Ticino
Bosia Mirra confessa: "Non era la prima volta"
Bosia Mirra confessa: "Non era la prima volta"
Bosia Mirra confessa: "Non era la prima volta"
Redazione
8 anni fa
La deputata, difesa dall'avvocato Pascal Delprete, avrebbe più volte infranto la legge ma "per motivi umanitari"

Quello interrotto ieri mattina dalle Guardie di confine a San Pietro di Stabio non era il primo viaggio compiuto da Lisa Bosia Mirra e dal suo socio bernese per aiutare dei profughi a entrare in Svizzera.

Durante gli interrogatori di ieri la deputata socialista avrebbe infatti ammesso di aver compiuto diversi viaggi simili in precedenza, ma sempre e solo "per motivi umanitari".

Bosia Mirra, che è stata rilasciata nel tardo pomeriggio di ieri al contrario dell'altra persona fermata, è difesa dall'avvocato Pascal Delprete, dello studio di Paolo Bernasconi.

Quest'ultimo già ieri aveva chiesto che la 43enne fosse scagionata e oggi sul Corriere del Ticino fa un paragone con la vicenda del pastore luganese Guido Rivoir, che negli anni Settanta contribuì all'entrata illegale in Svizzera di circa 400 profughi cileni. Nel 1974, ricorda il legale, il procuratore pubblico Mario Luvini aveva archiviato il procedimento nei confronti del pastore, che era quindi stato prosciolto da tutte le accuse. Secondo l'avvocato Bernasconi tale ragionamento andrebbe applicato anche per Bosia Mirra, dato che ha agito "per motivi onorevoli".

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