Quattro giorni alla scoperta delle professioni sanitarie per avvicinare soprattutto i giovani alle diverse opportunità lavorative nel settore della salute. Un’iniziativa denominata “Millestrade” messa in campo dal Cantone in un periodo di forte mancanza di personale in Ticino.
L'obiettivo dell'iniziativa
Quattro giornate che avevano come obiettivo di far scoprire, soprattutto ai giovani, le molteplici opportunità di lavoro e carriera all'interno del settore della salute. Quattro giorni di stage, incontri e visite guidate in strutture del territorio, sia pubbliche che private, perché la formazione delle future figure di riferimento della sanità inizia anche da esperienze come queste.
Le conseguenze della pandemia
In questo settore, la pandemia ha fatto da spartiacque, nel bene e nel male: da un lato ha mostrato l’importanza della sanità, dall’altro ha forse spaventato chi era intenzionato a percorrere quella strada professionale. Ne abbiamo parlato con Shaila Cavatorti, responsabile del servizio infermieristico al San Giovanni di Bellinzona: «Dopo la pandemia, abbiamo avuto delle ripercussioni considerevoli. Oggi, i giovani sono meno attratti da questo tipo di professione. Paradossalmente, se durante il periodo pandemico queste professioni sembravano essere molto quotate e valorizzate, dopo c’è stata una retrocessione». Oltre a ciò, bisogna mettere in conto anche un lungo percorso di studio: «Il percorso di studi, che sia un apprendistato o che sia una formazione infermieristica, anche universitaria, è un percorso lungo. Inoltre, questi ragazzi sono confrontati presto con i turni, i sacrifici, il contatto immediato con la sofferenza, e a 16 anni non è così scontato».
Il ruolo della politica
Tuttavia, non è sufficiente rendere più attrattiva la professione in sé, ma è fondamentale migliorare l'intero contesto, a partire dalle condizioni di lavoro: ed è qui che interviene la politica. Ai microfoni di Ticinonews, Marina Carobbio Guscetti, direttrice del DECS: «A livello cantonale, il Ticino si è dotato di un programma PROSAN per incentivare le formazioni in ambito sociosanitario: un programma che sta portando dei risultati. A livello nazionale, l’iniziativa “Per cure infermieristiche forti”, approvata dal popolo svizzero, prevede di formare da un lato più personale sanitario e infermieristico, dando anche degli incentivi ai cantoni per agire in questo senso, e dall’altro quello di migliorare le condizioni di lavoro, a livello salariale e di conciliabilità dei turni». Inoltre, a dimostrazione della carenza di personale nel nostro Cantone, negli ultimi anni, si è registrato un incremento di professionisti della salute arrivati dalla vicina Italia: «C’è bisogno di più personale e al momento noi dipendiamo fortemente dall’estero, il cantone Ticino in particolare dall’Italia. È nostro compito formare più personale a livello cantonale e svizzero, perché anche gli altri paesi sono confrontati con queste situazioni».