Motori
Dazi sulle auto, Doninelli: "Un'altra tegola in un periodo già difficile"
Redazione
3 giorni fa
Donald Trump ha annunciato l'imposizione di dazi sul settore automobilistico, suscitando preoccupazione tra gli esperti. Secondo Marco Doninelli, direttore di UPSA Ticino, i dazi potrebbero avere ripercussioni sul mercato svizzero e europeo, con possibili chiusure di fabbriche e diminuzione dell'impiego locale.

Era nell’aria, ed è arrivata. Donald Trump prosegue nella sua crociata dei dazi e questa volta colpisce il settore automobilistico. Il presidente statunitense ha infatti annunciato nuove tasse permanenti sulle importazioni di veicoli negli Stati Uniti, del 25%, a partire dal due di aprile. In seguito, ma da maggio o più tardi, sono attesi invece dazi anche per le componenti di ricambio. Il presidente ha affermato che la misura porterà a una "crescita straordinaria" per l'industria, promettendo che stimolerà l'occupazione e gli investimenti negli States. Diversi analisti, invece, temono che possa portare all’aumento dei prezzi anche per i consumatori americani, a chiusure di impianti di produzione su suolo statunitense e a tensioni con gli alleati di Washington. Mentre le borse hanno subito reagito con flessioni tra il 2 e il 5% dei marchi del settore (tra cui Bmw, Porsche o Mercedes), si cerca di capire l’impatto della decisione di Trump sul commercio globale e sulle catene di approvvigionamento. Per avere un’idea, lo scorso anno, gli Stati Uniti hanno importato circa otto milioni di automobili, per un valore di circa 240 miliardi di dollari. La Presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen si è detta profondamente preoccupata, definendo i dazi “dannosi” per le imprese e ancora peggiori per i consumatori, sia quelli negli Stati Uniti che nell'Unione Europea.

Ripercussioni in Svizzera

Ma si tratta di una decisione che avrà conseguenze anche in Svizzera e in Ticino? Ne abbiamo parlato con Marco Doninelli, direttore di UPSA Ticino, secondo cui i dazi americani non dovrebbero avere un impatto diretto sul nostro mercato, quindi sul commercio delle auto in Svizzera e in Ticino. “I dazi sono previsti per l'importazione verso gli Stati Uniti, anche se ci potrebbero essere delle conseguenze secondarie”. Doninelli ci ha infatti spiegato che nel caso le fabbriche di auto europee dovessero avere difficoltà per il calo delle vendite negli USA, “questo può ripercuotersi anche a livello svizzero ed europeo con una diminuzione della disponibilità di modelli, che potrebbe portare a chiusure parziali di fabbriche oppure chiusure totali".

Questione componenti

Ma bisogna anche tenere in considerazione n altro aspetto: quello delle componenti. "In Svizzera ci sono diverse fabbriche che producono parti di auto, e queste saranno soggette a dazi”. In questo caso – prosegue il direttore di UPSA Ticino - potrebbero esserci delle ripercussioni sull'impiego di personale a livello locale. “Un altro aspetto riguarda l'Europa nel caso in cui introdurrà dei dazi sulle auto prodotte in America e importate poi nel Vecchio Continente. Mercedes e BMW hanno per esempio delle fabbriche negli Stati Uniti per modelli che vengono commercializzati in Europa. Se questa dovesse introdurre a sua volta dei dazi, questi modelli potrebbero diventare più cari e avere delle conseguenze sul mercato locale". Uno scenario che preoccupa inevitabilmente il settore, "anche perché siamo in un periodo difficile. Stanno arrivando marche cinesi che stanno mettendo in difficoltà quelle europee. E questa nuova tegola dei dazi non aiuta sicuramente il settore dell'automobile", ha concluso Doninelli.