La reazione
Cornaredo passerà da 10 a 8 mila posti. L’MpS: “Poco rispetto della volontà popolare"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un anno fa
A seguito delle dichiarazioni fatte ieri alla stampa da Roberto Badaracco sulla nuova capienza dello stadio, il Movimento per il Socialismo prende posizione. "Si conferma come il progetto fosse totalmente sovradimensionato".

"Il nuovo stadio di Cornaredo subirà un ridimensionamento fondamentale: dai 10mila posti annunciati passerà al massimo a 8'500 posti a sedere". È quanto affermato ieri sera ai media da Roberto Badaracco, municipale di Lugano e capodicastero cultura, sport ed eventi. Parole che hanno portato a una presa di posizione del Movimento per il Socialismo (MpS). "Quanto detto da Badaracco è importante. Durante tutta la campagna referendaria, i sostenitori del Pse hanno martellato con forza sull’esigenza inderogabile di avere uno stadio da 10'000 posti, una condizione par garantire il futuro sportivo di Lugano e, addirittura, di tutto il Ticino. Ossia una capienza commisurata ai bisogni sportivi futuri. Adesso si scopre che la perdita del 20% dei posti a sedere non costituisce assolutamente un problema. Anzi, forse è meglio vista la scarsa affluenza allo stadio di Lugano", scrive l'Mps, affermando che in questo modo "le affermazioni fatte durante la campagna referendaria del Pse erano semplicemente false".

"Un modo di procedere poco rispettoso della democrazia popolare"

Per il Movimento è "grave che dei responsabili delle istituzioni abbiano contribuito a propagare e a difendere questa prospettiva. Ancora più grave è che la popolazione di Lugano con diritto di voto si sia dovuta esprimere su un progetto che non corrisponderà più a quello di domani. Un modo di procedere poco rispettoso della democrazia popolare".

"Si conferma come il progetto fosse totalmente sovradimensionato"

Sempre riguardo le dimensioni dello stadio, l'MpS afferma che "questa profonda modifica conferma come il progetto dello stadio di calcio fosse totalmente sovradimensionato rispetto ai bisogni reali degli appassionati di questo sport. E quindi, già in partenza si poteva elaborare un progetto più contenuto a livello di capienza e, quindi, anche di spesa pubblica".

Cosa ha portato alla riduzione della capienza

Per quanto riguarda i motivi che hanno portato alla riduzione della capienza del futuro stadio, questa -si legge nella nota- è stata motivata da Badaracco "con il desiderio di creare aree con più comfort e spazio per i visitatori. Una volontà espressa dalla proprietà dell'FC Lugano SA, nella persona di Joe Mansueto". Badaracco, per l'Mps, "ha inoltre superato ogni limite affermando che se i cittadini vedono tutto quello che sta per investire Mansueto, in questa struttura, questo gesto va ripagato in un certo senso nel desiderio di creare uno stadio boutique". Ma in tutto questo il municipale "dimentica che i cittadini di Lugano dovranno pagare 132 milioni di franchi per il nuovo stadio dove giocherà la squadra del signor Mansueto. Il suo investimento, secondo le affermazioni di Badaracco, sarà di 17 milioni di franchi, pari al 13% della somma che pagherà la cittadinanza luganese. Quindi il miliardario americano non dovrebbe avere nessuna voce in capitolo".

"Sul progetto comandano Mansueto e i suoi interessi"

Ma le parole di Badaracco, continua il Movimento per il Socialismo, "confermano almeno un fatto: chi comanda sul progetto di stadio a Lugano è Joe Mansueto e i suoi interessi. Ci sarà poi da indagare e da discutere su come questa “partnership” evolverà nel tempo, su come saranno gestiti i rapporti fra l’FC Lugano SA e la Città per le spese future e gli incassi derivante dalle “attività parallele”... Magari lo “Stadio boutique” permetterà all’investitore americano di realizzare dei profitti, anche se i dubbi sono più che concreti. Mansueto ragiona secondo i parametri statunitensi del “business sportivo”, i quali non è detto che siano validi anche alle latitudini ticinesi". 

L'iter procedurale

Entrando nei dettagli maggiormente tecnici, "l'accordo generale di Partenariato Pubblico Privato (PPP) considera come 'modifica sostanziale' ogni cambiamento ai contenuti del PSE1 (lo stadio dunque) e perciò deve 'essere preventivamente e obbligatoriamente approvata in forma scritta dalla CLU (Città di Lugano), con la sottoscrizione di un complemento". Inoltre "i Partner Privati devono informare la Città di Lugano in merito alle incidenze su costi, tempi e qualità di modifiche sostanziali, indipendentemente da chi le ha proposte. L’importante riduzione della capienza e il progetto di nuovi spazi è sicuramente una 'modifica sostanziale'. Quindi, in base al PPP, il Municipio di Lugano dovrà formalizzare la richiesta di modifica e HRS dovrà presentare gli eventuali costi aggiuntivi. C’è solo da sperare che il PPP sia rispettato e, soprattutto, che queste modifiche siano presentate al legislativo cittadino, affinché la popolazione tutta possa prendere visione della questione e, se del caso, avviare un dibattito pubblico. Infatti, qualora questa modifica avesse un’incidenza finanziaria non secondaria, sarebbe normale che la decisione finale spettasse alla popolazione che sarà chiamata a pagare l’eventuale esborso".

"C'è da sperare che la Uefa non cambi i parametri sugli stadi"

Infine, conclude l'Mps, "c'è da sperare che la Uefa non cambi i parametri sugli stadi in un prossimo futuro. Diversi anni fa, la capienza per poter ospitare tutte le competizioni internazionali di calcio era fissata a 10mila posti a sedere, poi ridotta a 8mila. Ecco, c'è da augurarsi che questo parametro non muti, altrimenti la promessa fatta dai sostenitori del Pse di avere finalmente delle partite internazionali di richiamo a Lugano sfumerebbe miserevolmente, per colpa di una boutique..."