Il ballottaggio
Chiesa e Regazzi eletti agli Stati
un anno fa
La diretta con tutti gli aggiornamenti di Ticinonews sul ballottaggio per l'elezione al Consiglio degli Stati.

Cinque candidati, due seggi. I ticinesi hanno scelto oggi i propri rappresentati al Consiglio degli Stati. In corsa, ricordiamo, c'erano Greta Gysin (Verdi-Ps), Alex Farinelli (Plr), Fabio Regazzi (Centro), Marco Chiesa (Udc-Lega dei Ticinesi) e Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro). La scelta è ricaduta su Chiesa e Regazzi. Il centrista Giorgio Fonio, inoltre, subentra allo stesso Regazzi in Consiglio Nazionale. 

un anno fa
Delusione PLR, Speziali: "Ragioneremo sull'azione del partito"
Il presidente del PLR ticinese Alessandro Speziali esprime le prime considerazioni sull'insoddisfacente risultato di oggi. "Farinelli era la miglior carta che potessimo giocare".

La mancata elezione di Alex Farinelli al Consiglio degli Stati rappresenta una forte delusione per il PLR. Come partito “non avremmo potuto schierare un candidato migliore, cosa che accresce ulteriormente il rammarico per l’odierno risultato emerso dalle urne”, si legge in un comunicato dei liberali. “Vogliamo comunque ringraziare di cuore Alex per l’enorme impegno messo in campo in questi mesi e i molti cittadini che gli hanno dato fiducia con il voto”. La delusione per la mancata nomina di Farinelli alla Camera alta “mitiga certamente il bilancio positivo del risultato ottenuto al Consiglio nazionale, dove il PLR è tornato a registrare un segno '+' dopo 20 anni esatti e in controtendenza rispetto a diversi altri cantoni". Come partito “siamo pronti da subito a lavorare con ancora maggiore impegno in favore del nostro Paese a tutti i livelli istituzionali, difendendo in particolare a Berna gli interessi del Ticino e dei ticinesi".

Speziali: “Alex era la miglior carta che potessimo giocare”

Come detto, riconquistare il seggio agli Stati perso quattro anni fa era uno degli obiettivi dichiarati. La delusione è inevitabile ma per il presidente liberale Alessandro Speziali “di sicuro non è mancato il sostegno. Abbiamo girato tutto il cantone e da questo punto di vista non abbiamo niente da rimproverarci”. Alex (Farinelli, ndr) “era la miglior carta che potessimo giocare, tutti vedevano in lui un obiettivo che potevamo raggiungere. Così non è stato, ragioneremo quindi evidentemente sull’azione del partito”. Per gli Stati “è anche una questione di profilo giusto nel momento storico giusto. Oggi i ticinesi hanno scelto una soluzione marcatamente profilata sul centrodestra e come ogni elezione il risultato è assolutamente legittimo. Ciò non toglie che su questo lavoreremo”.

“Non voglio abbandonare la nave”

Quando Speziali ha preso la presidenza del partito nel 2020 ha parlato di rilancio, ma se si guarda indietro. di passi avanti ne sono stati fatti pochi… “Ogni presidente quando si promette un rilancio, ci crede e vuole che avvenga il prima possibile”, afferma Speziali. “Il PLR è un partito che è in crisi a livello cantonale da una ventina d’anni, non è così facile cambiare rotta, perché riformare la struttura non è semplice, anche se è quello che stiamo facendo”. Evidentemente “è più difficile del previsto, ma l’energia c’è, le idee non mancano. Il cambio di marcia però deve essere sensibile”. Il pensiero di lasciare non sfiora il presidente liberale. “Non voglio abbandonare la nave, ma cercare di remare ancora di più con tutti. I margini di miglioramento ci sono. Anche il periodo storico non è semplice per le forze liberali, ma questa non vuole essere una scusa, bensì uno stimolo”.

“Dobbiamo essere più affamati”

Analizzando nello specifico il risultato di oggi, quella del ballottaggio “è una logica in cui i ticinesi scelgono i due profili che si vogliono a Berna. Quattro anni fa ne avevamo due opposti, molto marcati, e a distanza di quattro anni ne abbiamo ancora due molto marcati, stavolta sul centrodestra-destra”. Alex Farinelli “non è stato quel profilo che è riuscito a introdursi in questa logica. La variante trasversale che pensavamo potesse essere interessante per i ticinesi da affiancare al loro candidato preferito non ha funzionato e su questo lavoreremo”. Secondo Speziali, ci sono delle macrotendenze che è difficile capovolgere, “ma non voglio cercare scuse”. A mancare "è la fame sottoporta e penso che da questo punto di vista non solo dobbiamo evolvere nei temi, ma a livello di attitudine dobbiamo essere molto più affamati, perché questo può dare quella sensazione di cambio di marcia nel modo di porsi”. Un certo aspetto di gessatura “ce lo abbiamo ancora e su tali aspetti serve assolutamente un cambiamento”, termina Speziali.

 

 

 

un anno fa
Mirante: "Un risultato strepitoso per Avanti con Ticino&Lavoro"
La candidata agli Stati non è stata eletta ma il suo movimento ha riscosso un successo sorprendente: "Da domani cominciamo a lavorare per le elezioni comunali, sarò probabilmente in corsa a Lugano".

Al ballottaggio per il Consiglio degli Stati Amalia Mirante ha ottenuto 19'527 voti (19.40%) con Avanti con Ticino&Lavoro. "Questo movimento adesso c’è ed è consolidato - esulta Mirante - è una realtà con cui dobbiamo fare i conti e questa è una bellissima vittoria per noi. Sappiamo che abbiamo fatto un risultato strepitoso, abbiamo incrementato il numero di voti personali e ci tengo a ringraziare tutte le elettrici e tutti gli elettori".

Le congratulazioni a Chiesa e Regazzi

Intervistata da Ticinonews, Mirante ha voluto congratularsi con i due Consiglieri agli Stati eletti, Marco Chiesa (UDC) e Fabio Regazzi (Il Centro): "Il mio augurio è che porteranno sempre il Ticino come prima voce, prima di quella dei partiti e dei gruppi d’interesse. Ma sono certa che lo faranno".

"Le Comunali sono il prossimo obiettivo"

"Per quanto riguarda i nostri traguardi Avanti con Ticino&Lavoro da domani comincia a lavorare per le elezioni comunali. Io dovrei essere probabilmente in corsa a Lugano ma il movimento sarà in corsa un po’ ovunque dove ci saranno persone che hanno voglia di far politica forse in maniera diversa", conclude Mirante.

un anno fa
Farinelli: "Abbiamo dato tutto quello che potevamo dare"
Il candidato PLR sconfitto nella corsa agli Stati: "Ci saremmo augurati un altro epilogo di questa storia, ma in politica bisogna saper guardare avanti”.

I liberaliradicali ticinesi si sono riuniti quest’oggi a Gentilino in attesa dei risultati del ballottaggio per gli Stati, dove poco prima dell’esito finale è arrivato anche il candidato Alex Farinelli, il quale nonostante la sconfitta è stato accolto comunque molto calorosamente. Farinelli ha ottenuto il 29.37% dei voti dietro a Regazzi (Il Centro) e Chiesa (UDC).

“Si sperava in una vittoria, così non è stato - commenta Farinelli ai microfoni di Ticinonews - Come in tutte le situazioni, quando una squadra sa che ha dato più o meno tutto quello che poteva dare e quando il risultato è comunque chiaro c’è anche quella serenità di saperlo accettare senza farsi troppi patemi d’animo”.

"Regazzi ha recuperato voti in parecchi comuni"

In comuni come Lugano o Bellinzona, Farinelli ha superato alcuni candidati, ma ci sono altre città tipicamente liberali dove invece è arrivato terzo se non quarto. “Era una tendenza abbastanza chiara - precisa Farinelli - rispetto al primo turno si è visto che in parecchi comuni Regazzi stava recuperando voti. I risultati finali hanno mostrato un distacco netto e una vittoria piena di Regazzi”.

"Personalmente non mi rimprovero nulla"

C’è qualcosa che può rimproverarsi? “Personalmente nulla - puntualizza Farinelli - Che non vuol dire che io non abbia fatto degli sbagli. Però non riesco a vedere un motivo centrale per cui mi dico se avessi fatto qualcosa di diverso sarebbe potuta cambiare la sorte di queste elezioni. Quindi da questo punto di vista sono molto sereno, non perché non mi dispiaccia ma perché sono consapevole che quello che ho fatto era quello che potevo fare”.

"Speravamo di recuperare il seggio perso nel 2019"

Cosa significa per il PLR a livello ticinese non riuscire più ad arrivare agli Stati per la seconda volta consecutiva? “C’è una grossa differenza fra quello che è successo nel 2019 e ciò che è accaduto nel 2023. All’epoca c’era stato un candidato uscente liberaleradicale e si cercava di confermare questo seggio. Così non è stato e quindi in quel momento c’è stato lo shock della perdita di un seggio. Quest’anno c’era la speranza forte e concreta di poterlo recuperare partendo comunque da un presupposto diverso: non si sedava già in quella camera. E chiaro che tutti noi ci saremmo augurati un altro epilogo di questa storia, ma come detto in politica bisogna saper guardare avanti come nella vita”.

un anno fa
Gysin: “Sapevamo che sarebbe stato difficile difendere il seggio”
Archiviato il risultato di oggi, Greta Gysin (Verdi) guarda già al futuro. “Serve un centrosinistra unito se vogliamo raggiungere qualcosa”.

“Sapevamo che sarebbe stato difficile difendere il seggio conquistato nel 2019 da Marina Carobbio. Abbiamo comunque fatto una bella campagna per il secondo turno. C’è stata una crescita di punti percentuali e a livello assoluto di voti”. È un’analisi agrodolce quella fatta da Greta Gysin(Verdi) al termine del ballottaggio odierno, che l’ha vista chiudere al quarto posto con il 27.43%. A livello personale “non posso che essere soddisfatta. Non è bastato per superare i colleghi che mi precedevano al primo turno, me è comunque un risultato di cui andare fieri. Sapevamo dall’inizio che sarebbe stato difficile, ma questa unione dimostrata nel secondo turno lascia ben sperare per le prossime battaglie che dovremo affrontare. Credo serva un centrosinistra unito se vogliamo raggiungere qualcosa”.

Nessun “effetto Mirante”

Una delle possibili chiavi di lettura per il risultato di oggi concerne anche i voti dispersi per la presenza di Amalia Mirante, autrice di un buon risultato. Una visione che tuttavia Gysin non condivide. “Penso fosse una situazione molto diversa rispetto al 2019, in cui la congiuntura dei temi era di altro tipo e il risultato del primo turno era stato differente”. Non dimentichiamo che il Ticino “è un cantone di destra e quanto successo oggi è la normalità delle cose. Nel 2019 una situazione straordinaria aveva portato all’elezione della prima donna di sinistra in Ticino. Era chiaro che quest’anno sarebbe stato difficile ripetere l’exploit. Noi ci abbiamo provato, abbiamo fatto un buon risultato, ma non abbiamo vinto. È la democrazia”.

“Gruppi parlamentari? Valuteremo diversi scenari”

Gettando un’occhiata più generale al Consiglio degli Stati, i Verdi hanno perso due seggi e non possono adesso fare gruppo parlamentare. Per questo motivo “stiamo valutando diversi scenari. Non è comunque necessario fare gruppo per entrare nelle Commissioni. Dovremo fare le valutazioni nei prossimi giorni per vedere come muoverci”.

“Sono stata l’unica a portare avanti delle posizioni di centrosinistra”

Tornando ad Amalia Mirante, la candidata di Avanti con Ticino&Lavoro si è presentata a queste elezioni come unica rappresentante socialdemocratica. Un’opinione che non trova d'accordo Gysin. “Se faccio un’analisi dei temi come sono stati presentati in questa campagna elettorale, penso di poter dire di essere stata l’unica a portare avanti delle posizioni di centrosinistra. Credo che rispetto al 2019 sia stato più difficile mobilitare persone giovani, le quali quattro anni fa erano andate in massa alle urne grazie anche alle manifestazioni per il clima. Quello è un po’ mancato”.

un anno fa
Chiesa: “Qualcosa di straordinario, massimo impegno per i prossimi quattro anni”
Un raggiante Marco Chiesa (UDC) commenta l’ottimo risultato elettorale di oggi. “Ho una grande responsabilità”.

Il dato di oggi “è qualcosa di straordinario. Prometto il massimo impegno per i prossimi quattro anni”. Così il democentrista Marco Chiesa si è espresso ai microfoni di Ticinonews analizzando la sua rielezione al Consiglio degli Stati con il 40.29% (più votato al ballottaggio). Un risultato che porta con sé “una grande responsabilità”. E in merito al suo nuovo collega alla Camera alta, il centrista Fabio Regazzi, “si tratta di una persona di grande esperienza. Lui è molto apprezzato da anni a Berna e assieme vedremo di spalleggiare con forza il canton Ticino”, ha detto Chiesa.

Verso le federali

Il presidente dell'UDC a livello nazionale ha inoltre gettato già lo sguardo alle prossime elezioni federali, parlando anche del "ministro" ticinese Ignazio Cassis, il quale “era una grande speranza per l’UDC, dato che voleva riformare le relazioni con UE”. Oggi “credo che con la questione della neutralità e il rilancio di quelli che sarebbero gli accordi istituzionali, qualche sostegno in meno dal mio partito ce l’abbia”. Per quanto concerne invece il PS “Jositsch è la persona più ragionevole che ha il Partito socialista: è un socialdemocratico assolutamente votabile da chi la pensa in maniera diversa”.

Situazione del partito

Il dato a livello nazionale vede un passo indietro da parte dell’UDC agli Stati. “Ci dispiace di aver perso dei seggi che avevamo prima, mi riferisco in particolare al canton Argovia”, ha aggiunto Chiesa. “Potevamo conquistarne altri a Soletta e Zurigo. La differenza sta tra il sistema maggioritario e quello proporzionale: dove c’è una forza del partito abbiamo guadagnato 9 seggi al Nazionale, laddove vige il sistema maggioritario facciamo ancora fatica. Non sono sorpreso”.

un anno fa
Regazzi: "Ora il Ticino ha due rappresentanti di peso a Berna"
Il centrista esulta la propria elezione agli Stati e si congratula con Chiesa (UDC). Gli avversari sconfitti? "Corretti e leali. Con Farinelli continueremo a collaborare".

"C’è grande gioia per questo risultato che all’inizio della campagna sembrava incredibile", con queste parole il centrista Fabio Regazzi celebra la propria elezione in Consiglio degli Stati. Al ballottaggio Regazzi è stato eletto con il 31.76% dietro a Marco Chiesa (UDC).

Ai microfoni di Ticinonews, il centrista si è felicitato "con l’amico Marco Chiesa per il suo ottimo risultato personale. Sono convinto che insieme al presidente del primo partito nazionale avremo due rappresentanti di peso che potranno difendere gli interessi del canton Ticino a Berna".

"Avversari corretti e leali"

Regazzi ringrazia anche gli avversari sconfitti alle urne: "Esprimo ad Alex Farinelli ma anche a Greta Gysin e Amalia Mirante la mia gratitudine per aver partecipato a questa competizione in modo corretto e leale. Ci sono state delle schermaglie, come è giusto che sia in qualsiasi campagna elettorale, ma è stato uno scontro appassionante e mi dispiace per loro che non sono stati eletti ma queste sono le regole del gioco".

"La collaborazione con Farinelli va avanti"

"Continueremo comunque con Alex Farinelli a collaborare per gli interessi del cantone, lui al Nazionale e io agli Stati. Ci siamo scritti in tal senso stamattina e sono convinto che i nostri rapporti resteranno buoni e costruttivi", ha concluso Regazzi.

un anno fa
Zurigo, eletta agli Stati la verde liberale Tiana Moser
Parliament.ch
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Superato il democentrista Gregor Rutz (UDC). Il 22 ottobre era già stato brillantemente rieletto il socialista Daniel Jositsch.

Ribaltone oggi a Zurigo nel ballottaggio del Consiglio degli Stati rispetto al primo turno. Giunta dietro un mese fa, la consigliera nazionale Tiana Angelina Moser ha superato il collega alla Camera del popolo Gregor Rutz (UDC), assicurandosi l'elezione. Il 22 ottobre è già stato brillantemente rieletto il socialista Daniel Jositsch. L'altra poltrona era rimasta vacante dopo la rinuncia a ripresentarsi del PLR Ruedi Noser. Il campo conservatore perde così questo seggio.

un anno fa
È deciso, Chiesa e Regazzi eletti agli Stati
Ecco come hanno votato i ticinesi.

Concluso il ballottaggio per l'elezione agli Stati ecco i risultati definitivi. Al primo posto Marco Chiesa (Udc) con 40'549 voti, ovvero il 40.29% dei voti. Segue Fabio Regazzi (Centro), con 31'962 voti, il 31.76%. Alex Farinelli (Plr) ha preso 29'556, il 29.37%, poi Greta Gysin (Verdi) con 27'606 voti, il 27.43%. Chiude Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) con 19'527 voti, il 19.40%.

un anno fa
Chiesa il più votato anche a Lugano
Seguono Farinelli e Regazzi

Ecco i risultati delle urne a Lugano: Marco Chiesa (UDC) è il più votato con il 45.3%. Seguono Alex Farinelli con il 29.03%, il centrista Fabio Regazzi con il 26.92%, poco distante Greta Gysin (Verdi) con il 26.83% e Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) con il 19.46%.

un anno fa
A Locarno guidano Chiesa e Regazzi
Ecco come hanno votato i locarnesi.

A Locarno Marco Chiesa (Udc) è stato il più votato con il 36.47%, seguono Fabio Regazzi (Centro) con il 34.61%, Greta Gysin (Verdi) con il 31.90%. Seguono Alex Farinelli (Plr) con il 28.37% e Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) con il 17.03%.

un anno fa
Chiesa il più votato a Mendrisio
Seguono Fabio Regazzi e Greta Gysin.

Marco Chiesa (UDC) è il più votato a Mendrisio con il 38.4%. Seguono il centrista Fabio Regazzi cn il 30.8%, Greta Gysin (Verde) con il 28.4%, il liberale Alex Farinelli con il 26.7% e, infine, Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) con il 19.1%.

un anno fa
Bellinzona, Gysin dietro a Chiesa e Farinelli
Ecco come hanno votato i bellinzonesi.

A Bellinzona il più votato è stato Alex Farinelli (Plr), con il 34.83%. Insegue a breve distanza il democentrista Marco Chiesa, con il 34.11%, terzo posto per Greta Gysin con il 30.94%. Chiudono Fabio Regazzi (Centro), con il 29.32% e Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) con il 20.88%.

un anno fa
Chiesa e Regazzi sempre più vicini all'elezione
Gli esponenti di Udc e Centro, dopo 98 comuni scrutinati, continuano ad essere in testa al ballottaggio odierno.

Si sta delineando sempre più chiaramente la composizione della Camera alta ticinese: Marco Chiesa (Udc) rimane saldamente in testa con il 27.2% di voti, al secondo posto Fabio Regazzi (Centro) con il 22.4%. A seguire Alex Farinelli (plr) 19.3%, Greta Gysin (Verdi) 18.2% e Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) 12.9%.

un anno fa
Soletta, Franziska Roth difende la poltrona socialista dall'attacco UDC
© CdT/Chiara Zocchetti
© CdT/Chiara Zocchetti
Il secondo seggio che spetta al cantone se l'era invece già assicurato in occasione del primo turno l'uscente Pirmin Bischof (Centro).

La socialista Franziska Roth rappresenterà il canton Soletta al Consiglio degli Stati nella prossima legislatura. Nel ballottaggio svoltosi oggi, la consigliera nazionale ha battuto il suo fin qui collega alla Camera del popolo Christian Imark (UDC).

La 57enne respinge così l'assalto democentrista alla poltrona lasciata vacante dal suo compagno di partito Roberto Zanetti, che ha scelto di salutare Berna dopo essere stato "senatore" dal 2010. Il secondo seggio che spetta al cantone se l'era invece già assicurato in occasione del primo turno l'uscente Pirmin Bischof (Centro).

un anno fa
Argovia, Marianne Binder-Keller (Centro) soffia il seggio all'UDC
La 65enne ha ottenuto 84'431 voti, mentre il democentrista Benjamin Giezendanner si è fermato a 79'429. La seconda poltrona è nelle mani del PLR.

La consigliera nazionale Marianne Binder-Keller (Centro) è stata eletta oggi ad Argovia nel Consiglio degli Stati. Niente da fare per l'altro deputato alla Camera del popolo, l'UDC Benjamin Giezendanner, uscito sconfitto dal testa a testa. I democentristi perdono così il loro seggio, che era stato lasciato libero da Hansjörg Knecht, il quale non si è ripresentato. La seconda poltrona è nelle mani del PLR, con il presidente del partito Thierry Burkart già rieletto al primo turno un mese fa.

Nel ballottaggio odierno, la 65enne ha ottenuto 84'431 voti, mentre Giezendanner si è fermato a 79'429. L'affluenza alle urne è stata del 38,09%, ha annunciato la Cancelleria di Stato. Binder-Keller aveva il sostegno di PS, Verdi liberali, Verdi e PEV. Dopo il primo turno, queste formazioni si erano fatte da parte proprio per appoggiare in blocco la centrista. Il partito non rappresentava più Argovia agli Stati da 28 anni. Il 41enne Giezendanner dal canto suo non è invece riuscito a mantenere il vantaggio che aveva ottenuto il 22 ottobre e a nulla è servito il supporto del PLR. Un altro smacco per la sua famiglia: il padre, Ulrich, consigliere nazionale dal 1991 al 2019, aveva cercato pure di diventare "senatore" nel 2011, mancando però l'obiettivo.

un anno fa
Dopo 60 comuni scrutinati, Chiesa è sempre in testa
Il candidato democentrista è sempre il più votato. Aumenta il distacco tra Fabio Regazzi e Alex Farinelli.

Marco Chiesa (UDC) è sempre saldamente al comando, con il 27.5%. Seguono Fabio Regazzi del Centro con il 23.3%, il liberale Alex Farinelli con il 18.6%, la verde Greta Gysin (18.2%), e, infine Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) con il 12.4%.

un anno fa
Chiesa in testa, seguono Regazzi, Farinelli e Gysin
Questo il risultato parziale dopo 34 comuni scrutinati.

Dopo 34 comuni scrutinati, in testa c’è il democentrista Marco Chiesa con 7'022 voti, seguito dal centrista Fabio Regazzi con 5'988. A seguire Alex Farinelli (PLR), Greta Gysin (Verdi) e Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro).

un anno fa
Zurigo, proiezione: in vantaggio la verde liberale Tiana Moser
Nell'odierno ballottaggio avrebbe oltre 45'000 voti in più dello sfidante, il collega alla Camera del popolo Gregor Rutz (UDC).

La consigliera nazionale dei Verdi liberali Tiana Angelina Moser è in vantaggio nella lotta per il secondo seggio al Consiglio degli Stati a Zurigo. Secondo una proiezione pubblicata sul sito del cantone, nell'odierno ballottaggio avrebbe oltre 45'000 voti in più dello sfidante, il collega alla Camera del popolo Gregor Rutz (UDC).

Al primo turno è già stato brillantemente rieletto il socialista Daniel Jositsch. L'altra poltrona è rimasta vacante dopo la rinuncia a ripresentarsi del PLR Ruedi Noser.

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