Voci natalizie
Da 11 anni nella squadra del Locarno Festival, Brunschwig: "Mi sento un privilegiato"
Redazione
8 giorni fa
Il numero uno della macchina amministrativa del festival locarnese si racconta a "Non è sempre Natale". "Quando sono diventato direttore operativo mi chiedevo se sarei stato all'altezza".

Intervista al Ceo del Locarno Film Festival, Raphaël Brunschwig. Classe 1984, entra nella squadra della kermesse cinematografica nel 2013, dopo un'esperienza nel settore della pubblicità presso Publisuisse. Un'intervista che parte dall'infanzia in Val Colla, passando dai rapporti familiari e con la Svizzera tedesca, terra d'origine dei genitori, prima di giungere all'esperienza locarnese.

L'intervista

Come è stato il passaggio da Publisuisse al Festival di Locarno, nel 2013? È stato un caso?

"No, conoscevo da tanto tempo lo zio di Mario Timbal (allora direttore operativo, ndr), che aveva visto, anche nel mio percorso in Publisuisse, il passaggio dall'essere un adolescente che aveva cercato di protrarre l'adolescenza il più a lungo possibile, a qualcuno che invece ha messo la testa a posto. Credo che a Mario Timbal abbiano detto: 'Questo ha messo la testa a posto, vedi cosa fartene!'"

Al tuo arrivo al Festival di cosa ti occupavi?

"Ho cominciato con la gestione delle partnership, prima come assistente e poi come responsabile del settore. In seguito sono diventato vice di Mario Timbal".

Qual era l'ambiente allora all'interno del Festival?

"Mi sono trovato bene. È stato molto interessante perché io venivo da una realtà completamente esterna. Mi ricordo che Timbal (e mia moglie) erano esterrefatti: io non nessuna avevo nessuna idea di come funzionasse il mondo svizzero, non seguivo la politica, non seguivo i giornali..."

Con la partenza di Mario Timbal dal Festival sei diventato direttore operativo. Come hai vissuto questo cambio?

"Quando Mario Timbal se ne è andato avevo molto timore: mi chiedevo se sarei stato all'altezza. Tutti i giorni, sul mezzogiorno, andavo a nuotare: mi ricordo che durante queste nuotate si faceva strada piano piano la consapevolezza di riuscire in questo compito. Prima di questa carica godevo di grande libertà nel modo di pensare e di pormi. Non che ora non sia così, ma devo essere più attento". 

Il Blick ha pubblicato un articolo intitolato: 'Brunschwig è l'uomo del futuro'. Ma Brunschwig nel futuro si proietta? Ci pensa o vive nel qui e ora?

"Chiaramente vive nel qui e ora, però Brunschwig si sente un privilegiato a potere mettere il suo tempo in un progetto come il Locarno Film Festival".

Quindi in testa per ora c'è solo il Locarno Film Festival?

"Il Locarno Film Festival, gli eventi letterari al Monte Verità, l'associazione Swiss Top Events che riunisce i nove grandi eventi svizzeri e di cui sono co-presidente e un altro paio di cosine... Tutti impegni funzionali al mio ruolo al Locarno Film Festival".

L'intervista completa