2’500 a 3’000 franchi, con un possibile ulteriore aumento a 3’500 franchi nel 2026. A livello finanziario queste misure, fino al 2029, avranno un impatto complessivamente neutro per il Cantone, mentre a partire dal 2030 l'impatto finanziario netto con la riforma a regime sarà di 2,6 milioni di franchi, rispetto allo spazio finanziario della riduzione temporanea del coefficiente. L’impatto finanziario iniziale stimato per i Comuni è di 17,9 milioni di franchi, pari all’1,3% del loro gettito fiscale complessivo, e aumenterà a 35,3 milioni di franchi nel 2030 con la riforma a regime.

Il Palazzo di giustizia

Quattro mesi fa il Gran Consiglio ha approvato il credito per l'acquisizione dell’edificio ex Banca del Gottardo, di proprietà di EFG Bank SA, da destinare a secondo Palazzo di giustizia. La struttura accoglierà in particolare il Tribunale di appello, la Pretura civile, la nuova Pretura di protezione (oggi Autorità di protezione), l’Ufficio del Giudice dei provvedimenti coercitivi e altre Autorità amministrative. L’acquisto dello stabile permetterà di procedere in una successiva fase a sé stante alla ristrutturazione dell’attuale Palazzo di giustizia dove rimarranno ubicati il Ministero pubblico e la Polizia cantonale. Il credito ammonta a 76 milioni, a cui se ne aggiungeranno altri 6,44 per la ristrutturazione dello stabile. L'operazione complessiva, tuttavia, dovrebbe costare in totale oltre 200 milioni di franchi spalmati su 12 anni. Dato che il Legislativo ha anche dato luce verde al referendum finanziario obbligatorio, i cittadini ticinesi sono ora chiamati al voto.

Chi è a favore...

Il comitato a sostegno della cittadella della giustizia è convinto che l'acquisto dello stabile EFG, a conti fatti, farà risparmiare i ticinesi. “Se non compriamo lo stabile Botta, non riusciremo a svuotare l’altro palazzo e a ristrutturarlo, e continueremo a pagare milioni di affitti”, aveva detto ai microfoni di Ticinonews la deputata PLR Natalia Ferrara. “Solo per le sedi transitorie sono stati preventivati 31 milioni per adeguare gli spazi, senza contare le spese dei traslochi. Si parla di quasi 100 milioni senza avere una soluzione. Questo è uno spreco”.

...e chi no

Con lo slogan "Basta sprechi! - No all'acquisto dello stabile Efg", il comitato contrario all'acquisto, composto da Verdi, Avanti con Ticino&Lavoro, HelvEthica e Udc, ha lanciato la sua campagna. "Se consideriamo che lo stabile avrà un costo di gestione amministrativa annuale di 2,5 milioni, questa somma capitalizzata su tre decenni arriva a toccare i 76 milioni. A qualunque cittadino chiamato oggi a fare dei sacrifici appare sicuramente troppo", aveva detto, sempre a Ticinonews, la granconsigliera democentrista Roberta Soldati. Inoltre, "le trattative per l'acquisto dello stabile sono in corso dal 2019. Da allora non si è fatto avanti nessuno per comperare l'edificio a questa cifra. Ciò mi fa presupporre che ci sono dei margini di manovra per rinegoziare il prezzo".

Premi meno onerosi

Venendo ai temi di carattere federale, cominciamo dal capitolo sanità. L'iniziativa "Per premi meno onerosi" chiede che i premi a carico degli assicurati non superino il 10 per cento del reddito disponibile e che l’importo eccedente sia coperto dalla riduzione degli stessi. La soluzione sarebbe finanziata per almeno due terzi dalla Confederazione e per l’importo rimanente dai Cantoni. Secondo il Comitato d'iniziativa, la misura non aiuta soltanto le persone con salari bassi, ma anche le famiglie, le coppie pensionate e le persone con redditi medi. I favorevoli ricordano inoltre come negli ultimi 20 anni i premi delle casse malati sono più che raddoppiati, "mentre i salari e le pensioni sono rimasti praticamente invariati".

Governo e Parlamento raccomandano di votare "no" all'iniziativa in questione, poiché implicherebbe spese supplementari nell’ordine di miliardi di franchi all’anno per la Confederazione e i Cantoni. Inoltre, secondo Esecutivo e Legislativo, la proposta non agisce sulle cause, dal momento che non propone alcuna soluzione al drastico aumento dei costi dell’assicurazione malattie obbligatoria. Il Consiglio federale e il Parlamento hanno anche elaborato un controprogetto indiretto che prevede maggiori riduzioni dei premi – seppur in misura minore rispetto all’iniziativa – e introduce un incentivo a frenare l’aumento dei costi. 

Per un freno ai costi

Sempre in tema sanità, veniamo all'iniziativa "Per premi più bassi-Freno ai costi nel settore sanitario" che, se accettata, obbligherebbe la Confederazione, assieme a Cantoni, fornitori di prestazioni e casse malati, a introdurre un freno ai costi nell’assicurazione obbligatoria e a garantire che il loro aumento non sia nettamente superiore all’incremento dei salari medi e alla crescita dell’economia nazionale. Il principio sarebbe lo stesso del freno all’indebitamento della Confederazione: se gli oneri sanitari aumentano di oltre il 20% all’anno rispetto ai salari, si adottano provvedimenti al fine di ridurli.

Anche in questo caso Consiglio federale e Parlamento raccomandano di votare "no", giudicando la soluzione proposta troppo "rigida", in quanto non terrebbe conto del ruolo che giocano nell'incremento dei costi sanitari fattori quali l'invecchiamento della popolazione e i progressi nella medicina. Esecutivo e Legislativo temono che, a seconda di come sarà attuata l’iniziativa, vi sia il rischio che l’andamento dei costi venga frenato in maniera eccessiva. Alcuni trattamenti necessari potrebbero non essere più forniti. Per i due organi, il già citato controprogetto garantirebbe la necessaria trasparenza dei costi sanitari. “Tutti gli attori dovranno motivare gli aumenti dei costi ritenuti inevitabili. Le strutture inefficienti potranno essere meglio identificate e le prestazioni non necessarie sotto il profilo medico ridotte”. Nel contempo, “si potrà tenere conto di quegli aspetti di natura medica che inevitabilmente comportano un aumento dei costi”.

Libertà e integrità fisica

La terza e ultima iniziativa in votazione a livello nazionale, "Per la libertà e l'integrità fisica", prevede in via generale che gli interventi statali nell’integrità fisica e psichica necessitino del consenso della persona interessata. Inoltre, che chi rifiuta di fornire il suo consenso non possa né essere punito né subire pregiudizi sociali o professionali. Secondo il comitato d'iniziativa, la domanda con cui i cittadini si trovano confrontati in questa votazione è: "Vogliamo continuare ad avere anche in futuro la possibilità di decidere autonomamente del nostro corpo?" 

Il Consiglio federale e il Parlamento respingono l’iniziativa perché il suo scopo principale, il rispetto dell’integrità fisica, è già sancito nella Costituzione. Ad esempio, già oggi nessuno può essere vaccinato senza il suo consenso. Per l’Esecutivo e il Legislativo non sono inoltre chiare le conseguenze concrete dell’iniziativa in caso di una sua accettazione, ad esempio per quanto concerne le attività giudiziarie e di polizia. La proposta, infine, “è formulata in termini così generici e vaghi che non è chiaro a quali condizioni lo Stato potrebbe ancora effettuare interventi necessari che incidono sull’integrità fisica di una persona”.

Energie rinnovabili

Veniamo quindi all'ultimo oggetto in votazione. Per rafforzare la sicurezza in materia di approvvigionamento, il Parlamento ha adottato la legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Il progetto include sia strumenti di promozione sia nuove prescrizioni in materia di produzione, trasporto, stoccaggio e consumo di elettricità, e consente di realizzare in tempi brevi impianti per la produzione di elettricità a partire da energie rinnovabili, come acqua, sole, vento e biomassa. Contro il progetto è stato indetto il referendum, motivo per cui i ticinesi sono chiamati alle urne.

Secondo il comitato referendario, questa legge facilita il disboscamento e permette di devastare il paesaggio, oltre a limitare la sovranità del popolo. Inoltre, vi sarebbero delle alternative per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico. Ad esempio, sfruttare il potenziale del fotovoltaico sugli edifici e sulle infrastrutture esistenti.  Consiglio federale e Parlamento sostengono invece il progetto, in quanto “è fondamentale agire in tempi brevi affinché la popolazione e l’economia svizzere possano continuare a fare affidamento su un approvvigionamento elettrico sicuro”. Per i due organi, la legge crea i presupposti per aumentare velocemente la produzione nazionale di elettricità a partire da energie rinnovabili, nel rispetto della natura e del paesaggio.