
Il Comune comasco di Cavargna, situato sui monti sopra il Lago di Lugano, aveva attirato l'attenzione l'anno scorso per il suo particolare primato, ovvero quello del reddito procapite più basso della Penisola, 6'350 euro all'anno.
Cavargna aveva attirato pure l'attenzione di un funzionario cantonale, che si era divertito a vandalizzare la pagina del Comune su Wikipedia. Sotto la spiegazione sul perché il Comune comasco è il più povero d'Italia (“la quasi totalità degli abitanti lavora in territorio elvetico e lì paga le tasse”), il funzionario aveva aggiunto: “… ah ah ah pagano le tasse in Svizzera, ma per favore ...”.
Ora nei confronti del funzionario è stata aperta una procedura disciplinare.
Ma nel frattempo Cavargna ha perso il suo primato.
Stando alla più recente classifica dei Comuni più poveri d'Italia, resa nota oggi dai quotidiani della Penisola, Cavargna ha lasciato l'ultimo posto a un Comune vicino, quello di Val Rezzo.
Un Comune molto simile, dato che si trova in zona montana, sopra il Lago di Lugano, e che praticamente tutti i suoi abitanti lavorano in Svizzera.
Val Rezzo, che vanta un imponibile medio dichiarato al fisco di 5'417 euro, soffia così il primo posto a Cavargna, che scivola in seconda posizione. Seguono tre Comuni piemontesi, Cursolo-Orasso, Gurro e Falmenta. Il primo Comune del Meridione figura solo in ottava posizione: si tratta di Roseto Valfortore, in provincia di Foggia, con circa 8'000 euro pro capite da imponibile.
Certo che dalla Puglia è un po' più difficile fare i frontalieri...
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