
Dopo l'operazione di polizia di ieri oggi la Scuola cantonale di commercio ha provato a tornare alla normalità. Docenti e allievi, prima di riprendere le lezioni, si sono riuniti in aula magna, divisi per anno, per parlare di quanto accaduto. "C'era un'aria di tensione residua", ha spiegato a Ticinonews il direttore Walter Benedetti. "Fondamentalmente si percepiva una certa tranquillità sia da parte dei docenti e del personale scolastico, sia dalla parte degli allievi. Devo dire che proprio loro ci hanno stupito, perché malgrado siano adolescenti o giovani adulti, hanno mostrato una certa maturità per come hanno gestito insieme a noi questo evento particolare".
Nessuna misura restrittiva nei confronti dei due minorenni
Intanto, come comunicato oggi dal Ministero pubblico, nei confronti dei due minorenni fermati non è stata predisposta nessuna misura restrittiva. Ricordiamo che ieri un 15enne ha minacciato una docente con una pistola nascosta nei pantaloni, che in seguito si è rivelata fasulla. In un secondo tempo un 16enne ha portato l'oggetto fuori dall'edificio scolastico. Le ipotesi di reato nei loro confronti del primo giovane sono di minaccia e infrazione alla Legge federale sulle armi, mentre per il secondo di infrazione alla Legge federale sulle armi.
Già sentito dei ragazzi e la docente
Gli inquirenti hanno inoltre comunicato che "non sono state predisposte misure restrittive della libertà nei loro confronti". I verbali si sono conclusi durante la notte e l'inchiesta, che è coordinata dalla Magistratura dei minorenni, continua per chiarire le ragioni e le responsabilità dei fatti. "Sono già stati sentiti diversi ragazzi nonché la docente e seguiranno ulteriori interrogatori e accertamenti", aggiunge la procura che per ora, considerando "la delicatezza del caso e il fatto che sono coinvolti dei minorenni", è troppo presto per dare altre informazioni.