Sanità
Continua la limitazione di nuovi medici. Bianchi: "In Ticino una densità medica molto elevata"
Redazione
14 ore fa
Oncologia, radiologia e chirurgia. Sono solo alcune delle 11 specializzazioni in cui il numero di nuovi medici negli ambulatori resterà limitato. A deciderlo il Consiglio di Stato che ha prolungato la misura per contenere i costi della sanità e ridurre il numero di specialisti nelle aree già sature. “L’accessibilità ai pazienti rimarrà sempre monitorata”, così il direttore della divisione della salute pubblica.

Continuare a limitare il numero di nuovi medici autorizzati a lavorare in ambulatorio. È questa la decisione presa ieri dal Consiglio di Stato, contenendo così  le prestazioni in specializzazioni in cui l’offerta risulta eccessiva. Attualmente, infatti, il 39% delle spese dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico sanitarie deriva proprio dal settore ambulatoriale.  “Non si tratta di medicina interna generale, di pediatria di psichiatria o pedopsichiatria. Sono le specializzazioni di chirurgia, radiologia, oncologia, neurologia e altre sette in cui ad oggi – secondo i dati del censimento promosso nel 2023 – opera circa un terzo dei medici attivi sul territorio ticinese”, ci ha spiegato Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica.

Ticino fra i Cantoni più restrittivi

Il calcolo del fabbisogno è ad appannaggio della Confederazione, ma è ponderato sulle caratteristiche dei singoli Cantoni. L’approvvigionamento del Ticino - da poco ricalcolato - supera il 110% in una quindicina di specialità mediche, per questo a livello svizzero il nostro cantone è tra i più restrittivi. “Abbiamo una densità medica particolarmente elevata, complice anche la vicinanza alla frontiera italiana”, prosegue Bianchi, ricordando che un regime di moratoria – con regole un po’ diverse, ma in vigore dal 2002 – è stato sbloccato per un anno e mezzo tra il 2012 e il 2013. “Lì abbiamo avuto un aumento dei medici autorizzati a praticare e fatturare in Ticino pari al 25-30%. Evidentemente, questa densità medica genera anche delle prestazioni. Per questo motivo i cantoni di confine sono fra i più restrittivi”.

Prolungamento di una misura già in vigore

Come detto, si tratta di un prolungamento di una misura che nel nostro Cantone è già in vigore dal 2023. Qualche risultato concreto si intravede, ma per un vero impatto sui costi è necessario più tempo. “Il regime è in vigore da novembre 2023. In questo lasso di tempo abbiamo avuto una ventina di medici finiti, per così dire, in lista d’attesa. Nel frattempo, cinque di loro hanno potuto accedere proprio grazie al ricambio. E questo è l’effetto limitato, perché va misurato sul lungo periodo”. Limitare sì, ma mantenere la qualità e l’accessibilità rimane però una prerogativa. “E anche per questo, a priori, abbiamo escluso le categorie della medicina di base e quelle già citate inizialmente. Questo regime potrebbe anche orientare le scelte dei futuri medici, ad esempio nel loro percorso di perfezionamento verso la medicina di famiglia piuttosto che verso una specializzazione”. In questo senso Bianchi ci ha spiegato che non solo vi è attualmente un blocco, ma va anche considerata una possibile incognita futura. “Questo regime potrebbe infatti venir rivisto: a questa clausola potrebbero quindi venirvi sottoposte anche altre specializzazioni”, ha concluso il direttore della Divisione salute pubblica.