Giudiziaria
Caso Eolo Alberti, la Procura notifica al Cantone l'apertura dell'inchiesta
©Gabriele Putzu
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Redazione
6 mesi fa
Oggi il Ministero Pubblico ha notificato agli Enti locali l’apertura dell’incarto relativo al sindaco di Bioggio. Ricordiamo inoltre che è salito a quattro il numero di indagati per il caso giudiziario che ha portato all’arresto di Eolo Alberti. Oltre al sindaco e a un suo ex socio, sotto inchiesta ci sarebbero anche la moglie e un cittadino italiano.

Prosegue, come previsto, l'indagine sul sindaco di Bioggio Eolo Alberti, accusato di presunte malversazioni per diverse centinaia di migliaia di franchi che avrebbe travasato dalla società di cui era direttore amministrativo fino al 2022. E proprio questa mattina la Sezione degli enti locali, come ci è stato confermato poco fa, ha ricevuto la notifica ufficiale dell’apertura dell’incarto da parte della Procura. 

In attesa delle mosse di Alberti

Il Capo Sezione Marzio Della Santa ci ha poi spiegato che prima di agire si è preferito dare tempo fino alla settimana prossima, in attesa di eventuali mosse da parte dello stesso Alberti, il quale potrebbe autosospendersi per il tramite del suo avvocato. Se ciò non dovesse avvenire, sarà preparato un incarto indirizzato al Consiglio di Stato per procedere con la sospensione, in questi casi prevista dalla legge. Uno scenario che allungherebbe tuttavia i tempi. Nel frattempo, l’Esecutivo continuerà a lavorare con 6 persone. I dicasteri di Alberti saranno invece ripresi in gran parte dal vicesindaco Daniele Bianchi e in parte dai colleghi. Questo perché, come anticipato oggi dalla Regione, sarebbe salito a quattro il numero di indagati al centro dell’inchiesta coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli.

Gli accusati

Oltre ad Alberti e ad un suo ex socio, ad essere indagato c'è anche un 38enne diventato amministratore unico della Hospita Suisse, in carcerazione preventiva assieme allo stesso Alberti fino ad almeno il 23 agosto per presunte malversazioni. Sotto inchiesta a piede libero ci sarebbero anche la moglie del sindaco e un’altra persona: un cittadino italiano residente nel nucleo di Cimo. Quest’ultimo sarebbe in particolare legato come azionista alla società, la Immobiliare 5 vie, dove Alberti avrebbe fatto confluire diverse centinaia di migliaia di franchi dalla Hospita Suisse un tempo da lui amministrata, verosimilmente tra il 2021 e il 2022, e impegnata nella realizzazione di un imponente centro amministrativo-commerciale. Ora, è bene ricordarlo, la società è stata rilevata da un’azienda estranea ai fatti che sta continuando il cantiere. L’uomo indagato era stato anche al centro di un’interpellanza comunale la scorsa primavera quale ipotetico prestanome proprio del sindaco. Tutti aspetti ovviamente da chiarire.