Sanità
Camponovo: "Un aumento dei premi delle casse malati? Per forza"
Redazione
un mese fa
Il direttore del Gruppo Moncucco parla della crisi delle strutture ospedaliere: "Servono compromessi per ridurre i costi senza diminuire la qualità delle cure".

Due strutture ospedaliere su tre sono in crisi, con perdite economiche, dovute non a una diminuzione dei guadagni, che sono invece aumentati, ma a un aumento delle spese. Una tendenza che dopo il Covid non si è più invertita e rischia di creare difficoltà al settore. Ticinonews ne ha parlato con Christian Camponovo, direttore del Gruppo Moncucco.

"Servono dei compromessi, riducendo i costi senza incidete sulla qualità delle cure"

*Direi innanzitutto che non stupiscono troppo le cifre. Mi sorprende di più la somma totale che il fatto che ci siano molte strutture che sono tendenzialmente in difficoltà finanziarie. Forse quel che non era presumibile è  la velocità del peggioramento. Un ruolo lo ha certamente giocato il Covid, cui sono seguiti i vari rincari dovuti o imputati in grossa parte alla guerra in Ucraina", riassume, senza vedere un netto miglioramento futuro: "Grosse attese di un miglioramento non ci sono, sostanzialmente i costi sono aumentati e sono in aumento, mentre le tariffe sono sostanzialmente stabili, quindi potrebbero migliorare le cifre se aumentassero le tariffe o se diminuissero i costi. Il primo fenomeno verosimilmente si verificherà ma in modo abbastanza contenuto, il che vuol dire che si dovranno fare dei compromessi, cercando di ridurre i costi laddove non si incide sulla qualità delle cure".

Doppioni? "È il personale a costare molto"

Dove, eventualmente, si potrebbe intervenire, parlando del Ticino? "Ho l'impressione che ci sia un certo margine, non tanto per i doppioni che aumentano i costi e portano a una differenza negativa tra costi e ricavi: ci sono strutture sanitarie dove i costi del personale rappresentano il 70-75%, per cui potrebbe voler dire ridurlo per abbassare i costi. Serve però una soluzione". In merito, a suo avviso, "anche a livello politico non c'è molta responsabilità nel dare dei messaggi chiari. Se si vuole risparmiare bisogna anche dirlo in modo trasparente, spiegando che i risparmi andranno a incidere sulle prestazioni in generale, perchè avere meno personale vuol dire erogare le stesse prestazioni con un po' meno di persone, le quali avranno meno tempo anche per le relazioni". Camponovo non si aspetta "miracoli" dalla pianificazione, che non "porterà a una riduzione dei costi e dunque a un miglioramento della situazione". 

"Inevitabile un aumento dei premi delle casse malati"

Oltre a ridurre i costi, ci sarebbe l'opzione di ritoccare le tariffe. Cosa significherebbe in concreto: un aumento dei premi delle casse malati? "Per forza, diciamo che quando aumenta la tariffa a parità di consumi di prestazioni sarebbe già un buon risultato. Infatti, se aumentano le tariffe senza un miglioramento delle prestazioni vuol dire che si pagano di più le stesse prestazioni quindi gli assicurati si troveranno a dover pagare di più". 

Il personale aumenta perchè serve più tempo per lavori amministrativi e di sicurezza

Tornando al personale, precisa come "sicuramente la scarsità in mano d'opera ha portato a un miglioramento delle tariffe o dei salari nel tempo. L'aumento degli stipendi può essere anche positivo,  dall'altra parte c'è stato negli ultimi anni c'è stato ancora un aumento continuo del numero di persone impiegate negli ospedali e nelle cliniche, perchè ci sono sempre più attività di tipo amministrativo burocratico e la necessità sempre di aumentare tutto quello che ha a che fare con la sicurezza. Più tempo si traduce in più personale, il che porta a un aumento dei costi anche importante".