Ticino
David Larible è stato condannato
David Larible è stato condannato
David Larible è stato condannato
Redazione
7 anni fa
Pena con condizionale per il clown che abusò di una 14enne. Dovrà anche lasciare la Svizzera per cinque anni

Il clown italiano David Larible, 60 anni, è stato condannato oggi per atti sessuali con fanciulli e molestie sessuali nei confronti di una sua giovane fan a una pena con la condizionale di 160 aliquote giornaliere da 120 franchi l'una per un totale di 19'200 franchi. Per il noto pagliaccio del circo Knie è stata anche ordinata l'espulsione dalla Svizzera per 5 anni. Con questa sentenza, la corte ha seguito le richieste dell'accusa. Secondo quest'ultima, il 24 ottobre 2016 in una camera d'albergo della città sulla Limmat, Larible ha baciato a tre riprese la ragazza - 14 anni all'epoca dei fatti - spingendole la lingua in bocca. Le ha inoltre accarezzato la schiena sotto i vestiti, dandole anche un bacio nella scollatura, pur sapendo che era minorenne. Larible era stato arrestato dalla polizia cantonale ticinese e consegnato ai colleghi zurighesi il 20 novembre scorso a Lugano, al termine della tournée del circo Knie (vedi suggeriti). Dopo essere stato interrogato era tornato a piede libero, pur rimanendo indagato. Stamane, nel corso del dibattimento l'uomo, nato a Verona nel 1957, ha respinto le accuse dichiarando di "non aver alcun interesse per le ragazzine". Il condannato ha negato anche di essere in chiaro quanto all'età della giovane, all'epoca dei fatti 14enne. "È qualcosa che non mi interessava", ha detto davanti alla corte. Non vi era nulla di sessuale nei contatti con la giovane, "si trattava solo di arte". "La ragazza mi ha detto che voleva diventare ella stessa artista e per questo mi ha posto domande su quali scuole frequentare", ha detto Larible. Per questo motivo, ha precisato, "avevo anche deciso di donarle un libro sull'arte circense nella camera di hotel in cui l'ho ricevuta", ha sottolineato Larible. In quell'occasione, "l'ho solo abbracciata quando ci siamo lasciati". Larible ha affermato di aver conosciuto la giovane durante un incontro con i fan. "Era sovente molto emotiva, mi abbracciava e piangeva". In questi frangenti era presente spesso anche la madre della ragazza. Tra Larible e la giovane vi sono stati anche contatti mediante Whatsapp. "Quando percepisco che qualcuno ha bisogno di me, non mi tiro indietro", ha detto l'uomo. Non ha convinto la Corte nemmeno l'intervento del legale di Larible, l'avvocato Valentin Landmann. Le accuse, ha sostenuto in aula, sono "fantasticherie di un'adolescente". Il comportamento della giovane dopo il presunto abuso, ha aggiunto l'avvocato, dà adito a qualche interrogativo. Alla sua amica, la giovane ha infatti raccontato tutt'altro rispetto a quanto detto alla madre. Che cosa sia veramente successo in quella stanza d'albergo lo sanno solo i due protagonisti di questa vicenda, ha dichiarato. Non si può escludere che la ragazza si sia inventata qualcosa. Non si può nemmeno parlare di un fatto traumatico. Durante l'inchiesta, ha tentato ancora di contattare Larible e ciò benché egli le avesse fatto qualcosa di male. La ragazza ha poi continuato a seguire i circhi, tentando di stabilire un contatto con gli artisti. Secondo l'avvocato, le accuse mosse dalla ragazza a Larible hanno "ucciso professionalmente il suo cliente: nessuno vuole più aver a che fare col pedo-clown". Interrogato sulla sua vita professionale, Larible ha detto che in seguito all'arresto tutti gli ingaggi sono stati cancellati. Al momento, tuttavia, la sua agenda di impegni è migliorata: ha ottenuto incarichi a Mosca, in Portogallo e in Cina. Fino a pochi giorni prima dell'inizio del processo si trovava in Sudamerica. I teatri erano pieni, ha specificato. "Per fortuna il pubblico non mi ha abbandonato". L'intera vicenda l'ha tuttavia molto cambiato, ha dichiarato. "Prima ero molto aperto: mi piace incontrare gente e passare del tempo con loro". Attualmente non lascio più entrare nessuno nel mio camerino. Tutti devono rimanere fuori. "È brutto perché non posso più essere me stesso", si è lamentato l'artista.

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