Cantonali 2023
Concluso lo spoglio: festeggiano UDC, Avanti ed HelvEthica. Piangono Lega e PLR
©Gabriele Putzu
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2 anni fa
Alle 19:30 sono arrivati i risultati definitivi con l'ultimo comune scrutinato: Losone. La Lega perde quattro seggi, il PLR due, il PS e Verdi uno ciascuno. Entrano in Parlamento Avanti con Ticino&Lavoro, HelvEthica Ticino e i Verdi Liberali. Avanza l'UDC con due seggi, mentre Il Centro mantiene la sua forza.
2 anni fa
Giallo su Nussbaumer in Gran Consiglio? Il dato è corretto
Il celebre medico non figura fra gli eletti in Gran Consiglio, ma potrebbe trattarsi di un errore.

Fra le novità di questo Parlamento c'è l'ingresso di HelvEthica. Gli eletti sono il dottor Roberto Ostinelli e, secondo quanto riportato sul sito del Cantone, Maria Pia Ambrosetti, che ha ottenuto 3'839 voti. Werner Nussbaumer, che fino a poco prima della conclusione dello spoglio sembrava destinato a entrare in Gran Consiglio, non figurerebbe eletto. Il numero di voti da lui racimolato è però di 6'912, ben superiore rispetto a quello di Ambrosetti. Sembrerebbe un errore, come in molti hanno creduto poco dopo la pubblicazione dei risultati, ma a spiegare l'elezione di Ambrosetti ci sarebbe l'assegnazione del seggio in base alla divisione fra circondari.

2 anni fa
Ecco tutti gli eletti in Gran Consiglio
Tutti i nomi di chi siederà in Parlamento per la legislatura 2023-2027.

Le urne hanno sentenziato. Ecco i nomi di chi rappresenterà i ticinesi per il prossimo quadriennio.

Plr

Gianella Alessandra 02.09.1986 Lugano 42'120

Pini Nicola 30.11.1984 Locarno 39'586

Caprara Bixio 11.01.1965 Bellinzona 36'889

Renzetti Luca 18.03.1986 Locarno 36'825

Ferrara Natalia 14.11.1982 Lugano 36'774

Speziali Alessandro 26.07.1983 Gordola 36'083

Schnellmann Fabio 27.12.1960 Lugano 32'993

Piezzi Aron 28.07.1976 Maggia 31'103

Rigamonti Andrea 13.09.1984 Vacallo 30'890

Quadranti Matteo 25.08.1966 Balerna 30'566

Tenconi Diana 01.04.1978 Faido 30'357

Genini Simona 19.11.1971 Vico Morcote 30'243

Passardi Roberta 22.02.1961 Torricella-Taverne 30'086

Ortelli Paolo 06.06.1967 Porza 30'043

Cedraschi Alessandro 04.08.1951 Origlio 30'006

Maderni Cristina 06.02.1966 Melide 29'970

Gianella Alex 10.11.1974 Blenio 29'876

Terraneo Omar 16.11.1971 Biasca 28'395

Ponti Gabriele 27.06.1974 Mendrisio 28'069

Zanetti Tiziano 16.06.1962 Bellinzona 27'951

Rusconi Patrick 10.11.1976 Bellinzona 27'739

MpS

Pronzini Matteo 30.10.1970 Bellinzona 11'028

Sergi Giuseppe 06.10.1956 Bellinzona 5'524

Verdi liberali

Beretta-Piccoli Sara 03.01.1971 Lugano 6'013

Mobiglia Massimo 27.03.1969 Minusio 4'569

Più Donne

Merlo Tamara 23.01.1968 Lugano 8'356

Mossi Maura 10.01.1969 Bellinzona 4'957

Partito Comunista - Pop

Ay Massimiliano 28.10.1982 Bellinzona 7'339

Ferrari Lea 29.10.1991 Serravalle 6'339

Avanti con Ticino & Lavoro

Mirante Amalia 18.05.1978 Torricella-Taverne 22'957

Albertini Giovanni 08.09.1986 Lugano 7'863

Roncelli Evaristo 31.07.1989 Sant'Antonino 6'977

Il Centro

Fonio Giorgio 01.07.1984 Chiasso 38'679

Dadò Fiorenzo 04.01.1971 Cevio 35'028

Agustoni Maurizio 23.02.1982 Mendrisio 33'467

Gendotti Sabrina 07.04.1983 Massagno 28'480

Ghisolfi Nadia18.12.1979 Lugano 27'718

Passalia Marco 07.04.1981 Ascona 26'635

Berardi Giovanni 08.04.1968 Alto Malcantone 25'695

Caroni Paolo 09.04.1971 Locarno 25'276

Tricarico Michel 01.09.1969 Lugano 25'204

Isabella Claudio 10.03.1989 Biasca 24'012

Padlina Gianluca 18.10.1980 Mendrisio 23'751

Ghisla Alessio 03.04.1991 Acquarossa 23'581

Caccia Arnaldo 17.11.1953 Cadenazzo 23'462

Demir Sara 29.03.1982 Bellinzona 23'323

Ermotti Maddalena 24.08.1957 Massagno 23'204

Corti Alessandro 23.10.1986 Faido 21'441

HelvEthica Ticino

Ostinelli Roberto 15.02.1977 Mendrisio 7'557

Ambrosetti Maria Pia 06.04.1955 Cugnasco-Gerra 3'839

Udc

Marchesi Piero 19.09.1981 Tresa 27'667

Pamini Paolo 03.10.1977 Lugano 21'753

Morisoli Sergio 23.05.1964 Bellinzona 20'422

Filippini Lara 08.06.1983 Monteceneri 18'063

Galeazzi Tiziano 29.07.1967 Lugano 17'969

Soldati Roberta 10.09.1969 Losone 16'917

Giudici Andrea 21.12.1969 Locarno 15'180

Rossi Tuto 14.01.1956 Bellinzona 14'654

Pasi Pierluigi 10.07.1964 Mendrisio 13'480

Ps

Durisch Ivo 29.06.1967 Riva San Vitale 25'121

Sirica Fabrizio 31.05.1989 Bellinzona 22'114

Riget Laura 02.07.1995 Bellinzona 21'630

Zanini Barzaghi Cristina 24.08.1964 Lugano 20'879

Demaria Yannick 22.03.2001 Bellinzona 20'802

Boscolo Lisa 26.05.1995 Bellinzona 19'521

Canetta Maurizio 25.12.1956 Paradiso 19'290

Forini Danilo 17.06.1975 Bellinzona 18'766

Savary Josef 05.11.1952 Onsernone 18'215

Prati Tessa 31.03.1996 Lugano 16'771

David Mattea 04.07.1993 Lugano 16'755

Lepori Daria 23.04.1962 Canobbio 16'704

Lega dei Ticinesi

Bignasca Boris 17.12.1986 Lugano 33'112

Caverzasio Daniele 31.03.1975 Mendrisio 27'355

Guerra Michele 11.11.1985 Pollegio 27'241

Genini Sem 01.07.1976 Riviera 24'025

Aldi Sabrina 10.06.1985 Lugano 23'563

Sanvido Andrea 03.10.1986 Lugano 21'559

Tonini Stefano 02.08.1991 Chiasso 21'439

Alberti Eolo 31.10.1958 Bioggio 21'311

Minotti Mauro 26.05.1963 Bellinzona 20'830

Censi Andrea 09.07.1992 Lugano 20'638

Piccaluga Daniele 05.01.1988 Monteceneri 20'264

Balli Omar 06.10.1970 Terre di Pedemonte 19'750

Mazzoleni Alessandro 02.11.1976 Minusio 19'410

Ortelli Marusca 20.10.1955 Lugano 18'907

I Verdi

Bourgoin Samantha 07.03.1972 Avegno Gordevio 14'327

Valsangiacomo Nara 10.10.1996 Coldrerio 12'542

Noi Marco 18.06.1968 Bellinzona 9'416

Buzzi Matteo 22.05.1975 Locarno 9'233

Petralli Giulia 23.03.1993 Bellinzona 9'051

2 anni fa
Festeggiano UDC, Avanti ed HelvEthica. Piangono Lega e PLR
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Il Centro, unico fra i partiti storici, mantiene le sue posizioni. È quanto emerge dallo scrutinio odierno per il Gran Consiglio.

Tra vinti, vincenti e partiti che mantengono i propri seggi. Ecco il volto della composizione del Gran Consiglio per la legislatura 2023-2027. Il primo partito in Parlamento resta il PLR, con 21 seggi, ma ne perde 2 rispetto al passato quadriennio. Il tonfo della Lega, che da 18 deputati passa a 14, rende il Movimento di via Monte Boglia la terza forza nel legislativo cantonale. Seconda è Il Centro, che con 16 granconsiglieri mantiene le sue posizioni. È l'unico partito storico ad aver confermato i numeri del 2019. Fra i perdenti c'è pure il PS, che lascia sul campo un seggio, portandosi a 12 deputati. I Verdi riescono a mantenere il gruppo parlamentare con 5 rappresentanti, dovendo però salutarne uno. Fra i vincitori di questa tornata elettorale l'UDC, che in Parlamento aumenta di due posizioni la sua presenza, arrivando a 9 granconsiglieri.

I partiti minori

Fra i cosiddetti "partiti minori" si devono segnalare gli ingressi di Avanti con Ticino&Lavoro (3 deputati) ed HelvEthica Ticino (2 deputati). Riescono infine ad entrare per la prima volta in Gran Consiglio i Verdi Liberali con due rappresentanti. Mantengono le loro posizioni Più Donne, PC-POP, entrambi con 2 parlamentari. L'MPS da 3 passa a 2 rappresentanti in Gran Consiglio. Le liste MontagnaViva e Dignità ai Pensionati non riescono invece ad accedere al legislativo.

La composizione del nuovo Gran Consiglio.
La composizione del nuovo Gran Consiglio.
I risultati delle liste.
I risultati delle liste.
2 anni fa
I risultati di Bellinzona
Bellinzona è l'ultima città ticinese a essere scrutinata.

A Bellinzona la lista che ha raccolto più consensi è stata quella del Plr con il 26,41%. Seguono il Centro 16,71%, Ps 15,88%, Lega 12,05%, Udc 7,94%, Verdi 5,58%. Nel 2019 il PLR totalizzava il 28.98%, il PS il 17.55%, il Centro il 16.05%, Lega il 15.68%, Verdi il 6.30% e l'Udc il 5.19%.

2 anni fa
I risultati di Chiasso
Rispetto al 2019 sono in calo PLR, Lega, PS e Verdi. In crescita invece Il Centro e UDC.

A Chiasso il PLR è il primo partito con il 27,29% delle preferenze. Seguono la Lega (16,24%), Il Centro 14,70%, PS (13,48%), UDC (8,41%)e i Verdi (5,31%). Rispetto al 2019 sono in calo PLR, Lega, PS e Verdi. In crescita invece Il Centro e UDC.

2 anni fa
Locarno conferma le tendenze cantonali
Anche sul Verbano si vede il calo di Plr, Ps, Verdi e soprattutto Lega, con la crescita dell'Udc e il mantenimento delle posizioni del Centro.

A Locarno la prima lista è il Plr con il 22,70%, segue il Ps con il 16,88%, poi Il Centro 16,67%, Lega 12,74%, Udc 9,67%, Verdi 7,05%, Avanti 3,56%. Nel 2019, sul Verbano il Plr racimolava il 24,20%, il Ps il 18,71%, Ppd 16,41%, Lega 16,76%, Verdi 6,67% e Udc 5,98%.

2 anni fa
Anche a Mendrisio la Lega crolla, giù del 5,6%
Il Plr rimane il primo partito, ma anche nel capoluogo momò i numeri sono in calo.

A Mendrisio la prima lista è il Plr con il 24,35%, seguono il Centro 21,97%, poi Lega con il 12,24%, Ps 12,01%, Udc 9,86%, Verdi 6,02%, Avanti 3,20%.

Nel 2019 a Mendrisio il Plr totalizzava il 26,22%, il Centro 23,32%, la Lega 17,84%, il Ps 11,99%, l'Udc 5,15%, i Verdi 7,70%. Se a Lugano la Lega perdeva il 5,45%, a Mendrisio il calo è stato anche maggiore, con il 5,6%.

2 anni fa
Laura Riget: "La base ci dice di continuare con il progetto rosso-verde"
La co-presidente del Ps si fa portavoce delle opinioni della base socialista, riunitasi alla Casa del popolo a Bellinzona.

"Non abbiamo raggiunto gli obiettivi", commenta Laura Riget, co-presidente del Partito socialista, di fronte al calo del suo partito nello scrutinio di oggi. "Dovremo valutare quanto fatto". A questo proposito già domani è previsto un incontro con i Verdi. "In questa giornata, qui alla Casa del popolo a Bellinzona, ho però percepito nella base del Ps la convinzione che la strada del progetto rosso-verde sia giusta, con un forte incoraggiamento a perseguire questa idea, non vedendo questi risultati come un fallimento, ma solo come un ostacolo sul percorso intrapreso. L'idea che ho percepito è quella di continuare con questa alleanza". Il pensiero è quindi subito rivolto al prossimo appuntamento elettorale, quello con le federali in ottobre. "Ma non solo", precisa Laura Riget. "Abbiamo sempre detto che il nostro è un progetto politico a lungo termine".

2 anni fa
Sabrina Aldi: "C'è delusione, la Lega deve tornare più barricadera"
La Lega non è più il primo partito a Lugano e rischia di perdere 3 o 4 seggi in Parlamento. La delusione della capogruppo Sabrina Aldi è palpabile.

C'è delusione in casa Lega per il risultato odierno. Anche a Lugano, città dove è nato il movimento, la Lega perde terreno. "C'è un po' di sorpresa perché non ci aspettavamo di andare così male", commenta Sabrina Aldi, vice-capogruppo in Gran Consiglio. "Ieri eravamo qui a festeggiare, oggi ci lecchiamo le ferite dopo aver perso 3 o 4 seggi. C'è evidentemente delusione. Dovremo fare delle riflessioni al nostro interno. La Lega dovrà probabilmente tornare più barricadera". Se sia stato un errore correre a braccetto con l'UDC, Aldi per ora non si sbilancia: "Non lo so ancora dire. Abbiamo salvato i seggi in Governo e l'area di destra ha tenuto anche in Gran Consiglio. Purtroppo l'UDC ha vinto, noi abbiamo perso. Dobbiamo prenderne atto".

2 anni fa
Il sito del Cantone funziona a rilento
Momentaneamente il sito del Canton elezioni.ti.ch fatica a caricarsi, impedendo così l'aggiornamento dei dati con gli ultimi comuni scrutinati.

Quando mancano 14 comuni al termine degli scrutini il sito del Cantone elezioni.ti.ch aggiorna lentamente le pagine. Il sito "non ha invitato i dati", si legge sulla pagina.

2 anni fa
A Lugano il Plr primo partito, crolla la Lega
I liberali radicali si attestano al 22,2%. I leghisti perdono il 5,45%.

Poco dopo le 18 sono giunti i risultati di Lugano, prima città del cantone. Qui il primo partito è il Plr con il 22,24%, seguono la Lega con il 18,38%, il Centro con 13,16%, Ps 12,98%, Udc 11,61%, Verdi 5,34%, Avanti 4,36%. Partecipazione al voto 51%. Le schede senza intestazione sono state scelte dal 20,64% dei luganesi che hanno votato per il Gran Consiglio.

Il calo del Plr si conferma anche nella città sul Ceresio. Nel 2019, i liberali radicali ottenevano il 24,25%. Crollo ancora più importante per la Lega, che raccoglieva il 23,83%. Il movimento di Via Monte Boglia lascia sul campo il 5,45%. Il Centro era al 12,93%, il Ps al 14,00%, l'Udc all'8,13% e i Verdi al 7,43%.

2 anni fa
Greta Gysin: "Forse abbiamo sbagliato anche nelle alleanze"
Immagine Ticinonews
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La consigliera nazionale dei Verdi analizza il risultato del partito, che vede una perdita di consensi e di seggi in Gran Consiglio.

Al Bar Oops di Lugano, dove sono riuniti i Verdi, Greta Gysin si rallegra per le ultime proiezioni, che vedono gli ecologisti confermare il gruppo in Gran Consiglio con cinque seggi. "È essenziale per il lavoro parlamentare. Cinque candidati è sicuramente meglio di quattro". Il calo rispetto al 2019, comunque, c'è. "In questi quattro anni ci sono state delle crisi, come Covid e guerra in Ucraina, che hanno distolto l'attenzione dalle questioni climatiche, pur mantenendo tutta la loro gravità e la loro importanza. A bocce ferme dovremo capire dove abbiamo compiuto degli sbagli nella comunicazione, nella campagna e forse anche nelle alleanze".

Responsabile del risultato?

Nelle ultime ore, a fronte dell'importante calo sia del Ps sia dei Verdi, il nome di Greta Gysin è stato evocato più volte. Di fronte a questi risultati, la consigliera nazionale non rimpiange di non essersi presentata alla corsa per il Consiglio di Stato? "Probabilmente la mia presenza in lista avrebbe creato una dinamica differente", concede Gysin. "Non credo però che si possa addossare la responsabilità del risultato complessivo all'assenza di una sola persona in lista. Il nostro obiettivo è fare crescere diversi profili: se un partito è troppo dipendente da una sola persona, non è molto salutare".

2 anni fa
Merlo: “Con Avanti siamo in ottimi rapporti, vedo un futuro roseo di collaborazione”
La deputata di Più Donne commenta i risultati parziali e non risparmia una critica al suo ex partito dei Verdi. “Quando io ero nei Verdi, non eravamo una costola del PS”.

“Con Avanti siamo in ottimi rapporti. Vedo quindi un futuro roseo di collaborazione, perché c’è stima reciproca”. La deputata di Più Donne Tamara Merlo guarda con fiducia a una possibile collaborazione con Avanti con Ticino&Lavoro, “new entry” in quello che si annuncia come un Gran Consiglio estremamente frammentato. Frammentazione che non preoccupa però Merlo. “Non credo che fosse meglio prima. Si nota inoltre una certa tendenza a sconfessare i partiti storici, in cui sempre più persone fanno fatica a riconoscersi”. E per quanto concerne il risultato del suo ex partito dei Verdi, “personalmente, volendo fare una lista unita avrei schierato Carobbio, Gysin e costretto Bertoli a candidarsi. Avrei puntato il massimo su quella lista”. E poi “io ero nei Verdi quando erano verdi e non una costola del PS…”, conclude Merlo.

2 anni fa
Massimiliano Ay: "Siamo l'unica sinistra che riesce a vincere"
Il segretario politico vede di buon occhio la conferma dei due seggi e guarda con criticità l'alleanza rosso-verde.

Il PC sembra confermare i suoi due seggi in Parlamento. "Il nostro obiettivo era consolidare i due seggi e rispetto a quattro anni fa c'è stato un aumento delle schede. Siamo soddisfatti di questo trend", commenta il segretario politico Massimiliano Ay. L'alleanza rosso-verde sta facendo invece cattivi risultati. "Non è un risultato che può far piacere", rileva Ay. "C'è una tendenza che non premia il fronte progressista nel suo complesso. Mi vien da dire che siamo l'unica sinistra che riesce in qualche modo a vincere, o perlomeno tiene e avanza. Bisogna saper fare autocritica: è una sinistra un po' troppo spocchiosa e intellettualoide, che ha perso il contatto con i lavoratori e le fasce popolari. Il partito comunista ha cercato di evitarlo in questa campagna elettorale e forse ci siamo riusciti, o almeno in parte".

2 anni fa
I Verdi sembrano salvare il gruppo in Gran Consiglio
Le ultime proiezioni danno gli ecologisti a 5 deputati in Parlamento.

A 79 comuni scrutinati, i Verdi sembrano salvare il gruppo in Gran Consiglio. Rispetto alle proiezioni precedenti, che davano agli ecologisti solo quattro seggi, ora i Verdi potrebbero ottenere cinque seggi, comunque uno in meno rispetto alla legislatura passata. Se questi numeri dovessero confermarsi nel risultato finale, i Verdi raggiungerebbero la soglia minima di deputati per potere fare gruppo in Gran Consiglio e avere così accesso alle commissioni parlamentari.

2 anni fa
"Entrare in Gran Consiglio era il nostro obiettivo, si sta avverando"
Così Roberto Ostinelli, di HelvEthica Ticino, sui dati provvisori che vedono il nuovo partito conquistare due seggi in Parlamento.

HelveEthica Ticino sembra apprestarsi a entrare in Gran Consiglio alla sua prima votazione cantonale. Il movimento dopo 73 comuni scrutinati su 106 ha ottenuti il 2.26% dei voti. Un risultato sinonimo di due seggi in Parlamento. "Entrare nel legislativo cantonale era il nostro obiettivo, sembra che si stia avverando", ha detto a Ticinonews Roberto Ostinelli, uno dei due candidati a rappresentare il partito a Palazzo delle Orsoline. "Sapevamo di avere un buon seguito, stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto durante la campagna. Ci aspettavamo un risultato simile", ha aggiunto.

"La pandemia ci ha portato diversi voti"

"Il nostro partito è nato dalla pandemia, una parte dei nostri elettori ci ha conosciuto in quel periodo con l'Associazione 'Amici della Costituzione'. Questo ha dato il via allo sviluppo del nostro movimento. HelvEthica Ticino vuole cercare di cambiare i paradigmi della società per un nuovo umanesimo. Non siamo attivi solo sulla situazione sanitaria, ma è certo che buona parte di chi ci ha votato è arrivata da lì". Un partito che non si schiera né a destra né a sinistra. "Durante la pandemia abbiamo trovato delle corrispondenze con l'UDC, ma questo non significa che collaboreremo sempre con loro. Dovremo capire come funzionano certe dinamiche. Saremo collaborativi e cercheremo di portare alcune nostre idee. Vedremo se troveremo dei politici che ci aiuteranno a portare avanti alcuni temi per migliorare eticamente la società".

2 anni fa
Dias: “Forse i Verdi dovrebbero porsi qualche domanda”
Il presidente dei Verdi Liberali guarda con soddisfazione al probabile ingresso in Parlamento del suo partito. “Era il nostro obiettivo”.

“Siamo soddisfatti: l’obiettivo era entrare in Gran Consiglio e lo stiamo raggiungendo, anche se c’è una grande bagarre”. Esprime soddisfazione Stefano Dias, presidente dei Verdi Liberali, commentando il seggio che il suo partito potrebbe ottenere in Parlamento. All’origine di questo buon risultato c’è anche il fatto che “i partiti storici hanno dei problemi a comunicare. Noto che quelli che hanno avuto i migliori risultati comunicano alla gente su dei temi specifici: è più facile avere una reazione dalle persone su questioni precise che magari colpiscono molto i cittadini quotidianamente”. E in merito al rallentamento a cui stanno andando incontro i “cugini” dei Verdi “ci sono dei temi che possiamo portare avanti assieme, ma la modalità con cui comunichiamo noi ai cittadini è un po’ diversa. Forse i Verdi devono porsi qualche domanda”.

2 anni fa
Pino Sergi: "Continueremo a fare opposizione"
L'MPS è in perdita, ma il co-fondatore ribadisce il ruolo del movimento.

L'Mps è in difficoltà a mantenere i suoi tre seggi in Parlamento. Segno che un'opposizione troppo "urlata" è vincente all'inizio, ma col tempo rischia di perdere la sua efficacia? Secondo Pino Sergi, co-fondatore del movimento, non è così. "La nostra presenza in Gran Consiglio serve a fare da megafono per le nostre battaglie in difesa dei salari, delle pensioni, contro il dumping, le discriminazioni di genere e la guerra. Avere un seggio o due o tre non cambia molto dal nostro punto di vista. Non siamo una forza politica che deve costruire presunte maggioranze. Il nostro ruolo è quello di denunciare e opporci. Sarà più faticoso in due o tre, ma continueremo a farlo".

Movimenti appena nati, come Avanti con Ticino&Lavoro ed HelvEthica Ticino, entrano invece in Parlamento. Come lo interpreta? "Vi è una svolta politica a destra chiara ed evidente, così come una crisi della democrazia rappresentativa. Mi sembra abbastanza evidente e non servirà uno sbarramento in Parlamento a risolvere questo problema".

2 anni fa
A 73 comuni si confermano le perdite di Lega, Ps e Verdi, si riducono la crescita del Centro e il calo del Plr
Dopo avere scrutinato 73 comuni, le proiezioni per il Gran Consiglio vedono 22 seggi per il Plr e 17 per il Centro.
2 anni fa
Durisch: “Avevamo già notato delle strizzate d’occhio di Mirante alla destra”
Il capogruppo del PS in Gran Consiglio Ivo Durisch sull’esclusione dalla lista rosso-verde di Amalia Mirante: “Le sue idee sul mercato del lavoro non corrispondevano alle nostre”.

“Amalia Mirante non preclude alleanze verso destra? Non mi stupisce. Quando il congresso ha preso la decisione di non metterla in lista avevamo già visto delle strizzate d’occhio alla destra”. Così il deputato Ivo Durisch ha commentato ai microfoni di Ticinonews il mancato inserimento nella lista rosso-verde di Amalia Mirante. Inoltre “le sue idee sul mercato del lavoro e le relative soluzioni non corrispondevano alle nostre”. Avanti con Ticino%Lavoro potrebbe entrare in Gran Consiglio… “Vedremo le proposte e come voteranno in Parlamento, e se daranno un contributo al cantone a spostarsi ancora più a destra”.

2 anni fa
Boris Bignasca: "Non potremo posizionarci sempre supinamente nei confronti del Governo"
Immagine Ticinonews
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Il figlio del fondatore della Lega dei ticinesi analizza gli scarsi risultati che sta ottenendo il suo partito nello spoglio delle schede per il Gran Consiglio.

Fra i grandi perdenti nel nuovo Gran Consiglio, in base ai dati attuali, c'è la Lega, che rischia di lasciare sul campo quattro seggi. "Stiamo andando decisamente male e questo dovrà farci riflettere", commenta ai nostri microfoni un amareggiato Boris Bignasca. "L'elettorato sta parlando e sta lanciando un chiaro segnale".

I motivi

Pur in attesa dei risultati finali, il figlio del fondatore della Lega dei ticinesi azzarda delle ipotesi per spiegare i cattivi risultati del movimento. "Stiamo andando male nell'Alto Ticino e probabilmente non faremo bene anche nel Mendrisiotto. Nelle valli forse abbiamo pagato la questione lupo, mentre nel Mendrisiotto si sta facendo sentire l'assenza di un candidato del distretto al Consiglio di Stato, che invece c'era quattro anni fa".

Opposizione in Gran Consiglio

Una delle tendenze che si nota è pure il travaso di voti dalla Lega all'Udc. "È una questione da analizzare. Già qualche settimana fa avevo suonato un campanello d'allarme e ciò che temevo purtroppo si è verificato". Da ripensare, per Boris Bignasca, più che l'alleanza con l'Udc "è l'atteggiamento della Lega in Gran Consiglio. Non credo che potremo continuare a posizionarci supinamente nei confronti del Governo: anche noi dovremo fare opposizione".

Opposizione contro Gobbi e Zali?

In Consiglio di Stato siedono però due ministri leghisti. Significa quindi che, nelle intenzioni di Bignasca, non troveranno più un gruppo in Parlamento su cui fare affidamento? "Di fronte a un Gran Consiglio così frammentato, tutti e cinque i consiglieri di Stato faranno comunque fatica a trovare una maggioranza. Io però non sto dicendo che faremo opposizione specifica ai nostri consiglieri di Stato, ma solo che occorre ripensare la nostra posizione verso il Governo nella sua interezza. Chi insinua che faremo opposizione contro i nostri consiglieri di Stato è tendenzioso".

2 anni fa
Il volto del Gran Consiglio dopo 67 comuni: il Centro sorpassa la Lega, 4 seggi in meno all'area rossoverde
Si assiste inoltre al travaso di seggi fra Lega e Udc.

Dopo 67 comuni scrutinati, alcune tendenze si stanno confermando. In Gran Consiglio, il Centro diventerebbe il secondo partito: la crescita di due seggi porterebbe la forza centrista ad avere 18 deputati. Retrocederebbe così al terzo posto la Lega, che dai 18 deputati del 2019 passerebbe a 14. Primo si riconfermerebbe il Plr, che lascerebbe però sul campo due deputati, portandosi a quota 21. Fra i perdenti anche il Ps a 11 seggi (2 in meno) e i Verdi a 4 seggi (2 in meno). Se la previsione si confermasse, gli ecologisti non potrebbero più fare gruppo in Parlamento e avere così accesso alle commissioni. Cresce invece l'Udc, che da 7 seggi passerebbe a 10.

Farebbero inoltre ingresso in Parlamento tre nuove formazioni: Avanti con Ticino&Lavoro otterrebbe 3 seggi, HelvEthica 2 seggi e i Verdi liberali un seggio. Invariata la posizione di Più Donne a 2 seggi, esattamente come il Partito comunista-Pop. Farebbe inoltre rientro in Gran Consiglio il Movimento Montagna Viva con un deputato. A perdere, infine, sarebbe l'MpS, che da 3 seggi ridurrebbe la sua presenza in Gran Consiglio a un solo rappresentante.

2 anni fa
"Saremo dalla parte delle soluzioni concrete per i ticinesi"
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Amalia Mirante, co-fondatrice del movimento Avanti, commenta a caldo i risultati parziali ottenuti alle elezioni del legislativo cantonale.

Dopo 67 comuni scrutinati Avanti con Ticino&Lavoro ha tre seggi, con il 3.40% dei voti di lista. "I dati confermano lo strepitoso risultato che stiamo ottenendo", ha commentato a Ticinonews Amalia Mirante, co-fondatrice di Avanti. "Ricordiamo che siamo nati quattro mesi fa, mentre Ticino&Lavoro è attivo da un decennio. Probabilmente il tema del lavoro deve tornare ad essere la tematica principale di cui si deve occupare la politica ticinese. Speriamo riuscire a riportare questo tema sul tavolo del Gran Consiglio e del Consiglio di Stato", ha continuato, spiegano che "Avanti si schiererà dalla parte delle soluzioni concrete nell'interesse dei ticinesi".

La risposta a Riget

La co-presidente del Partito Socialista ha affermato che "il PS ha fatto bene a presentarsi insieme a I Verdi, mentre Mirante non rispettava il programma del Partito". Pronta la risposta della co-fondatrice di Avanti: "Il nostro è un movimento nuovo, qualcosa di diverso. Forse ci sono persone che faticano ancora a capirlo. La nostra logica è quella di parlare con chi ha voglia di risolvere i problemi concreti dei ticinesi e queste possono arrivare da qualunque parte politica. Questo è il nostro movimento, qualcosa che resta vicino ai cittadini".

2 anni fa
Sergio Morisoli: "Un balzo notevole per noi"
Il capogruppo UDC in Parlamento commenta i risultati, che danno in vantaggio il partito democentrista: "Assieme si vince, divisi si perde".

I dati ancora parziali danno in vantaggio l'UDC, che aumenterebbe i suoi seggi in Gran Consiglio. Un risultato che non può che soddisfare la compagine democentrista. "La squadra UDC sta dimostrando che c'è con le gambe e con la testa ed è davanti a tirare il gruppo. Forse riusciamo a vincere", commenta a caldo Sergio Morisoli, capogruppo UDC in Parlamento. Sul fatto che questo andrebbe a scapito dei “cugini” leghisti, Morisoli fa un discorso più ampio. “Può darsi che ci sia un travaso di voti leghisti, ma credo ci sia una movimentazione più ampia. Stiamo imbarcando voti anche dalla scheda senza intestazione e in questi 4 anni ci siamo profilati bene. In questo contesto vengono premiate le persone”.

L'UDC può essere la nuova Lega? "Noi senza loro non facciamo grandi cose, ma si sta dimostrando anche il contrario: la Lega senza l’UDC non andrebbe tanto lontano”, risponde Morisoli. “A bocce ferme bisognerà capire chi fa che cosa e delineare una strategia pagante, come quella di stare insieme. Assieme si vince, divisi si perde. Occorre però forse definire meglio i ruoli e le competenze su certe tematiche. I due partiti rimarranno comunque diversi. Per ora, in fatto di numeri, rimaniamo sotto la Lega, ma questo balzo in avanti è notevole per noi”.

2 anni fa
Nara Valsangiacomo: "Dobbiamo rendere più potabili le nostre soluzioni"
Nonostante una brillante votazione personale, la candidata è delusa per il risultato che sta ottenendo il suo partito, che rischia di non fare più gruppo in Gran Consiglio.

Per Nara Valsangiacomo, candidata "giovane" dei Verdi al Consiglio di Stato, questa giornata di spoglio per il Gran Consiglio è in chiaroscuro: se la sua votazione personale sta facendo dei buoni numeri, lo stesso non si può dire dei Verdi. La formazione ecologista rischia di non raggiungere il numero minimo di seggi (5) per fare gruppo in Gran Consiglio. "Non è ancora detta l'ultima parola, ma è una delusione e non si può negare", commenta ai nostri microfoni. "Credo che dovremo interrogarci su come raggiungere meglio la popolazione, in particolare i più giovani, che sono spesso confusi di fronte alla complessità. In questo senso, la frammentazione non aiuterà".

Fra siccità e temperature al di sopra della norma, la questione climatica non è però di certo scomparsa dai radar, anche in Ticino. Come giustificare dunque questo calo dei Verdi? "Dobbiamo assolutamente parlare in maniera più diretta e fare capire che le soluzioni che vogliamo applicare in ambito climatico hanno ricadute positive per l'ambiente e la popolazione", risponde Valsangiacomo. "Dobbiamo rendere più 'potabili' queste soluzioni". I Verdi non stanno pagando errori strategici del Ps, con cui sono alleati? "Ogni partito ha delle complessità, che unendoci abbiamo accettato", considera la politica ecologista.

2 anni fa
“Non candidare Mirante era la scelta giusta, ma non è stata premiata”
All’indomani dell’elezione di Marina Carobbio in Consiglio di Stato, la co-presidente del PS Laura Riget commenta il calo dei consensi del partito. “Io e Sirica abbiamo sempre detto che siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità. Se si vorrà discutere di un eventuale cambio, lo faremo”.

“I risultati sono al di sotto delle aspettative. Sembra che ci sia stato un travaso di voti dal PS ad Avanti: non una scissione quindi all’interno del partito, bensì a livello di elettorato. Dovremo discuterne”. Così Laura Riget, co-presidente PS, ha commentato a Ticinonews i risultati parziali che preannunciano un calo di seggi in Gran Consiglio per socialisti e alleati. “Non c’è molto da festeggiare, anche se rispetto a ieri sembra che l’erosione dei consensi sia limitata. A perdere sono tutti i partiti storici, e questo è legato alla frammentazione in corso”. Oltre alle riflessioni, occorrerà fare forse anche un mea culpa a livello di presidenza. “Noi abbiamo sempre detto che siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità. Se si vorrà discutere di un eventuale cambio, lo faremo”, precisa Riget.

L’esclusione di Mirante

Al centro dell’attenzione, torna ora inevitabilmente la scelta di escludere Amalia Mirante dalla lista. “Durante la campagna è diventato chiaro che le posizioni politiche di Mirante non sono delle posizioni socialiste che si scrivono all’interno della piattaforma rossoverde”, commenta Riget. “Noi abbiamo sempre messo al centro del progetto politico i contenuti e solo dopo le persone”. La scelta proposta era quella giusta, “anche se ne abbiamo pagato le conseguenze a livello elettorale”. E per quanto concerne la mancanza di un secondo nome forte, come poteva essere quello di Greta Gysin, “anch’io avrei auspicato una sua candidatura, ma quando lei ha rinunciato toccava semmai ai Verdi formulare altre proposte”.

"La strategia non era sbagliata"

Nonostante il calo dei consensi, Riget chiarisce che il partito non si sposterà al centro, poiché “bisogna prima avere le idee e poi sperare di ottenere consensi, non adeguare le posizioni per rincorrere i consensi”. Certamente, il risultato deludente di ieri “mostra che c’è differenza tra la base del partito in senso stretto e l’elettorato progressista in senso più ampio”. Durante la campagna “ho percepito molto entusiasmo nel gruppo ristretto, ma a quanto pare in quello più ampio non siamo riusciti a far passare questo messaggio e ora bisogna analizzare e capire perché”. Nonostante ciò, la strategia scelta “non era sbagliata, perché era quella del progetto rossoverde che mette al centro rivendicazioni politiche concrete e secondo noi Mirante non era la persona più credibile per portare avanti questo progetto. La scelta di non candidarla era giusta, ma non è stata premiata a livello elettorale”.

2 anni fa
A Faido scende il PS e sale l'UDC
Il Centro si conferma essere il partito più votato.

A Faido il partito più votato per il Gran Consiglio si conferma Il Centro con il 30.2% dei voti. Seguono PLR e Lega con, rispettivamente il 20 e il 13.25%. In calo il PS, con l'11.25% (era il 14.45% nel 2019), mentre sale l'UDC che passa dal 4.8 al 10.1%.

 

2 anni fa
Massagno si conferma un comune di "Centro"
Ecco come ha votato la popolazione.

Il partito più a Massagno per il Gran Consiglio votato è Il Centro con il 25.08% dei voti. Seguono PLR (17.94%), PS (14.45%), Lega (9.97%) e UDC (9.50%).

2 anni fa
Primato per i liberali a Biasca
Ecco i risultati del Comune rivierasco, dove la partecipazione è stata del 60%: dietro il PLR si sono posizionati il Centro, il PS e la Lega.

Primo posto per il PLR a Biasca con il 27.15%. A seguire troviamo il Centro 21%, il PS con 14.1% e la Lega a 13.85%. La partecipazione è stata del 60%.

2 anni fa
I risultati parziali dopo 45 comuni scrutinati
In perdita PLR, Lega, PS, Verdi e MPS. Avanti Il Centro e UDC, così come i partiti minori.

Stando ai risultati parziali dopo lo scrutinio di 45 comuni su 106, il PLR rimane in testa con 21 seggi (due in meno rispetto al 2019). Al secondo posto Il Centro con 17 seggi (uno in più), al terzo la Lega con 13 seggi (cinque in meno). Stesso numero di seggi (11) li condividono UDC e PS: il primo ne guadagna (+4), il secondo ne perde (-2). I Verdi perdono un seggio, scendendo a 5. Invariato il risultato per PC e Più Donne (due seggi ciascuno), mentre avanzano i partiti minori come Avanti con Ticino&Lavoro (3), HelvEthica Ticino (2), MontagnaViva (1) e PVL (1). Perde invece due seggi l'MPS (1).

2 anni fa
Una strategia rosso-verde che non ha pagato
© Cdt
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Negli editoriali dei due quotidiani cantonali si è dato ampio spazio alla diminuzione di consensi dell’area rosso-verde.

Se da un lato l’elezione di Marina Carobbio al posto dell’uscente Manuele Bertoli e il conseguente mantenimento del seggio socialista in Governo è stata una buona notizia per il PS, dall’altro il partito ha dovuto fare i conti con un importante calo dei consensi. Un calo, questo, analizzato stamattina sui due quotidiani ticinesi.

“La strategia che si è rivelata un boomerang”

“Disfatta del nuovo fronte progressista”. Così si è espresso il vicedirettore del Corriere del Ticino Gianni Righinetti, secondo cui eleggere Carobbio è stato facile, “ma il prezzo di questa scelta è tangibile con i risultati per il Governo”. Non volere una partita interna “si sta rivelando un boomerang. L’accanimento contro Mirante e l’atteggiamento acritico sul mancato passo indietro di Carobbio agli Stati dice tutto su atteggiamento supponente della sinistra e dei suoi alleati”. Mirante “vittima sacrificale”, si vede, in definitiva, “premiata oltre i suoi reali meriti”.

“Una compagine di mero accompagnamento”

L’alleanza tra socialisti e Verdi per l’elezione al Consiglio di Stato, si legge sulle pagine de laRegione, si è rivelata “un flop”: rossi e verdi insieme “non solo non hanno raggiunto gli indici di consenso ottenuti alle elezioni di quattro anni fa, quando corsero separati, ma addirittura sono andati indietro di oltre 4 punti percentuali”, ha scritto il direttore Daniel Ritzer, che si chiede se sarà questo il prezzo da pagare per aver scelto “una compagine di mero accompagnamento all’unica candidatura competitiva, ovvero quella della neoeletta Marina Carobbio”.

 

2 anni fa
Sempre primo il PLR
Per quanto concerne la ripartizione dei seggi, al momento Avanti con Ticino&Lavoro, HelvEthica, Verdi Liberali, MontagnaViva e Dignità ai pensionati riuscirebbero a entrare nel Legislativo cantonale.

Anche il secondo risultato parziale, con 36 Comuni scrutinati, vede il PLR davanti a tutti. A seguire troviamo Centro, Lega e PS, che ha scavalcato l'UDC. I liberali, al momento, cederebbero 3 seggi in Gran Consiglio, scendendo a 20. I centristi ne otterrebbero invece uno in più, arrivando a 17. La Lega, dal canto suo, potrebbe ritrovarsi con addirittura 5 deputati in meno, mentre i "cugini" democentristi potrebbero ottenerne quattro. Il PS potrebbe perdere uno dei suoi 13 seggi. Al momento Avanti con Ticino&Lavoro, HelvEthica, Montagna Viva e Dignità ai pensionati riuscirebbero a entrare nel Legislativo cantonale.

2 anni fa
A Muralto il Centro è davanti a tutti
A seguire troviamo PLR, UDC, Lega e PS.

I quasi mille votanti del Comune di Muralto hanno espresso preferenza per il Centro, partito più votato con il 29.26%. Troviamo poi il partito liberale radicale (18.45%), l'UDC (14.50%), la Lega (11.47%) e il PS (11.35%).

2 anni fa
Ad Aranno HelvEthica tallona l'UDC
Al primo posto troviamo il partito socialista. A completare il podio PLR e Lega.

Risultato curioso ad Aranno, dove UDC ed HelvEthica Ticino sono decisamente vicini: 6.89% il primo, 6.56% il secondo. Al primo posto abbiamo il PS con il 22.28%. A seguire PLR (16.16%) e Lega (15.17%). Ad Aranno, tra l'altro, risiede uno dei due consiglieri di Stato leghisti rieletti ieri, Claudio Zali.

2 anni fa
Primo risultato parziale: il PLR è davanti a tutti
Seguono il Centro, la Lega, l'UDC e il PS.

I primi risultati parziali delle liste, dopo un quinto dei comuni scrutinati, vedono al primo posto il PLR con il 23.73%. A seguire troviamo il Centro con il 18.87%. Terzo posto per la Lega con il 15.58%. Vicini UDC (11.56%) e PS (11.16%).

2 anni fa
A Isone comanda il Centro
Il partito ha totalizzato il 38.19%. Seguono PLR, UDC e Lega.

A Isone il risultato vede il Centro al 38.19%. Seguono il PLR al 21.49%, l'UDC 15.07% e la Lega al 13.14%.

2 anni fa
Lo spoglio procede speditamente
Passate le nove, troviamo già 15 Comuni scrutinati.

Alle 9 sono già 15 i Comuni scrutinati. Bedretto, Bosco Gurin, Brione sopra Minusio, Cerentino, Cevio, Dalpe, Giornico, Grancia, Linescio, Mergoscia, Miglieglia, Morcote, Muzzano, Prato Leventina, Vico Morcote.

2 anni fa
Scrutinato il primo comune: Miglieglia
Lega al comando con il 27.30%. Seguono Ps (16.65%), PLR (14.94%) e UDC (13.93%).

Ecco il risultato relativo al gran Consiglio del primo Comune scrutinato, Miglieglia: Lega al comando con il 27.30%. A seguire il Ps con il 16.65%, il PLR con il 14.94% e l'UDC con il 13.93%. Buon risultato per Avanti con Ticino&Lavoro (6.83%).

2 anni fa
Riprendono i lavori
Lo spoglio si tiene al Palasport di Bellinzona.

Lo spoglio delle schede del Gran Consiglio si tiene sempre al Palasport di Bellinzona, come quelle del Consiglio di Stato.

2 anni fa
Come sarà il Parlamento ticinese dei prossimi quattro anni?
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Oggi si conosceranno i nomi dei 90 granconsiglieri che siederanno nel Parlamento cantonale per la legislatura 2023-2027.

Lo scrutinio di ieri delle schede per il Consiglio di Stato non ha riservato sorprese: come ampiamente previsto, gli uscenti Christian Vitta (Plr), Norman Gobbi (Lega), Claudio Zali (Lega) e Raffaele De Rosa (Centro) sono stati rieletti, mentre a subentrare a Manuele Bertoli è stata Marina Carobbio (Ps). Tuttavia, la vera sorpresa è forse rappresentata dai cosiddetti "partiti minori", che in alcuni casi hanno ottenuto risultati inaspettatamente alti. Fra questi, si posizionano ai primi due posti le nuove arrivate HelvEthica (2,3% al Consiglio di Stato) e soprattutto Avanti con Ticino&Lavoro, che ieri ha ottenuto il 5,2%. Proprio quest'ultima formazione è la sorvegliata speciale della giornata odierna: se al Gran Consiglio riuscirà nella difficile impresa di replicare i numeri ottenuti per il Governo, Avanti con Ticino&Lavoro potrebbe anche conquistare il numero minimo di seggi (5) per fare gruppo in Parlamento.

Lo scopriremo fra qualche ora, quando i cittadini e le cittadine ticinesi sapranno da chi saranno rappresentati nel Legislativo cantonale. Le operazioni di spoglio inizieranno alle 8 e si concluderanno nel tardo pomeriggio. Ticinonews fornirà tutti gli aggiornamenti in merito.

Sale l’attesa

C’è molta curiosità per conoscere quale sarà la nuova composizione del Gran Consiglio. Ricordiamo che su 90 deputati uscenti, 25 hanno deciso di non ricandidarsi. Sono dunque attesi diversi volti nuovi. Mai come quest’anno, inoltre, i votanti hanno avuto a diposizione un’ampia scelta: al Parlamento si sono infatti candidate, suddivise su 14 liste, ben 916 persone, il numero più alto mai registrato.

Il peso dei partiti

Ad oggi è il partito liberale radicale a contare il maggior numero di deputati nel Parlamento ticinese (23 su 90), seguito dalla Lega (18), dal Centro (16) e dal Partito socialista (13). Troviamo poi l’UDC (7) e i Verdi (6). Per quanto concerne i cosiddetti “partiti minori”, l’MPS annovera tre granconsiglieri, mentre Partito comunista e Più Donne occupano due seggi ciascuno. L’attuale ripartizione verrà confermata o cambierà? Ricordiamo che, stando all’ultima proiezione elaborata ad hoc per la RSI, la Lega dovrebbe veder diminuire i propri seggi a vantaggio dei “cugini” dell’UDC. Sono dati in calo anche i seggi del PS. Questa situazione rappresenterebbe un vantaggio per i partiti "minori" già presenti, ma anche per i nuovi - come ad esempio Avanti con Ticino&Lavoro, i Verdi Liberali, HelvEthica Ticino o Dignità per i pensionati - che potrebbero entrare per la prima volta nel Legislativo cantonale. PLR, Centro e Verdi sembrano invece destinati a mantenere i loro attuali numeri.

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