Ticino
Consuntivo meno peggio del previsto, ma il futuro preoccupa
Redazione
8 giorni fa
Il disavanzo rimane di 70 milioni. E il Governo avverte: "Tra EFAS, nuovi costi e rischio di recessione globale, far quadrare i conti in futuro sarà ancora più complicato".

È stato presentato oggi il Consuntivo 2024 approvato dal Consiglio di Stato. Il disavanzo d'esercizio si attesta a 71,8 milioni di franchi, 59 milioni in meno rispetto a quelli preventivati. Il dato però non fa sorridere il Governo e, come esprime il Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia Christian Vitta, si accumula ai disavanzi degli anni passati. “Stiamo parlando di oltre 70 milioni di disavanzo, che si accumula a quello degli ultimi anni con un capitale negativo che supera i 200 milioni", afferma il consigliere di Stato. "È una situazione, come abbiamo detto anche negli scorsi anni, che preoccupa l'Esecutivo in prospettiva futura. Abbiamo da un lato i riversamenti di oneri della Confederazione sui Cantoni, abbiamo l’implementazione di EFAS che costerà tanti soldi per il Canton Ticino, e adesso si aggiunge quello che stiamo vedendo in questi giorni, un’instabilità mondiale che sta portando anche a un rallentamento economico a livello mondiale con ripercussioni pure da noi". Tutto questo "ci preoccupa, perché l’accumularsi di tali fattori sta riducendo ai minimi termini il margine di manovra finanziaria per avere una certa progettualità", prosegue Vitta.

Le motivazioni dello spostamento

Uno spostamento di oltre 50 milioni, una cifra non irrisoria che Vitta attribuisce a maggiori entrate: "Abbiamo avuto da un lato delle maggiori entrate, dall’altro qualche scostamento in termini di costi. Direi che la Confederazione e altri Cantoni hanno avuto pure dei miglioramenti e questo ha permesso loro di portare i conti in pareggio o in utile. Da noi questo non è avvenuto", precisa il direttore del DFE.

Misure di risparmio

Un disavanzo che obbliga i Dipartimenti a lavorare per attuare misure di risparmio. "Ci stanno lavorando dall’inizio di quest’anno", sostiene il consigliere di Stato. "Questo percorso di riequilibrio dei conti durerà più anni. Se a ciò aggiungiamo delle misure che non sono proseguite e non sono state applicate, è chiaro che la strada è ancora più in salita perché ogni misura che manca è una misura rimandata nel tempo. Un maggior sforzo viene quindi richiesto poi a tutto il sistema".

Condivisione con il Parlamento

Sul tavolo anche i rapporti con il Parlamento. "Di fronte a decisioni importanti che richiedono una condivisione, è chiaro che ognuno deve fare la sua parte. Lo abbiamo sempre detto, il percorso di riequilibrio finanziario non può essere fatto solo dal Governo. Questa condivisione passa quindi dal Parlamento e anche dal popolo, laddove il popolo è chiamato alle urne", conclude Vitta.