Migrazione, clima, canone radio-tv e neutralità sono i quattro argomenti trattati finora da Ticinonews in La Volata, la serie di interviste ai candidati ticinesi per il Consiglio degli Stati. L'ultimo tema trattato riguarda i costi della salute. Ecco cosa pensano Greta Gysin (Verdi e Ps), Fabio Regazzi (Centro), Marco Chiesa (Udc e Lega dei Ticinesi), Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) e Alex Farinelli (Plr).
Farinelli: "Serve coraggio per introdurre delle misure che riducano i costi"
“I costi della salute sono il grande tema. Sappiamo che l'invecchiamento della popolazione creerà un aumento di questa spesa. Serve il coraggio per dire alla popolazione che bisogna introdurre delle misure che, in qualche modo, vadano a tenere sotto controllo questa evoluzione dei prezzi. Una misura sarebbe quella di far sì che l'assicurazione di base prevede un modello come, ad esempio, quello del medico di famiglia. In questo caso una persona avrebbe diritto a ricevere tutte le cure che esistono, ma non potrebbe decidere di rivolgersi agli specialisti senza passare dal proprio medico. Così si avrebbe un risparmio del 10-15%. Un'altra misura concreta riguarderebbe la digitalizzazione. Sappiamo che in Svizzera siamo indietro sotto questo punto di vista, e spesso le persone si trovano a fare gli esami per più volte, con i costi che ne conseguono. L'ultimo punto riguarda i farmaci generici: in Svizzera consumiamo il 20% di questi medicamenti, mentre la media europea è del 50%. Possiamo migliorare anche sotto questo aspetto per ridurre i costi e impedire un aumento dei premi".
Gysin: "Bisogna smontare completamente il sistema e ricostruirlo"
Il tema dei costi della salute "va affrontato in maniera molto più decisa rispetto a quanto fatto negli ultimi anni e decenni. In primo luogo bisogna togliere potere alle lobby delle casse malattie, dell'industria farmaceutica e di quella ospedaliera. In parlamento queste lobby hanno decisamente troppo potere. Troppe deputate e troppi deputati siedono in questi Consigli d'Amministrazione e, contemporaneamente, nella Commissione sanitaria. È chiaro che le decisione che vengono prese non sono a favore della popolazione, ma degli interessi particolari. Bisogna anche rivedere completamente il sistema di finanziamento, perché quello attuale non è sopportabile per sempre più persone. Il sistema va completamente smontato e poi rimontato in maniera diversa, in particolare con i premi che vadano in base al reddito e alla sostanza".
Regazzi: "Bisogna intervenire sui costi"
"L'esplosione dei costi della salute e della sanità, che poi si riflette sui premi di cassa malati, è sicuramente una delle priorità da affrontare a livello politico. La mia ricetta è semplice a dire, più difficile a farsi: a mio avviso bisogna intervenire sui costi, perché quello è il vero problema. Le altre tematiche e le altre soluzioni sono, a mio avviso, delle cure palliative. Bisogna avere il coraggio di agire e intervenire sui costi, come chiede l'iniziativa del Centro, sulla quale probabilmente saremo chiamati a pronunciarci il prossimo anno".
Chiesa: "Serve una riforma complessiva del sistema sanitario"
"I costi della sanità, per Berset, sono i Cantoni a doverli gestire. In verità serve una riforma complessiva di tutto il sistema sanitario. In 12 anni di gestione Berset i costi del sistema sanitario sono aumentati di 25 miliardi di franchi. Ho una grande aspettative nei confronti del prossimo consigliere federale che dirigerà il Dipartimento federale dell'interno e che quindi prenderà in mano il sistema della salute. Sono curioso di vedere le nuove proposte che metterà sul tavolo. Digitalizzazione, pacchetti di cura integrati, la possibilità di mirare quel 20% di prestazioni che non sono efficaci ed efficienti. Questo è il dato che ci viene proposto ogni volta a Berna e questo sarebbe un aspetto fondamentale da trattare per aumentare l'efficacia e l'efficienza del sistema stesso".
Mirante: "Dobbiamo parlare chiaramente ai cittadini"
I costi della sanità "vanno trattati in maniera molto seria, molto rigorosa, smettendola di vendere delle soluzioni che nella realtà non trovano nessun fondamento né nelle analisi, né nei dati. Dobbiamo essere molto chiari con i cittadini, dobbiamo parlare di costi e di entrate. Questo va fatto in maniera seria, analizzando il problema, studiandolo e spiegandolo alla cittadinanza. La popolazione ha tutto il diritto di prendere una decisione in questo campo, lo deve fare sapendo che cosa ha oggi in termini di qualità e di cure, di quanto paga per questi servizi e di cosa accadrà in futuro se un modello dovesse cambiare radicalmente. È chiaro, infine, che forse bisogna anche avere il coraggio di mettere insieme le riforme, non solo in ambito sanitario, ma ad esempio pensando anche alla previdenza della vecchiaia".