Lugano
Cittadini per il territorio e Ata contro la Piazza Molino Nuovo del Municipio
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
5 ore fa
Le due associazioni ambientaliste non condividono l'assetto che l'esecutivo cittadino vuole dare alla piazza del popoloso quartiere luganese.

I Cittadini per il territorio del Luganese e l'Associazione traffico e ambiente (Ata) non ci stanno: così, la nuova Piazza Molino Nuovo non s'ha da fare. In un comunicato stampa, le due associazioni riferiscono di avere scritto all'Esecutivo di Lugano, inoltrando le loro perplessità. Cittadini per il territorio e Ata "invitano il Municipio a migliorare subito l’assetto della piazza: restituendo l’acqua alla fontana, sostituendo l’asfalto con una copertura permeabile, togliendo i sovrabbondanti posteggi e realizzando finalmente il nuovo collegamento verde denominato 'nuova via agli Orti'. Si tratta di interventi relativamente poco costosi che non possono più attendere".

Sintonia con il Dt

Le due associazioni si accodano al Dipartimento del territorio sul destino da dare alla fontana della piazza e sul numero di parcheggi nel comparto. Ata e Cittadini per il territorio "condividono la decisione del Dipartimento del Territorio di salvaguardare la fontana, opera del 1959 degli architetti Tita Carloni e Luigi Camenisch, e il giardino circostante e, contestualmente, di non permettere la costruzione di un autosilo nel sottosuolo. Nemmeno il nuovo edificio previsto sul fronte di via Trevano è necessario: il quartiere, in quanto già ben dotato, non ha bisogno di nuovi edifici da adibire a commerci, esercizi pubblici e attività espositive". Inoltre, le due associazioni denunciano un numero troppo elevato di posteggi nell'area, frutto di "una visione completamente autocentrica (recentemente stigmatizzata anche dal Consigliere di Stato Zali)".

"Piano peggiore"

Per Ata e Cittadini per il territorio, "il Piano di quartiere proposto dal Municipio è peggiore di quello attualmente in vigore perché – a fronte di una densificazione (anche troppo) importante – non conserva nemmeno lo spazio pubblico previsto dalla pianificazione vigente".