Sono passati ormai quasi 100 giorni dall’insediamento del nuovo Municipio di Chiasso. Una città sicuramente non facile da gestire, confrontata con diverse specifiche problematiche e nello scorso quadriennio pure con numerose polemiche interne.
Le problematiche non sono affatto sparite, in primis quella dei migranti, ma in questi ultimi mesi le polemiche sembrano invece essersi dissolte nel nulla.
Abbiamo quindi voluto sentire il nuovo sindaco Bruno Arrigoni per stilare un primo bilancio di questo inizio legislatura, per avere qualche aggiornamento sui temi di stretta attualità, per conoscere le sue impressioni nella sua nuova veste e per sapere in che direzione intende condurre la città.
Sindaco Arrigoni, iniziamo da lei. Come ha vissuto questi primi tre mesi da sindaco?
"Questi tre mesi sono volati, in quanto le attività e le problematiche da gestire sono state parecchie. Personalmente ho dovuto riorganizzarmi con la mia attività professionale (lavoro per l’UBS) e quindi il primo periodo è stato impegnativo. Ora ho diviso il mio tempo lavorativo tra Lugano e Chiasso e ridotto la percentuale. In questo modo posso essere maggiormente presente in città e dedicare più tempo all’ascolto dei cittadini.”
Com’è cambiato il suo rapporto con i cittadini?
“Da quando sono diventato sindaco c’è molta più gente che mi ferma per parlare e questo mi fa molto piacere. Ritengo sia compito del sindaco essere vicino ai cittadini, ascoltare le loro osservazioni. Ed è un compito che mi piace molto.”
Quali sono i principali obiettivi che si è posto per questa legislatura?
“A corto termine abbiamo come obiettivo di portare finalmente a Chiasso la scuola d'abbigliamento e della moda. Al momento è ancora in corso la discussione tra il Cantone e le FFS, che sono proprietarie del sedime. Entro fine agosto dovremmo avere una decisione. Sicuramente questo è l'obiettivo più a corto termine. Poi dovremo metterci a preparare il prossimo preventivo, tenendo presente la situazione finanziaria, che è leggermente migliorata.”
Quali sono i motivi di questo miglioramento?
“Il miglioramento finanziario è principalmente legato alle entrate, che sono aumentate sia per quanto riguarda le imposte alla fonte (non solo dai frontalieri ma anche da chi vive qui), sia per quanto riguarda altri attori commerciali della piazza. Dall'altro lato continuiamo a tenere sotto controllo i costi.”
Tra gli altri attori si conta anche la Bravofly. Cosa pensa dell’accordo raggiunto con l’OCST per l’introduzione dei salari minimi?
“Come Municipio siamo sicuramente soddisfatti dell’accordo. Rappresenta un segnale che l’azienda intende restare a Chiasso e puntare sulla nostra città.”
C’è invece un attore, il Centro Ovale, che continua ad arrancare.
“Sì e questo ci dà un po’ fastidio. Non è sicuramente positivo avere all’entrata della città un edificio bello, ma quasi completamente vuoto. Di recente abbiamo avuto ancora un incontro con i rappresentanti della Fidinam, che ci hanno confermato di voler portare avanti il progetto Aurum Gate. Ci hanno promesso un risultato entro la fine dell’anno. Noi come Municipio purtroppo non possiamo fare molto. Possiamo soltanto spingere, fare del marketing, ma un intervento diretto lo escludo. Però devo dire che in Comune si sono presentate anche altre persone con progetti che noi abbiamo indirizzato alla proprietà. Si tratta di proposte tematiche, quindi non di un centro generico come il Serfontana.”
Chiasso è in questo periodo al centro dell'attenzione per la pressione migratoria. Come si vive la situazione in città?
"Ci sono diversi media d'Oltralpe che mi hanno contattato, che vengono in città per vedere la situazione. Per il momento è tutto sotto controllo. La Confederazione, il Cantone e le Guardie di confine stanno facendo un encomiabile lavoro. Ma se la pressione dovesse continuare su questi livelli qualche problema potrebbe sorgere.”
E la gente come reagisce?
“Finora non abbiamo ricevuto reclamazioni dalla cittadinanza, anche perché è abbastanza abituata a queste ondate, che si ripetono regolarmente dai tempi della guerra in ex-Jugoslavia.”
Cambiamo argomento. È in contatto con il suo predecessore Moreno Colombo?
"Con lui ha avuto un ottimo rapporto nello scorso quadriennio. Ma ora lo sento solo ogni tanto per telefono. È ancora presente in un paio di enti, ma altrimenti è completamente uscito dalla vita politica chiassese.”
Colombo aveva fatto discutere per la sua iniziativa "Benvenuta impresa". Lei intende riproporre qualcosa di simile?
“Oggi come oggi no, non è nei nostri obiettivi a corto termine. Vogliamo piuttosto promuovere il settore immobiliare, che in questo periodo sta vivendo un grande fermento. Sono partite iniziative per circa 500 nuovi appartamenti. Sarà quindi importante riuscire a riempire questi spazi.”
Secondo lei Chiasso è attrattiva per chi cerca casa?
“Sì, Chiasso può essere attrattiva, soprattutto per la vicinanza con l’Italia e perché è ottimamente servita dai trasporti pubblici. Dobbiamo puntare su questi fattori.”
Ultimamente il Municipio sta cercando di rendere più attrattivo anche il centro cittadino, con una serie di iniziative. Quali sono i riscontri?
“Direi ottimi. Abbiamo lanciato l'iniziativa “cielo d'ombrelli”, che sta raccogliendo molti consensi. Siamo molto soddisfatti di come sta andando ed è un po' la via che vogliamo seguire per migliorare l'immagine della città. Iniziative poco costose ma creative. Anche durante gli Europei c'è stata un'ottima affluenza, il corso era spesso pieno”
C’è però chi ha lamentato una scarsa rispondenza da parte di commercianti ed esercenti, alcuni dei quali hanno tenuto chiuse le loro attività.
“Noi mettiamo a disposizione un contenitore, poi sta ai commercianti fare le loro scelte. Ma l’importante è che la Città faccia la sua parte. Quando si crea qualcosa, il resto segue.”
Un’ultima domanda sul FC Chiasso, che negli ultimi tempi ha vissuto diversi cambiamenti. È fiducioso o preoccupato?
“Io sono tifoso da sempre del Football Club Chiasso e spero vivamente che la sua storia possa continuare come da sempre. È chiaro che il campionato di Challenge League è strano, ci sono poche squadre, è difficile e non attira un grande pubblico. Io sarei favorevole a un campionato a sedici squadre, ma evidentemente non dipende da me. Abbiamo invece qualche preoccupazione per quanto riguarda l’ordine pubblico, perché quest'anno arriveranno squadre come Zurigo, Servette, Xamax o Aarau. Noi abbiamo investito più di 4 milioni di franchi nello stadio, per migliorare la sicurezza. Ultimamente abbiamo ancora verificato la situazione con la Polizia e apportato qualche piccola modifica. Ora la situazione è soddisfacente, ma il problema con gli ultras non dipende solo dallo stadio, perché spesso i disordini si verificano all’esterno.”
Fatta eccezione per gli ultras, il sindaco Arrigoni guarda quindi al futuro con ottimismo?
“Certo, sono ottimista, credo in Chiasso.”
Andrea Stern
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