
“Negli ultimi anni vediamo una certa insorgenza dell’uso del crack, ma si sta conclamando anche l’uso-abuso-dipendenza da benzodiazepine”. La fotografia delle sostanze che iniziano a circolare in Ticino è data da Mirko Steiner, direttore del Centro terapeutico di Villa Argentina. “Il crack arriva dagli USA ed è una droga molto pericolosa. I suoi effetti durano 5-10 minuti, per cui la persona che ne fa uso deve subito riassumerne. È una droga agitante, deriva dalla cocaina. Per quanto riguarda le benzodiazepine, invece, si tratta di psicofarmaci che fanno parte degli ansiolitici”, ha spiegato l’esperto.
La catena del mercato nero
Se il crack è definito esclusivamente sostanza stupefacente, lo stesso non si può dire per le benzodiazepine. “Lo psicofarmaco è molto utile se ben prescritto e ben controllato nel dosaggio. Il numero di pastiglie deve essere contato in base all’utilizzo perché l’eccesso rischia di alimentare le farmacie domestiche o il mercato nero. Ci sono soggetti che vanno da più medici, poi si recano in più farmacie. In questo modo collezionano prescrizioni e sostanze che rivendono nel mercato nero anche a un prezzo dieci volte superiore quello d’acquisto”, ha continuato Steiner.
