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Ticino
Costi ospedalieri, “iniziamo a ridurli per premi di cassa malati più bassi per tutti”
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
10 giorni fa
Quattro deputati PLR interrogano il Consiglio di Stato in merito alle misure che intende adottare per contrastare l’aumento dei costi sanitari. “L’Esecutivo ritiene opportuno conferire un mandato a un esperto esterno per individuare le opzioni per ridurre consumo e offerta?”

In attesa dell’invio dei moduli d’offerta agli ospedali pubblici e alle cliniche private del Cantone, “sarebbe opportuno avviare un’analisi approfondita per valutare i possibili risparmi sui costi stazionari ospedalieri, a cui andrà aggiunta una costante verifica di possibili ulteriori contenimenti di costi nel settore ambulatoriale”. È quanto propongono in un’interrogazione i granconsiglieri PLR Matteo Quadranti (primo firmatario), Alessandro Speziali, Simona Genini e Natalia Ferrara. Tali risparmi, si legge ancora, “dovrebbero derivare anche da un maggiore ricorso a cure ambulatoriali, più moderne ed economicamente sostenibili se non proposte in eccesso”. Questo processo “dovrebbe includere anche una razionalizzazione dei costi di gestione di cliniche e ospedali”.

Le domande

Viene quindi chiesto al Governo se dispone di dati aggiornati sul numero di ospedali pubblici e privati presenti in ciascun cantone, nonché sul numero di strutture chiuse negli ultimi tre anni. Si domanda anche all’Esecutivo se è a conoscenza dello studio condotto a Friburgo volto a individuare margini di efficienza nella gestione del modello ospedaliero cantonale “multisito”, simile a quello attualmente in vigore in Ticino. Il Consiglio di Stato “ritiene utile commissionare uno studio analogo anche per il contesto ticinese?”

"Quali misure si intende adottare?"

Gli interroganti vogliono anche sapere sulla base di quali calcoli o studi è stato stabilito che l’introduzione del modello EFAS comporterà un aumento dei costi a carico del Cantone e se queste valutazioni si basano sull’attuale configurazione del sistema ospedaliero. In che misura una razionalizzazione della rete ospedaliera, con una concentrazione delle specializzazioni in due centri (uno per il Sopraceneri e uno per il Sottoceneri), "potrebbe contribuire a una riduzione dei costi?” Non finisce qui: viene anche chiesto al Governo cantonale quali misure si intende adottare concretamente per contrastare l’aumento dei costi sanitari e se l’Esecutivo ritiene utile o opportuno conferire un mandato a un esperto esterno per individuare quali siano le opzioni tecnicamente possibili per ridurre consumo e offerta sanitaria in Ticino, “tenendo presente la necessità di garantire a tutti le cure necessarie o sufficienti”.

Infine, in riferimento alla risposta del DSS del 24 marzo 2025 all’interpellanza urgente dei liberali, intitolata “Per una riduzione immediata ed equa dei premi di cassa malati”, si chiede all’Esecutivo:

- Se intende effettuare una valutazione, anche sommaria, dell’impatto del modello di Zugo sui premi e sui sussidi RIPAM.

- Se, in base ai risultati di tale valutazione, intende eventualmente proporre l’introduzione formale del modello di Zugo per il Ticino, almeno per il 2027, impegnandosi a ottenere un contenimento più efficace della spesa mediante i mandati di prestazione.

- Se intende proporre con urgenza una modifica dell’art. 66e della LCAMal, al fine di attribuire al Gran Consiglio la competenza di decidere annualmente  la quota parte del contributo globale destinato a coprire parte dei costi delle prestazioni di cura ospedaliera previste dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie, seguendo il modello adottato dal Canton Zugo e sostenuto anche dall’Ordine dei medici del Canton Ticino.

 

 

 

 

 

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