
Hanno voluto specificarlo: a presentare l'interrogazione sono "consiglieri comunali con figli piccoli". Quattro esponenti del Plr nel parlamento cittadino di Lugano (Céline Antonini, Jean-Jacques Aeschlimann, Laura Méar e Paolo Toscanelli) hanno sottoscritto un'interrogazione sul tema della conciliabilità tra lavoro e famiglia.
Secondo i consiglieri comunali Plr, "sembra sussistere il paradigma secondo il quale il modello familiare per il quale entrambi i genitori svolgono un’attività professionale a tempo pieno o a percentuali elevate sia l’eccezione piuttosto che la regola. Nel 2023 questo approccio risulta datato, non più al passo coi tempi". I firmatari riconoscono un miglioramento avvenuto negli ultimi anni con un aumento dei posti negli asili nido e dell'offerta a Lugano di mense scolastiche e doposcuola. Questo non sarebbe tuttavia abbastanza. "La pubblicazione 'Lavorare in Città' indica infatti che tra le otto principali città in Svizzera, Lugano è la città con il tasso d’attività, sia femminile, sia maschile, più basso e dove la differenza tra il tasso di attività femminile e quello maschile è il più importante. Misure di potenziamento per conciliare famiglia e lavoro avrebbero sì dei costi per la Città ma faciliterebbero notevolmente l’organizzazione delle famiglie, rendendo così il Comune anche maggiormente attrattivo".
Sui costi
Nell'interrogazione vengono poste domande riguardanti l'offerta e i costi di asili nido e di servizi extrascolastici nella scuola dell'infanzia e nelle elementari di Lugano, oltre che sulla politica del personale della Città. Sul tema dei costi, i consiglieri comunali capitanati da Céline Antonini sollevano dubbi sulla progressione delle rette negli asili nido pubblici della Città. "Le rette per gli asili nido pubblici della Città di Lugano risultano essere molto vantaggiose per le famiglie con redditi bassi / medio-bassi mentre aumentano in modo importante (fino a 114 CHF/giorno) per redditi più elevati. Gli asili nido privati risultano invece nettamente meno cari rispetto alla retta massima degli asili nido pubblici (circa 50 % in meno). Se le rette vantaggiose per i redditi bassi / medio-bassi sono condivisibili, si può supporre che il livello delle rette per redditi più alti possano agire come disincentivo per i genitori di lavorare entrambi a percentuali elevate. Il Municipio considera che queste importanti differenze tra pubblico e privato siano giustificate? Ha preso in considerazione il fatto di porre un tetto massimo alle rette degli asili nido pubblici, in modo che essi non risultino più cari di quelli privati?". I firmatari dell'interrogazione considerano eccessiva anche la progressività delle rette per la mensa delle elementari, ritenendola un "disincentivo per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano".
E sull'offerta
Sul piano dell'offerta, invece, i quattro consiglieri comunali chiedono, fra le altre cose, se la Città abbia ovviato alla questione "della disponibilità di posti all’asilo nido per nuovi bambini spesso solo a partire dall’estate e non durante il resto dell’anno". Inoltre, in più quartieri di Lugano non è disponibile il doposcuola per gli allievi delle elementari. "È previsto di estendere prossimamente il servizio di doposcuola, in particolare nei quartieri popolosi come Breganzona o Cadro?"