Sono quattro gli attuali indagati nel caso Eolo Alberti. Lo anticipa la Regione, spiegando che due di loro - ovvero lo stesso sindaco di Bioggio e il 38enne amministratore unico della Hospita - si trovano in carcerazione preventiva. Le altre due persone indagate, cioè la moglie di Alberti e l'azionista di maggioranza della società, sono invece a piede libero. In qualità di accusatore privato, e costituitosi parte lesa, c'è il dottor Claudio Camponovo, ovvero l'azionista di minoranza. Alberti, lo ricordiamo, aveva lasciato la Hospita Suisse Anesthesia e la carica di granconsigliere leghista per entrare nel CdA dell’EOC, lasciando così il posto al socio di maggioranza.
Procedono le indagini
Come già sottolineato ieri, al Ministero pubblico gli accertamenti procedono celeri. Al centro delle indagini ci sono presunte malversazioni per diverse centinaia di migliaia di franchi che il sindaco avrebbe travasato dalla società di cui era direttore amministrativo fino al 2022 - la Hospita Suisse Anesthesia - alla Immobiliare 5 vie SAGL, impegnata nella realizzazione di un imponente centro amministrativo-commerciale sul terreno dove un tempo si trovava la carrozzeria 5 Vie. Ora nelle mani di un’azienda estranea ai fatti che sta continuando il cantiere, fino alla primavera scorsa la Immobiliare 5 vie SAGL era intestata al socio di Alberti nella Hospita Suisse e attuale direttore dell’Ars medica Claudio Camponovo. Secondo alcune voci però, l’avevano già ricondotta anche al sindaco, prova ne è un’interpellanza comunale sul tema.
Questione Municipio
Ieri, martedì, la sedia di Eolo Alberti è rimasta vuota. A dirigere la seduta del Municipio di Bioggio, la prima dopo l’arresto del sindaco per presunti reati di natura finanziaria legati alla sua attività privata, è stato il vicesindaco Daniele Bianchi, che all’unanimità coi colleghi, ha deciso di procedere con verifiche anche interne, in via cautelativa. "Anche il Municipio voleva vedere, sebbene la stampa ha sempre detto che non è implicata la parte comunale, comunque è una precauzione che abbiamo voluto prendere", afferma Bianchi, che conferma che al momento non ci sono dei sospetti su attività illecite nella gestione del Comune da parte del sindaco. Ma come sta vivendo il Municipio questo momento concitato? "È stato un fulmine a ciel sereno - ha spiegato ai microfoni di Ticinonews Bianchi -. Noi l’abbiamo saputo dalla stampa venerdì, quindi ci siamo subito trovati e abbiamo fatto una riunione. Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che qui adesso dobbiamo reagire ed essere collegiali, e impegnarci a proseguire l’attività del Municipio". Il Municipio ha quindi ha anche concordato l’organizzazione del lavoro in attesa di comunicazioni ufficiali dal Consiglio di Stato o dal diretto interessato attraverso il suo legale. "Personalmente riprenderò il dicastero del sindaco e ci siamo ridistribuiti anche altri compiti e lo faremo anche in futuro", chiarisce il vicesindaco che aggiunge: "Posso già a questo punto dire alla mia popolazione di stare tranquilli, perché il lavoro da parte dell’amministrazione continua e i vari progetti avranno sempre un seguito e quindi io con i miei cinque colleghi ci impegneremo ad assolvere questo compito nel miglior modo possibile". In assenza di dimissioni, la legge non permette infatti al subentrante di fare il suo ingresso in Municipio. Comunicata ufficialmente l’apertura dell’inchiesta, da Bellinzona si potrebbe procedere con una sospensione della carica. Anche se, da nostre informazioni, da più parti si sta spingendo per l’autosospensione di Alberti. Come già fatto nel 2001, quando era sindaco di Cimo.