Ticino
Conclusa la fase di emergenza in Alta Vallemaggia: il testimone passa ora al Cantone
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Redazione
3 giorni fa
Oggi è stato l’ultimo giorno di presenza sul posto dell’Esercito e domani verrà sciolto anche lo Stato Maggiore Regionale di Condotta. Dattrino: "Per quanto riguarda l’impiego militare, il bilancio è positivo".

Sono passati ormai un’ottantina di giorni da quando sull’Alta Vallemaggia si è abbattuta quella che il geologo cantonale ha definito un’alluvione lampo. Giorni in cui si è lavorato ininterrottamente per far fronte all’emergenza che ha colpito la regione. A testimoniare che questa fase è giunta al termine, anche se i lavori continuano, la partenza da parte dell’Esercito che oggi ha concluso la sua attività. “Per quanto riguarda l’impiego dell’esercito, il bilancio è positivo, perché abbiamo potuto contribuire prima a ristabilire la mobilità in Alta Vallemaggia e poi alla bonifica dei terreni", afferma ai microfoni di Ticinonews il comandante della divisione territoriale 3 Maurizio Dattrino. "Certo, non sono mancati momenti di tensione, anche perché creare un ponte di Visletto ‘ex novo’ con delle tempistiche e delle esigenze militari e civili, ha richiesto alcune riunioni per trovare una soluzione”.

Ciocco: "La ricerca degli scomparsi la parte emotivamente più impegnativa"

Sono stati 60 i soldati impiegati dall’esercito e 76 le ore di volo svolte dalle Forze aeree. Ma in quel territorio disastrato erano presenti anche innumerevoli enti di primo intervento; in campo sono stati infatti attivi 762 gli agenti di polizia, oltre un centinaio di pompieri, 56 soccorritori e oltre 500 militi della protezione civile. Un impiego di forze enorme, come sottolinea il capo dello Stato Maggiore Regionale di Condotta, Antonio Ciocco. “È stata un’estate caldissima se pensiamo allo sforzo profuso dagli agenti in generale”, spiega Ciocco. “Chi è stato impegnato in Vallemaggia ha dovuto fare un grande sacrificio, perché il lavoro è stato impegnativo”. La ricerca degli scomparsi “è stata sicuramente la parte più impegnativa a livello emotivo. In generale, ritengo che abbiamo fatto un buon lavoro, ma non siamo riusciti a compiere il miracolo. Ci manca purtroppo ancora l’appello una persona, che stiamo ancora cercando”.

Proseguono i lavori di ripristino

Per lo Stato Maggiore Regionale di Condotta, invece, sarà domani l’ultimo giorno di attività in Alta Vallemaggia. Partenze, insieme a quella dell’esercito, che non equivalgono alla fine dei lavori. La messa in sicurezza infatti è conclusa, ma i lavori di ripristino continuano. Inoltre, i Comuni hanno elaborato dei nuovi piani di emergenza. “Sono dei documenti che permettono al Comune, in caso di precipitazioni abbondanti, di verificare le zone e, se necessario, di predisporre degli interventi di evacuazione per proteggere la popolazione”, commenta il geologo cantonale Andrea Pedrazzini. “Ci sarà una stretta collaborazione con MeteoSvizzera e con il Dipartimento del territorio per quello che riguarda le previsioni e l’analisi della situazione”.

Momenti che non si possono dimenticare

Tanti gli insegnamenti tratti da questa tragica vicenda in cui, però, tra autorità e popolazione si sono intrecciati momenti che difficilmente verranno dimenticati. “Abbiamo capito tutti l’importanza di ciò che stavamo facendo, grazie anche alle innumerevoli testimonianze di ringraziamento e sostegno. È stato dunque un rapporto, spero, a lungo termine”, conclude Dattrino. Sul territorio il lavoro da fare è ancora molto e per questo, nonostante la fase emergenziale sia conclusa, l’impegno da parte del Cantone continua: da qui il passaggio di testimone al Gruppo tecnico istituito dal Governo.

L'intervento del direttore del Dipartimento isituzioni Norman Gobbi a Ticinonews: