Un mare di Svizzera
"Con i fondi Ue l'Italia è più avanti di noi sulle infrastrutture"
Immagine Ticinonews
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Daniele Coroneo
2 anni fa
Operatori del settore della logistica e figure istituzionali svizzere e italiane hanno discusso dello sviluppo delle infrastrutture fra la Svizzera e i porti liguri durante il convegno "Un mare di Svizzera". Filippo Lombardi mette in guardia: "Con i fondi europei l'Italia accelera sulle infrastrutture, mentre la Svizzera viaggia con il freno a mano tirato".

"Adesso è la Svizzera che viaggia con il freno a mano tirato". Filippo Lombardi parla delle infrastrutture ferroviarie. Come nelle passate edizioni, anche la quinta edizione del convegno “Un mare di Svizzera”, tenutosi ieri al Lac di Lugano, riunisce operatori del settore della logistica e figure istituzionali svizzere e italiane per discutere dello sviluppo delle infrastrutture sull'asse fra la Confederazione e i porti liguri. Rispetto agli scorsi anni, tuttavia, la musica è cambiata. Sulle bocche dei relatori che si sono succeduti sono infatti più volte apparse le parole "fondi europei" e "Pnrr" (il "Piano nazionale di ripresa e resilienza" italiano, applicazione italiana dei fondi versati dall'Ue nell'ambito del recovery plan). Filippo Lombardi, che di "Un mare di Svizzera" è fra gli organizzatori quale presidente del nuovo Lugano International Logistics Forum (Lilf), sottolinea come i fondi europei abbiano impresso una decisa accelerata alle grandi opere in Italia. Tanto che ormai, secondo Lombardi, su questo fronte è la Confederazione a essere in ritardo rispetto al Belpaese. "La strategia Ferrovia 2050 del Consiglio federale non prevede il completamento di AlpTransit a Sud di Lugano e i raccordi necessari con l'Italia, che da parte sua, grazie al recovery fund di Bruxelles, sta destinando (e velocemente) parecchi miliardi alle infrastrutture", dichiara il municipale di Lugano a Ticinonews.

Grandi opere

Fra le opere principali in via di realizzazione sul corridoio Reno-Alpi (l’insieme di infrastrutture ferroviarie fra i porti liguri e quelli del Mare del Nord) c’è il cosiddetto "Terzo Valico", una nuova linea ferroviaria fra Genova e Milano su cui incanalare verso Nord, Svizzera inclusa, le merci in arrivo nei porti liguri. Anche per nuove opere al porto di Genova sono sfruttati fondi previsti dal piano europeo per la ricostruzione post-pandemica. "Una decina di giorni fa abbiamo aggiudicato i lavori per la nuova diga foranea", spiega Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. "È un'opera da 1,3 miliardi di euro, la principale che l'Unione europea ci ha chiesto di realizzare per potenziare l'accessibilità marittima del porto di Genova. È un elemento fondamentale per lo sviluppo del corridoio Reno-Alpi".

Un "mare svizzero"

A Genova si conta di terminare le grandi opere al porto e ai suoi accessi entro il 2026. Tutti grandi e costosi progetti: come finanziarli è stato il tema di questo quinto convegno di “Un mare di Svizzera”. Benché diversi partecipanti annunciati fossero a Roma per votare la fiducia al Governo Meloni, ieri al Lac di Lugano sono comunque giunte più di 150 persone fra operatori del settore della logistica e figure istituzionali svizzere e italiane. Per gli organizzatori del convegno (forum Lilf e Associazione svizzera dei trasportatori stradali Astag), quello ligure è davvero il “mare svizzero”, sempre più vicino e raggiungibile. "Oggi il nostro approvvigionamento nazionale giunge per la maggior parte da Nord", illustra Adriano Sala, presidente di Astag Ticino. "Un sistema efficiente vorrebbe che ci fosse maggiore equilibrio, quindi un ideale pareggio fra i volumi di merci provenienti da Sud e da Nord, anche per evitare dei carichi a vuoto, che rappresentano un problema oggettivo".

Un asse in crescita

Secondo le persone con cui abbiamo avuto occasione di parlare al convegno, l'interesse delle imprese svizzere e ticinesi nei confronti dei porti liguri è significativo. Per Signorini è anche in aumento: "Molte imprese svizzere del settore della logistica e dei servizi stanno potenziando le loro attività a Genova", commenta il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. Nel 2018 Lugano e il capoluogo ligure hanno sottoscritto un patto di collaborazione, incentrato anche sul tema dei trasporti. "L'aumento dei traffici di merci a Genova genera un aumento anche per Lugano", commenta il sindaco di Genova, Marco Bucci. "Questo ha ricadute economiche e occupazionali, sia per Genova, sia per Lugano".