
Nei prossimi giorni i cittadini ticinesi riceveranno a casa il materiale di voto concernente l’iniziativa popolare intitolata “Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa”, lanciata nel 2016 da un comitato composto da : Giorgio Ghiringhelli (primo firmatario), Iris Canonica, Marco Chiesa, Moreno Colombo, Aron D’Errico, Battista Ghiggia, Oviedo Marzorini, Mauro Minotti, Roberta Pantani, Edo Pellegrini, Lorenzo Quadri, Fabio Regazzi, Alberto Siccardi, Pietro Vanetti. In sintesi l’iniziativa chiede che in caso di assoluzione per un reato commesso in stato di legittima difesa, lo Stato rimborsi integralmente all’imputato i costi del difensore di fiducia.
Le motivazioni del sìA detta di Ghiringhelli bisognerebbe votare sì per "una questione di buon senso". Poiché, si legge nel comunicato, è una "questione di prinicipio". Inoltre, "è giusto che lo Stato si assuma - prosegue - almeno i costi dell'avvocato di fiducia delle persone che vengono assolte per legittima difesa". Il primo firmatario poi aggiunge che "potrebbe capitare a tutti di essere aggrediti" ricordando in particolare l'episodio di un commerciante di Brissago che freddò uno dei due rapinatori: "Venne scagionato per legittima difesa ma con una fattura di 9'000 franchi per l'avvocato, oltre il danno anche le beffe!". Oltre a ciò, Ghiringhelli afferma che per lo Stato sarebbero "costi irrilevanti". Ma, ben più delicata, è la questione della violenza che secondo i firmatari non inciterebbe alla violenza: "Non modifica il alcun modo il Codice penale e non prevede alcuna impunità".
Il testo della nuova legge cantonale proposta dall'iniziativa“Il Cantone ad ogni persona residente in Ticino che è stata assolta o contro cui il procedimento nei suoi confronti è stato abbandonato da un'autorità penale svizzera per reati commessi in stato di legittima difesa, in stato di necessità o più in generale per essere stata indotta dalle circostanze a commettere un'azione per respingere un’aggressione ingiusta o la minaccia ingiusta di un’aggressione imminente fatta a sè o ad altri , rimborsa a tariffa piena l'integralità di tutte le spese procedurali, i disborsi e le spese per la difesa di fiducia causati dalla procedura dinanzi alle autorità di perseguimento penale, alle autorità giudicanti penali, e al Tribunale federale, ivi comprese le procedure per i casi bagatellari e per i casi semplici”.
Le motivazioni del noPer i contrari invece, il testo "è inutile" perché "il sistema attuale prevede già la concessione di un'idennità per le spese sostenute in caso di assoluzione o di proscioglimento". Inoltre, sarebbe "un incentivo malsano alla giustizia privata" perché "da un punto di vista pratico, la nuova legge rischia di legittimare comportamenti violenti e di incentivare i cittadini a farsi giustizia da sé, facendo libero uso delle armi".
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