Sanità
Cure a domicilio, Galeazzi interroga il Governo
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un mese fa
Il deputato democentrista pone una serie di domande al Consiglio di Stato, in particolare sul tema Spitex. "Come mai ai privati non viene riconosciuta finanziariamente l’attività di coordinamento delle cure e della rete, mentre ai pubblici sì?"

Chiarire alcuni aspetti riguardanti le cure a domicilio e, nello specifico, le società Spitex che percepiscono i contributi cantonali per mandato di prestazione e infermieri indipendenti. È l’obiettivo dell’interrogazione inoltrata dal granconsigliere democentrista Tiziano Galeazzi al Consiglio di Stato. In Ticino nel 2018 sono state erogate nel nostro cantone circa 1,2 milioni di ore di cura LAMal. Nel 2022, 1,5 milioni. Per affrontare questa sfida, si legge nell’atto parlamentare, il Cantone “ha deciso per una strategia che tiene conto del reciproco interesse, ovvero il desiderio della popolazione di rimanere a casa propria e quello del Cantone, che mira a una gestione economicamente sostenibile su un medio-lungo periodo”.

L’importanza delle cure a domicilio

Il mantenimento a domicilio è il 50% più economico rispetto a quello in casa per anziani e l’80% più economico rispetto a un ricovero in ospedale. “Si manifesta dunque la necessità di avere un sistema forte di cure a domicilio. Il Cantone si è quindi dotato delle basi legali per collaborare con prestatori di servizio pubblici e privati nell’erogazione delle ore di cura necessarie, incrementando il numero dei mandati di prestazione che risultano in costante aumento”.

“Solo il 3% dei costi generati è imputabile al sistema Spitex”

L’accusa secondo cui il settore dell’assistenza e cure a domicilio rappresenti la causa dei costanti aumenti dei premi di cassa malati per i cittadini “è infondata”. Anzi, esso “contribuisce invece a fare risparmiare il sistema sanitario. Solo il 3% dei costi generati è imputabile al sistema Spitex”. I dati dell’ufficio federale di statistica, mostrano che su 91,5 miliardi di franchi di costi generati nel 2022 (con un incremento di 2,2 miliardi rispetto all’anno precedente), la parte delle cure a domicilio “è tra le meno incisive, malgrado ci sia stato un forte incremento negli ultimi anni, dato appunto dall’invecchiamento della popolazione”.

“Riconoscimento finanziario totalmente diverso”

Sembra vi sia una disparità di trattamento tra i servizi privati, pubblici e Infermieri Indipendenti. Infatti, a fronte dello stesso tipo di attività svolta da persone con le stesse qualifiche, “il riconoscimento finanziario è totalmente diverso, comportando anno dopo anno l’aggravarsi della situazione finanziaria per i servizi privati, che sono assolutamente necessari per adempiere al compito di fornire ore di cura alla popolazione anziana”. Per contro, con questo sistema i Servizi di assistenza e cure a domicilio (SACD) pubblici, che sono organizzazioni senza scopo di lucro, al 31 dicembre 2021 “hanno accumulato sui loro conti correnti poco più di 20 milioni di franchi, rappresentati da utili d’esercizio accumulati nel tempo”.

La ripartizione delle cure erogate

Galeazzi chiede dunque al Consiglio di Stato quante ore totali di cura a domicilio vengono erogate nel nostro cantone per anno (per il periodo degli ultimi 3 anni) e quante di queste vengono fornite dagli Spitex pubblici, quante da quelli privati e quante dagli infermieri indipendenti. Viene inoltre chiesto se corrisponde al vero che gli Spitex pubblici, benché non eroghino la maggior parte delle ore di cura, “siano quelli che ricevono la maggior parte del finanziamento residuo”. Se questo corrisponde al vero, “come mai? A cosa è dovuto?”

Il contratto collettivo

Galeazzi vuole sapere come mai agli Spitex privati non viene riconosciuta finanziariamente l’attività di coordinamento della rete, mentre ai pubblici sì, e se per fornire delle cure di qualità è da sempre stato necessario un coordinamento sia delle cure erogate ad un paziente che della rete presente sul territorio. Il deputato democentrista domanda inoltre se il contratto di prestazione tra Cantone e Spitex prevede il rispetto del CCL e per quale motivo nel 2024 “non è stato riconosciuto agli Spitex privati il rincaro benché il loro CCL lo prevedesse”. Al Consiglio di Stato “risulta che gli Spitex privati con mandato sono in utile? Da cosa dipende il fatto di essere in utile o in perdita?”

Di seguito le altre domande inoltrate:

E’ vero che ci sono degli Spitex che hanno una mediana salariale superiore a quella presa quale riferimento per il calcolo del prezzo standard? Ciò significa che gli Spitex più grossi e con personale più “anziano” hanno o avranno un bilancio in perdita?
Siamo certi che sia il buon sistema di finanziamento quello di utilizzare la mediana salariale? Quali sono gli effetti perniciosi di questo sistema? Quali sono le alternative? Cosa si fa negli altri Cantoni?
Come mai gli Spitex pubblici, che sono grossi servizi e con personale piuttosto “anziano”, risultano essere sempre in utile?
Si possono avere gli utili complessivi generati da tutti gli Spitex pubblici, negli ultimi 3 anni? Se fossero confermati, questi utili come vengono impiegati?
Quanto spende lo Stato per il finanziamento “residuo” e contributo globale agli infermieri indipendenti con contratto di prestazioni?

                          

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