Il 23 ottobre il deputato democentrista Tiziano Galeazzi aveva interrogato il Governo in merito al chiarimento di alcuni aspetti riguardanti le cure a domicilio, nello specifico le società Spitex che percepiscono i contributi cantonali per mandato di prestazione e infermieri indipendenti. Aspetti chiariti proprio oggi con una serie di risposte alle domande poste da Galeazzi e inoltrata direttamente al granconsigliere dal Consiglio di Stato. Nello specifico, un mese fa nell'interrogazione veniva sottolineato come in Ticino nel 2018 sono state erogate nel nostro cantone circa 1,2 milioni di ore di cura LAMal, diventati 1,5 nel 2022. Per affrontare questa sfida, si legge nell’atto parlamentare, il Cantone “ha deciso per una strategia che tiene conto del reciproco interesse, ovvero il desiderio della popolazione di rimanere a casa propria e quello del Cantone, che mira a una gestione economicamente sostenibile su un medio-lungo periodo”.
I servizi attuali
Per prima cosa il Consiglio di Stato ha voluto precisare che attualmente sono attivi nel settore delle cure a domicilio 6 servizi d’assistenza e cura a domicilio d’interesse pubblico (SACDip), 67 Spitex privati e circa 600 infermieri indipendenti. Di questi, 52 Spitex e 270 infermieri indipendenti hanno sottoscritto un contratto di prestazione con il Cantone, che consente loro di ricevere, in aggiunta ai contributi degli assicuratori malattia, il finanziamento residuale cantonale. In relazione alle ore totali di cura a domicilio erogate in Ticino per anno negli ultimi 3 anni (prima domanda dell'Interrogazione) il Governo ha risposto che le ore complessive di cura erogate "sono passate da 1,37 milioni nel 2021 a 1,65 milioni nel 2023. Più in generale negli ultimi 5 anni si è osservato un aumento importante del volume di prestazioni erogate dagli operatori privati con un aumento del 130% per gli infermieri indipendenti e del 60% per gli Spitex privati. Sono invece stabili le ore erogate dai servizi d’interesse pubblico". Tuttavia è bene specificare che i dati si riferiscono agli enti e agli operatori con contratto di prestazione, in quanto per gli altri fornitori di prestazioni che fatturano unicamente agli assicuratori malattia i dati non sono disponibili o lo sono solo parzialmente.
Cure erogate
Galeazzi chiedeva inoltre quante ore - sulla totalità delle ore di cure a domicilio erogate in Ticino - vengono erogate dagli Spitex pubblici, quante dagli Spitex privati e quante dagli infermieri indipendenti. In questo senso il Governo ha spiegato che in riferimento agli enti e agli operatori con contratto di prestazione, "nel 2021 sono state erogate 592'295 ore dai SACDip, 587'709 ore dagli Spitex privati, 192'585 ore dagli infermieri indipendenti. Nel 2022 le ore erogate dai SACDip sono poi diminuite a 584'849, mentre nel settore privato hanno continuato a crescere, arrivando a 628'280 per gli Spitex e a 254'605 per gli infermieri indipendenti. La stessa tendenza è stata constata nel 2023, con 583'863 ore erogate dai SACDip, 702'741 dagli Spitex privati e 364'440 dagli infermieri indipendenti". Ma quello che interessava particolarmente il granconsigliere era sapere se corrisponde al vero che gli Spitex pubblici, benché non eroghino la maggior parte delle ore di cura, siano quelli che ricevono la maggior parte del finanziamento residuo. Nel 2023, spiega il Governo, i SACDip hanno ricevuto più della metà (64% circa) del finanziamento erogato tramite contratti di prestazione per il settore delle cure a domicilio. "Non si tratta però del solo finanziamento residuo ai sensi dell’art. 25a LAMal, in quanto i SACDip ricevono un finanziamento anche per le prestazioni non LAMal (economia domestica) e per alcune prestazioni d’interesse pubblico previste dalla Legge sull’assistenza e cura a domicilio del 30 novembre 2020". In termini generali si tratta di prestazioni finanziate esclusivamente ai servizi di interesse pubblico "e che riguardano la consulenza materno-pediatrica, il coordinamento della rete e il riconoscimento dei maggiori costi dovuti all’obbligo universale d’intervento, sia in termini territoriali, sia di utenza, ai quali i Servizi pubblici devono rispondere indipendentemente dall’ubicazione dell’utente e dallo stato di salute dello stesso".
Differenze Spitex pubblici e privati
Nell'interrogazione di ottobre veniva anche fatto riferimento al fatto che agli Spitex privati non viene riconosciuta finanziariamente l’attività di coordinamento delle cure e della rete, mentre viene riconosciuta agli Spitex pubblici. In questo senso veniva sottolineato che "per fornire delle cure di qualità è da sempre stato necessario un coordinamento sia delle cure erogate ad un paziente che della rete presente sul territorio". In tutta risposta il Consiglio di Stato ha spiegato che "il coordinamento delle cure è finanziato a tutti gli Spitex che hanno sottoscritto un contratto di prestazione, sia pubblici che privati, in egual misura. Ciò che è prerogativa dei SACDip e determina un finanziamento aggiuntivo, è il coordinamento della rete territoriale, che risponde a un compito d’interesse pubblico che la LACD riconosce ai soli attori d’interesse pubblico. Il contratto di prestazione fra OACD e SACDip è simile; nel 2024 la struttura dei costi standard è stata resa più trasparente e molti elementi di costo sono stati allineati". Nel testo veniva anche chiesta una delucidazione in merito al rispetto del CCL nel contratto di prestazione fra Cantone e Spitex. Nello specifico veniva domandato per quale motivo nel 2024 non sia stato riconosciuto agli Spitex privati il rincaro benché il loro CCL lo prevedesse. In tutta risposta, il Governo ha spiegato che "il rispetto delle condizioni del CCL è previsto dalla legge, parallelamente lo Stato deve anche stabilire un finanziamento della prestazione nei limiti di quanto stabilito dal Gran Consiglio. Il fatto, unico tra i settori finanziati, che il CCL in questione preveda l’adeguamento automatico al rincaro non può prevalere sulla decisione del Parlamento di non concederlo. In tal senso i servizi cantonali di riferimento sono stati informati sul fatto che questa condizione vincolante sarà presto tolta dal CCL degli Spitex privati allineando la formulazione a quella in essere nei contratti collettivi di tutti gli altri enti del settore socio-sanitario".
Bilanci 2023
Galeazzi si era chinato anche sulle chiusure del consuntivo 2023, chiedendo se gli Spitex privati con mandato siano o meno in utile e per quale motivo. "Secondo le chiusure di consuntivo del 2023, il 69% degli Spitex privati ha chiuso l’esercizio con un utile. I motivi che possono portare un servizio a conseguire una perdita o un utile sono molteplici. Si consideri che il finanziamento è basato su un costo standard, quindi se un servizio presenta costi inferiori ai valori standard finanziari, per diverse voci di spesa e/o per quelle che hanno un maggiore impatto finanziario, è probabile che riesca a conseguire un utile. Nel merito degli utili preme ricordare che quelli realizzati dai SACDip sono regolamentati dai contratti di prestazione che ne definiscono il limite massimo che può essere capitalizzato; dopo tale limite gli importi eccedenti ritornano ai Comuni, principali finanziatori del sistema, e al Cantone. Si ricorda inoltre che, per quanto attiene alle quote parte cantonali, tali utili sono stati parzialmente recuperati nell’ambito della manovra di risanamento delle finanze cantonali 2024-2025". Per essere precisi, gli Spitex pubblici hanno conseguito 1,74 milioni di franchi di utile nel 2021, 1,46 nel 2022 e 1,43 nel 2023 (quest'ultimi ancora provvisori).
Mediana salariale nei diversi servizi
Altra questione riguardava poi la mediana salariale, in merito a cu veniva chiesto se fosse vero che ci sono degli Spitex che ne hanno una superiore a quella presa quale riferimento per il calcolo del prezzo standard. "Il salario è un fattore di spesa considerato nel calcolo del costo standard e il riferimento è la mediana di settore più aggiornata. Ciò significa che alcuni servizi avranno una mediana più bassa, altri più elevata, ma non è detto che questo fatto, da solo, porti il servizio a conseguire un utile oppure una perdita, in quanto il costo standard è composto di molti elementi di spesa, alcuni dei quali hanno un impatto finanziario anche più forte del salario. La mediana salariale non è per contro influenzata dalla dimensione del servizio o dall’età del personale, ma anche da altri fattori quali il riconoscimento dell’esperienza professionale". Per quanto riguarda il finanziamento residuale degli infermieri indipendenti, nel 2023 sono stati spesi 7,74 milioni di franchi.