La Procuratrice pubblica Pamela Padretti, al termine dell’inchiesta ha emanato un decreto di abbandono in relazione al procedimento penale a carico del sacerdote 80enne Azzolino Chiappini del Luganese iniziato lo scorso novembre. “Non si sono corroborati gli indizi dei reati ipotizzati di sequestro di persona, coazione e lesioni semplici per omissione a danno di una 48enne cittadina straniera dimorante nell’abitazione dell’imputato”, spiegano nella nota le autorità. Il sacerdote, spontaneamente, ha rinunciato a postulare un indennizzo allo Stato a seguito del procedimento penale.
Rinuncia a tutti gli incarichi
La Diocesi di Lugano, preso atto della conclusione dell’inchiesta, comunica di aver “accolto con favore il fatto che la Magistratura abbia confermato l’assenza di qualsiasi condotta di rilevanza penale”. Il Presbitero, nonostante le conclusioni, ha ritenuto di dover rinunciare a tutti gli incarichi finora ricoperti in Diocesi, compreso l’insegnamento presso la Facoltà di Teologia di Lugano.
Le parole dell’avvocato Elio Brunetti
Dopo la comunicazione della Procuratrice pubblica, anche l’avvocato Elio Brunetti, accoglie con favore la decisione. “Con l’emanazione del decreto di abbandono odierno la Magistratura ha accertato la totale estraneità di Mons. Azzolino Chiappini dai reati ipotizzati; circostanza che mi era parsa evidente sin dal momento in cui ho assunto il mandato di difesa”. E aggiunge: “Non posso esimermi dallo stigmatizzare come taluni organi di stampa si siano affrettati a rendere pubblico, infangandolo, il nome del mio assistito e ciò prima ancora della decisione del Giudice dei provvedimenti coercitivi di non confermare l’arresto non ritenendone dati i presupposti”.
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