![La bandiera ticinese sventola all'esterno dell palazzo delle Orsoline, sede del governo. © CdT/Gabriele Putzu](https://dexter-cdn01.gruppocdt.ch/ticinonews/stories/historical/960x640/1816bfbd-936c-4356-9095-387d97b8da69.jpg)
La pandemia peserà sulle finanze cantonali non solo quest’anno, ma anche in futuro. “Per il biennio 2020-2021 vediamo delle perdite annue che possono oscillare tra i 230 e i 300 milioni di franchi. Sicuramente il 2020 registrerà una perdita maggiore, per il 2021 speriamo di poter contenere leggermente questo disavanzo” ha dichiarato il direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta ai microfoni della Rsi, il cui obiettivo è di contenere il deficit entro i 230 milioni per il 2021. I colleghi di Radio 3i hanno raccolto le voci dei capigruppo in Gran Consiglio sulle conseguenze del Covid-19 sui conti del Cantone.
Gianella (PLR): “Aumentare le imposte? Approccio sbagliato”
“Speriamo che tutti i partiti siano disposti a sedersi al tavolo per darci delle priorità. In questo momento difficile non si può pensare di fare tutto” afferma Alessandra Gianella (PLR). “C’è chi ha proposto un aumento delle imposte, un approccio che riteniamo sbagliato in un momento già di difficoltà per i cittadini, a cui si toglierebbero ulteriori risorse”.
Foletti (Lega): “Bisognerà trovare la quadratura del cerchio tra le varie sensibilità politiche”
Michele Foletti (Lega) rimane molto realista: “Sappiamo che avremo almeno due anni molto difficili davanti. Tutto dipendenderà da come il mondo riparte dopo questa pandemia. Sarà un autunno particolare e anche piuttosto caldo sul fronte politico perché occorrerà trovare un equilibrio tra i vari partiti e le varie sensibilità per riuscire a varare un preventivo che non metta troppo in ginocchio le finanze del Cantone nei prossimi anni. In Svizzera la politica è di concordanza, bisognerà quindi trovare la quadratura del cerchio da parte di una maggioranza solida delle forze politiche”.
Agustoni (PPD): “No a un aumento della pressione fiscale”
“A fronte di un’economia che ha avuto due mesi di totale chiusura e avrà degli strascichi anche nei prossimi mesi, le entrate fiscali sono destinate a contrarsi” rileva Maurizio Agustoni, capogruppo PPD. “Mi sembra comunque di cogliere anche una nota di positività nel fatto che già entro fine legislatura (2023) si conta a ritornare nell’equilibrio finanziario. Ê una situazione che ci si poteva aspettare, non mi sembra che le cifre in questione siano tali da pregiudicare in modo durevole la struttura finanziaria del Cantone”. Riguardo a un ritocco verso l’alto del moltiplicatore cantonale, Agustoni si dice scettico: “Ho espresso a più riprese la contrarietà a questa misura, che significherebbe far pagare ai cittadini con un aumento di imposta in una situazione eccenzionale che li ha già messi duramente a prova. Aumentare la pressione fiscale in un periodo di crisi quando invece bisognerebbe stimolare l’economia e il potere d’acquisto delle persone non mi sembra una gran ricetta”.
Durisch (PS): “Importante mantenere i servizi per la popolazione”
“In questa situazione lo Stato deve mantenere i suoi investimenti e servizi, facendo da motore a un’economia e una popolazione che oggi ha delle difficoltà” sottolinea Ivo Durisch del PS. “Se ci sono dei margini, deve essere nel rivalutare gli sgravi fiscali che sono stati fatti e oggi non sono più sostenibili. Abbiamo sempre combattuto la riduzione del coefficiente cantonale d’imposta perché sostanzialmente va a beneficio delle fasce di popolazione che hanno i redditi maggiori. In un momento di difficolrà per la fascia di persone deboli una priorità del Cantone deve essere quella di avere le finanze per sostenere i servizi che può dare”.
Schoenenberger (Verdi): “Aspettiamo prima le proposte del Governo”
Il capogruppo dei Verdi Nicola Schoenenberger preferisce aspettare le proposte del Governo prima di esprimersi: “Credo che bisogna ancora capire in che direzione andare con le finanze e poi valutare quelle che sono le proposte del Governo per rimediarvi” sostiene Schoenenberger, ricordando che il gruppo ecologista si era espresso contrario alla riforma fiscale cantonale. “Penso che si debba e possa perlomeno discutere alcuni aspetti di questa riforma che è piuttosto complessa. È probabile che gli sgravi fiscali, molto importanti sugli utili aziendali, possano entrare in vigore in maniera dilazionata nel tempo e non come previsto inizialmente”.
Morisoli (UDC): “Abbiamo già formulato proposte”
“Abbiamo formulato già delle proposte molto concrete in termini di decreti, che sono in Commissione e se volessero il Parlamento potrebbe votarle già settimana prossima” evidenzia Sergio Morisoli, capogruppo UDC., ricordando che sono 14 le proposte per una riduzione mirata e puntuale delle imposte. Proposte che vogliono abbassare i costi di cassa malati e aiutare il ceto medio, i proprietari di case e le imprese. “In parallelo abbiamo dieci altri proposte per come contenere la spesa. Adesso c’è il rischio che oltre al coronavirus, dovremo pagare anche un’esplosione di questo genere di spese. non necessariamente sempre giustificate”.
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