Processo
Condannati a oltre 5 anni di carcere i protagonisti del Crac di Adria
©Gabriele Putzu
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Robert Krcmar
2 ore fa
È arrivata la sentenza per quanto riguarda il maxi-processo: 5 anni e 9 mesi per l'ex direttore della banca Wir, 5 anni e tre mesi per gli imprenditori Filippo e Adriano Cambria.

Una pena detentiva di 5 anni e 3 mesi per padre e figlio Cambria e una pena detentiva di 5 anni e 9 mesi per l’ex direttore della filiale Luganese della banca WIR Yves Wellauer. Con anche 3 milioni quale risarcimento per ciascuno degli imputati.  Sono queste le sentenze pronunciate da Marco Villa per quanto riguarda il maxi processo - uno dei più grandi della storia recente ticinese - relativo al crac della ditta di costruzioni Adria. In un’aula gremita a Paradiso erano presenti 7 imputati per un totale di una ventina di capi d’accusa

Padre e figlio Cambria

I principali osservati erano padre e figlio Cambria - allora titolari della ditta. Il giudice ha definito grave la loro colpa condannandoli per truffa per mestiere e appropriazione indebita per aver provocato un buco di 17 milioni di franchi in un anno e mezzo. Solo per permettersi anche dei lussi, tra cui cene, automobili e yacht… che inversamente mai avrebbero potuto avere. 

Più grave la colpa di Wellauer

 Un altro imputato era proprio l’ex direttore della filiale Luganese della banca WIR Yves Wellauer, la cui colpa - stando alla Corte -  è ancor più grave perché rappresentava la banca WIR e rappresentava il sistema bancario ticinese, e in un solo anno ha mandato in fumo 11 milioni. “Non ci fosse stato un direttore corrotto e disonesto”, ha detto Villa pronunciando la sentenza, “i Cambria mai avrebbero potuto mandare in fumo così tanti milioni in poco tempo”. 

10 giorni per fare appello

Oltre alle condanne ci sono però stati anche diversi proscioglimenti, in particolare per vizi formali e procedurali, ad esempio riguardo al reato di amministrazione infedele. Per quanto riguarda la richiesta di carcerazione di sicurezza per il rischio di fuga, è stata respinta. Le decisioni possono essere appellate nei prossimi 10 giorni.