
Anche la Fortezza di Bellinzona è finita sotto la ghigliottina dei risparmi cantonali. Dopo i paletti decisi a dicembre dal Gran Consiglio, tra cui un taglio al tetto massimo degli investimenti, il Consiglio di Stato ha infatti rivisto al ribasso di qualche milione il contributo per la valorizzazione del patrimonio Unesco, tra i progetti strategici della città. Un'operazione che, tuttavia, assicura il sindaco Mario Branda, non pregiudica quanto si è decisi a realizzare: nuove mostre interattive, apertura di spazi finora chiusi al pubblico, animazione e attività per famiglie.
Intesa raggiunta tra Città e Cantone
"Conosciamo molto bene la situazione finanziaria del Cantone" premette Branda che poi specifica: "La Città è ben disposta a mettere sul tavolo un importante investimento, attorno ai 12 milioni. Trattandosi però di un'opera di proprietà cantonale anche il Governo deve fare la sua parte". Il sindaco si dice comunque fiducioso: "Presto daremo finalmente concretezza al progetto a cui lavoriamo da anni". E per cui, soltanto poco tempo fa, si ipotizzava un messaggio da complessivi 24 milioni da suddividersi a metà col Cantone. Ora il contributo, come detto, è stato ridimensionato di qualche milione e l'accordo sarebbe prossimo alla firma.
Una funicolare per Montebello
In effetti la Città guarda già oltre, ovvero alla seconda tappa della valorizzazione dal 2030, immaginando anche una funicolare che dalla stazione sale al castello di Montebello. "Ora siamo ancora in fase di studio, attendiamo anche il credito per passare alla progettazione di questa seconda tappa", spiega ancora Branda, confermando: "Collegata alla realizzazione della fermata in Piazza Indipendenza e a quella del terzo binario c'è l'idea di un collegamento attraverso una piccola funicolare dal centro al castello di mezzo".
Fortezza in mostra tra passato e futuro
Il sindaco ne è convinto: la Fortezza non è solo un insieme di mura. È custode della storia e dell'identità del nostro Cantone. "Tutto il Ticino potrà trarre beneficio da questa valorizzazione, anche da un punto di vista turistico e culturale". L'importante patrimonio è da pochi giorni raccontato anche in un'esposizione temporanea a Sasso Corbaro, curata da Eva Carlevaro e allestita in collaborazione con la Supsi. Una storia che dal Neolitico arriva fino al progetto di valorizzazione di cui la mostra, visitabile fino al 9 novembre, offre già un assaggio.