Riviera
Carnevale di Biasca, a rischio il regno di Re Naregna
©Carlo Reguzzi
©Carlo Reguzzi
Redazione
3 mesi fa
Le difficoltà logistiche e i costi tra i problemi maggiori riscontrati dalla Società che organizza il carnevale. A rischio l'edizione del 125esimo anniversario, prevista nel 2027.

"Carnevale Biaschese: un secolo di tradizione a rischio?" La società che organizza la manifestazione titola così il comunicato stampa con cui afferma che, "dopo innumerevoli riflessioni, si è arrivati alla conclusione che offrire un’edizione analoga a quella passata, sarà estremamente difficile". Presto spiegato anche il perché. "I motivi sono diversi: la mancanza di strutture esistenti adatte per le attività storiche, le difficoltà logistiche, la gestione dello spazio pubblico, i costi e le responsabilità sempre maggiori legati alla sicurezza." Una lista "che potrebbe ancora allungarsi".

"Non siamo sicuri di continuare"

Senza entrare troppo nei particolari, si legge, "una riflessione si impone soprattutto in vista del 125° anniversario della nostra Società, prevista nel 2027, dove si dovrà dare il giusto risalto al traguardo raggiunto da una delle società più longeve del nostro Comune. Come possiamo organizzare un evento così importante quando non siamo neppure noi sicuri di continuare nei prossimi due anni?", si chiede la Società. 

È tempo di prendere decisioni importanti

"Gli interrogativi e le difficoltà che stiamo riscontrando non sono dettati da scarsa motivazione o mancanza di idee, tutt’altro, la sensazione degli addetti ai lavori è che sempre più ci troviamo confrontati con poche risorse e sempre maggiori responsabilità per organizzare una manifestazione, prevista sull’arco di quattro giorni, che valorizzi la nostra storia e la tradizione biaschese. Si impone la revisione dei compiti e delle responsabilità della nostra Società per continuare a organizzare un evento di qualità. È tempo di prendere delle decisioni importanti. Da soli sarà difficile continuare e per questo nelle prossime settimane avremo modo di incontrare tutti gli attori coinvolti allo scopo di ragionare come darci, tutti assieme, delle prospettive e un nuovo futuro. Noi ci crediamo, speriamo di non essere gli unici!", conclude la nota.