Assicurazioni
Casse malati, Cereghetti: “Una mossa per il bene degli assicurati? Non ci crede più nessuno”
Redazione
3 mesi fa
Una lotta di potere che non porterà grandi cambiamenti agli assicurati. È il parere dell’esperto di assicurazioni malattia Bruno Cereghetti sulla nascita, ieri, di una nuova associazione di categoria delle casse malati. Il Cantone, intanto, guarda agli sviluppi con preoccupazione.

L’annuncio di ieri della fuga dei principali assicuratori dalle associazioni mantello santésuisse e curafutura e della nascita di una nuova entità è rimbombato in tutto il Paese, sollevando perplessità. “La leggo come l’ennesima lotta di potere per il potere all’interno degli assicuratori malattia”, sottolinea Bruno Cereghetti, già capo dell’Ufficio dell’Assicurazione malattia. Per l’esperto, “verso l’esterno cambierà ben poco. La lotta è infatti esclusivamente interna, nonché dettata dallo spettro dell’idea della cassa malati unica, che ora sembra farsi strada a livello nazionale”.

“Un golpe di cui nessuno sapeva nulla”

L’interpretazione dell’ex Capo dell’Ufficio dell’Assicurazione malattia Bruno Cereghetti sulla nascita della nuova associazione mantello generata non lascia alcun dubbio. “Avevamo due associazioni mantello di assicuratori malattia in una continua lotta di potere, e questa non era una bella immagine”. I fautori della cassa malati unica, di fatto, “avrebbero quindi certamente accentuato questa differenza. Da qui l’esigenza – dettata dall’esigenza di mantenere il potere – di fare questa riunificazione, che pare essere avvenuta attraverso un golpe di cui nessuno sapeva nulla”.

“Una mossa per il bene degli assicurati? Non ci crede più nessuno”

Questi membri fondatori “golpisti” rappresentano oggi oltre il 90% delle persone che hanno stipulato un’assicurazione base in Svizzera e dicono che unendosi rappresenteranno in modo unitario gli interessi di chi paga i premi. “Questa è una mossa puramente di facciata ed è abbastanza ridicolo. Oggi gli assicuratori difendono il loro potere. È chiaro che devono avere gli assicurati, ma potrebbero evitare di andare in giro a dire che difendono gli interessi dei loro clienti. Non ci crede più nessuno”.

Sulle tariffe nessun cambiamento in vista

Per l’esperto è quindi stato decisivo il futuro dibattito sulla Cassa Malati unita, ma ci sono differenze da anni ed è mancata una posizione comune, ad esempio, sul nuovo tariffario. “Le divergenze erano accentuate per una differenziazione forzata tra di loro che derivava dalla lotta di potere: dovevano distinguersi per far vedere che uno era più potente dell’altro”. Stando alle assicurazioni, a partire dal 2025 il fronte sarà più compatto. Comunque, ribadisce l’esperto, per quanto concerne le tariffe non cambierà nulla. “L’impatto tariffale degli assicuratori è a mio modo di vedere deleterio per quanto riguarda la qualità del sistema”. Dunque non cambierà nulla, perché “gli assicuratori hanno una sola politica e intervengono per far abbassare le tariffe. Il loro interesse è dunque quello di mantenere il sistema attuale immutato, anche se con tariffe più basse per evitare un aumento dei costi”.

“Una manifestazione di facciata”

Il duopolio durato 11 anni quindi finirà. Ma che ruolo avranno in futuro santésuisse e curafutura? “Spariranno, verosimilmente. Si dà per certo che due teste di punta, quindi Verena Nold per santésuisse e Pius Zängerle per curafutura, non facciamo più parte dei nuovi disegni degli assicuratori malattia. In ogni caso è utile ricordare che si tratta di organizzazioni mantello all’interno delle quali esistono ancora degli assicuratori malattia con i loro particolari interessi. Dunque, questa unione non è una vera e propria holding, ma una semplice manifestazione di apparenza verso l’esterno di un’unità che in realtà non esiste, perché ognuno di loro ha i propri interessi personali”, ha concluso l’esperto.

De Rosa: “Prevale un sentimento di preoccupazione”

Per capire l’impatto di questa novità sull’ambiente politico e sanitario ticinese abbiamo invece raggiunto per un commento il direttore del DSS Raffaele De Rosa. “È sempre difficile esprimersi quando non si hanno tutti gli elementi a disposizione. Tuttavia, sulla base di quanto abbiamo potuto raccogliere in queste ore prevale un sentimento di preoccupazione, così come di diversi dubbi”. Se fino ad oggi comunicare con due associazioni diverse si era rivelato complicato, la novità di una sola associazione mantello non semplificherà la comunicazione? “Al momento è ancora prematuro esprimersi in merito. È vero che potrebbe facilitare l’adozione delle riforme, ma non mi faccio troppe illusioni in questo senso. Ribadisco che ad oggi prevalgono dubbi e preoccupazioni”. I dubbi – ci spiega sempre De Rosa – sono sorti “perché non sappiamo ancora cosa succederà con le altre due associazioni, e quindi rischiamo di avere 3 voci in un ambito delicato e complesso”. Per quanto riguarda invece le preoccupazioni, queste vanno ricondotte al fatto che – a prescindere da una, due o tre associazioni – “parliamo in ogni caso di una lobby che è già di per sé molto forte, e che andrà quindi a rafforzarsi ulteriormente”.