Organismi
Dalla Lombardia al Ticino: l'invasione della Takahashia Japonica
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Ginevra Benzi
2 anni fa
È un organismo invasivo nocivo proveniente dall’Asia e rinvenuto per la prima volta sul nostro territorio. Le sue vittime sono le piante ornamentali e forestali. “Fortunatamente per ora è stato trovato solo a Brissago, ma è importante impedirne la propagazione informando subito il servizio fitosanitario cantonale”, ci ha spiegato la responsabile Cristina Marazzi.

Si chiama Takahashia Japonica e dalla Lombardia, per la prima volta, è arrivata fino in Ticino, precisamente a Brissago. Stiamo parlando di una cocciniglia nociva per le piante ornamentali e forestali, come aceri, carpini e gelsi. Quest’ultimi sono stati le prime vittime su suolo elvetico di questo insetto invasivo, fortunatamente innocuo per gli esseri umani. A darne notizia la RSI, dove si legge che a livello europeo la sua presenza sulle piante ornamentali era stata segnalata per la prima volta nel 2017 in un parco comunale in provincia di Milano. In seguito era stata anche rintracciata in altri Comuni in provincia di Milano, Varese e provincia di Monza e della Brianza. Da noi contattata, la responsabile del Servizio fitosanitario cantonale – Cristina Marazzi – ci ha confermato che “si tratta di un organismo invasivo, non ancora in allarme di quarantena, ma comunque sotto osservazione. Al momento non vi è quindi alcuna situazione di rischio, motivo per cui non è stato rilasciato alcun comunicato". 

“Nessun rischio per l’agricoltura”

Il fatto che questo insetto abbia viaggiato dal nord Italia fino in Ticino non sorprende. A stupire c’è però il fatto che sia stato rinvenuto, per ora, unicamente a Brissago. “Ci sono diverse supposizioni sulla questione e quella attualmente più valida è da ricondurre a dei lavori svolti nel 2017, quando sono stati piantati questi gelsi, probabilmente già ospiti dell’organismo. Ora ci metteremo in contatto con il fornitore per capire i motivi della sua presenza”. Il rischio di diffusione fuori dal Comune di Brissago non è inoltre da escludere: laddove se ne riscontra la presenza “è quindi fondamentale avvisare il Servizio fitosanitario del Cantone”. Fortunatamente, ci ha confermato sempre Marazzi, questa cocciniglia non è nociva né per gli esseri umani né per le piante agricole.

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Coccinelle per combattere l'invasore

A Brissago “i sintomi dell’invasione c’erano già l’anno scorso, ma probabilmente non sono stati recepiti. Oggi, per impedirne la propagazione, verranno eliminati tutti i rami più bassi dei gelsi, mentre gli altri saranno trattatati con acidi grassi. Dopodiché verranno introdotte delle coccinelle per combattere queste cocciniglie nocive”. Sostanzialmente, questo insetto invasivo si diffonde rapidamente e debilita le piante nella fotosintesi, portandole al seccamento.

Come riconoscere la Takahashia Japonica

Stando a quanto riportato sul sito della Regione Lombardia, l’insetto è facilmente riconoscibile grazie ai caratteristici ovisacchi dall’aspetto cotonoso, tubolari, formanti anelli lunghi da 4 a 5 cm di colore bianco. Gli ovisacchi, composti da sostanze cerose e contengono migliaia di uova di colore tendente all'arancione, grandi circa 0,5 mm, sono di regola attaccati, a diverse altezze, ai rami giovani della pianta. Possono però trovarsi anche sui getti laterali del tronco o vicino ai tagli di potatura.