![© Dipartimento del territorio](https://dexter-cdn01.gruppocdt.ch/ticinonews/stories/2023/12/01/960x640/3e9fba6a-11a8-4665-8c13-a7794abb6499.jpeg)
Il costo della circonvallazione Agno-Bioggio si discosta notevolmente da quello indicato nel progetto di massima del 2019 ed è lievitato a un livello non sostenibile dal profilo finanziario, a maggior ragione alla luce delle misure di rientro che il Consiglio di Stato è chiamato ad adottare. Lo ha comunicato il Dipartimento del territorio (DT). Accertato che il sorpasso dei costi riguarda una ben determinata zona interessata dal progetto (l'attraversamento in sotterranea della valle del Vedeggio) e ritenuto che il progetto era comunque destinato ad essere realizzato in distinte fasi d’opera, si intende procedere in due tempi.
Le fasi
Per la parte d’opera compresa tra la rotonda Cinque Vie a Bioggio e l’estremità sud della pista dell’aeroporto di Agno, fino all’aggancio con l’esistente via Lugano, il Dipartimento sottoporrà al Consiglio di Stato all’inizio del 2024 il messaggio contenente la richiesta di credito per la realizzazione dell’opera. Per la parte rimanente (da via Lugano in zona Piodella sino al Vallone di Agno) sono già sottoposte a studio soluzioni alternative alla ricerca di un compromesso tra le esigenze di inserimento territoriale e la sostenibilità dei costi dell’opera.
Il progetto di massima
Il progetto di massima del 2019 aveva preventivato il costo dell’opera in 216 milioni (+/- 20%) e prevedeva un tracciato che si estende dalla zona del Vallone di Agno fino alla Piodella, aggirando in sotterranea il nucleo del paese nella porzione di territorio tra l’abitato e il lago. La soluzione individuata contemplava la prosecuzione del tracciato lungo l’aeroporto, per congiungersi poi alle Cinque Vie di Bioggio. Questo progetto consentiva di preservare porzioni di territorio e togliere il traffico motorizzato dal nucleo di Agno, nel quale transitano circa 27'000 veicoli al giorno.
L’ultima fase di progettazione
Conclusa la fase di massima, il Consiglio di Stato aveva proceduto all’assegnazione del mandato concernente le prestazioni per la progettazione definitiva ed esecutiva. La delibera era stata impugnata, ragione per cui (una volta respinto il ricorso) la progettazione definitiva era stata avviata soltanto nell’autunno 2021. In quest’ultima fase - e dunque in sede di preventivo - sono tuttavia emersi degli importanti superamenti rispetto a quanto previsto dal Pmax, in quanto i sondaggi geologici effettuati di recente, unitamente a una modellizzazione di dettaglio tridimensionale degli impatti della costruzione e dell’opera sulla falda circostante, hanno comportato la necessità di rivedere il progetto originale; un’operazione, questa, sfociata in un aumento significativo del preventivo.