Ticino
Clamorosi sviluppi sull'accoltellamento di Cantù
Redazione
11 anni fa
I due ticinesi, inizialmente ritenuti estranei ai fatti, avrebbero preso parte attiva nello scontro. Sono stati iscritti al registro degli indagati

Potrebbe complicarsi la situazione dei due ticinesi, un 20enne di Chiasso e un 21enne di Morbio Inferiore, rimasti coinvolti in quello che viene definito l'accoltellamento di Cantù, avvenuto nella notte tra sabato 15 e domenica 16 febbraio, quando un 26enne motociclista milanese venne gravemente accoltellato all'esterno di una discoteca, lottando poi per giorni tra la vita e la morte.

Ad aver sferrato le coltellate all'addome del 26enne, a causa di un banalissimo "terun", è stato un 21enne pizzaiolo di Ponte Chiasso, ora accusato di tentato omicidio. I due ticinesi avevano poi dato un passaggio all'accoltellatore ma, secondo le prime versioni dei fatti, lo avevano scaricato dall'auto non appena resisi conto di quanto accaduto, provocandogli per giunta una ferita nel tentativo di farlo scendere dal mezzo. Una ferita per la quale l'accoltellatore si era poi recato all'ospedale di Como, dove era stato arrestato.

I due giovani ticinesi erano quindi stati ritenuti estranei ai fatti e la Procura di Como aveva deciso di non ipotizzare alcuna accusa nei loro confronti.

Ma ora il 26enne, che fortunatamente non è più in pericolo di morte, ha raccontato la sua versione dei fatti ai carabinieri di Cantù. Una versione che tira nuovamente in ballo i due ticinesi.

Secondo quanto riferisce il Corriere di Como, infatti, il 26enne avrebbe spiegato ai Carabinieri che i due ticinesi avrebbero preso parte attiva nello scontro. Secondo il suo racconto, il 20enne e il 21enne lo avrebbero accerchiato, agevolando il compito dell'accoltellatore. In seguito lo avrebbero caricato in auto per aiutarlo a fuggire.

Questa nuova versione dei fatti non esclude nemmeno che quella notte sul piazzale della discoteca vi fosse più di un coltello, e non uno solo come finora ipotizzato. Le indagini proseguono nella massima segretezza.

Intanto la Procura di Como ha aggiunto al registro degli indagati anche i due ticinesi, per il reato di concorso in tentato omicidio.

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