
Botta e risposta. Dopo l'attacco di ieri sera mosso da Fabrizio Sirica, co-presidente del Ps, a Fiorenzo Dadò, presidente del Centro, la replica non si è fatta attendere. "Innanzitutto mi preme dire che non siamo stati noi i primi a voler il taglio dei sussidi di cassa malati", dice a Ticinonews, riferendosi a quanto deciso dal Gran Consiglio in merito al Preventivo 2025, ovvero al taglio da 10 milioni che ha toccato proprio i sussidi di cassa malati. "Per una questione di compromesso", continua Dadò, "abbiamo aderito a certe proposte su cui non eravamo d'accordo, infatti ho firmato con riserva e Sirica, pur essendo in Commissione (gestione e finanze ndr), non se n'è accorto".
"Sono i primi ad aver paura"
Ieri sera Sirica ha puntato il dito contro Dadò chiedendogli se "sta dalla parte del ceto medio o dei milionari", dimostrando la propria posizione "sostenendo l'iniziativa targata Ps del 10%" che, ricordiamo, chiede che i premi di cassa malati non superino il 10% del reddito disponibile. "Ricordiamo che la loro iniziativa costa più di 300 milioni di franchi e sono abbastanza sorpreso delle affermazioni di Sirica, anche perché i socialisti sono i primi a non volerla mettere in votazione e ad aver paura, visto il suo enorme costo". E qui, legandosi alle parole di Sirica, secondo cui il Ps "è pronto ad andare alle urne", il presidente del Centro rilancia: "Che facciano le cose concretamente e non solo a parole, poi se ne potrà discutere".