Ticino
Comuni polo sulla riforma della polizia: "No ad un cambiamento totale"
©Gabriele Putzu
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Redazione
4 ore fa
La proposta di riforma del DI presentata ai Comuni non piace alle polizie polo. Riuniti oggi a Mendrisio, comandanti e capi dicastero difendono l'attuale sistema delle polizie comunali: "Non ci sono motivi per un cambiamento totale", spiegano, chiedendo al Governo cifre oggettive sulla sicurezza degli ultimi dieci anni.

Non solo Lugano e Bellinzona. La proposta dipartimentale di stravolgere completamente l’organizzazione delle polizie non piace a nessuno dei corpi polo che in una presa di posizione unanime dichiarano: “Non si intravedono motivi per un cambiamento totale dell’attuale governance, così come indicato nella presentazione ai Comuni”. Il tema è stato affrontato oggi a Mendrisio durante un incontro durato oltre due ore. Il riferimento è alla serata di metà settembre, durante la quale il gruppo di lavoro del Dipartimento istituzioni ha illustrato alcuni dei punti chiave della riforma Polizia ticinese. A far venire il mal di pancia ai comandanti e ai capi dicastero presenti, come già esposto pubblicamente dal Luganese, è l’ipotesi di resettare quello che è il sistema attuale delle comunali.

Il sistema attuale e le critiche alla nuova proposta

Oggi in Ticino esistono sette corpi dei cosiddetti Comuni Polo, alcuni dei quali hanno anche dei corpi strutturati al loro interno (con almeno 15 agenti e un comandante). I comuni privi di corpo hanno l’obbligo di convenzionarsi con una polizia strutturata o polo. Un presupposto che il Dipartimento delle istituzioni è pronto a mettere in discussione con una governance centralizzata, ma che i comuni vedono come un affronto alla loro autonomia. Anche perché, ci spiegano gli interlocutori, i patti non erano questi. Polizia ticinese, il progetto di riforma di cui si parla da anni, è nato per suddividere in modo chiaro i compiti tra Cantonale e comunali, evitando doppioni e ottimizzando risorse. Per dirla con i Comuni il DI, con la proposta di centralizzazione esposta loro per la prima volta a settembre, è andato un po’ lungo.

Le richieste al Cantone

Di qui le altre due richieste all’indirizzo di Bellinzona formulate oggi: “Poter visionare il prima possibile il rapporto del gruppo di lavoro Polizia ticinese” nonché “Poter disporre di un consuntivo sulla sicurezza in merito all’organizzazione degli ultimi 10 anni, che ha portato il Ticino, in materia di sicurezza a livello svizzero, dal 14esimo ai primi posti secondo la statistica criminale”.