Vallemaggia
Di corsa da Airolo a Chiasso per gli acquedotti di Lavizzara
Redazione
15 ore fa
Una corsa di 116km da Airolo a Chiasso, dalla durata di 14 ore. L’ha organizzata l’associazione Fontanieri Ticinesi per raccogliere fondi a favore degli acquedotti del Comune di Lavizzara, dove gli sforzi per ripristinare le sorgenti hanno superato il milione di franchi.

“Come Associazione Fontanieri Ticinesi ci siamo presi a cuore il progetto del ripristino degli acquedotti del Comune di Lavizzara”. È per questo, come spiegatoci dal Presidente Matteo Negri, che l’Associazione Fontanieri Ticinesi ha deciso di organizzare una corsa benefica per raccogliere fondi proprio per il progetto di ripristino degli acquedotti del Comune di Lavizzara. Ecco che il 22 marzo – Giornata mondiale dell’acqua – avrà luogo la corsa di 116km e 14h – da Airolo a Chiasso – che vedrà partecipare otto atleti. Tra loro, Luca Bassi e Claude Birrer. “Siamo 8 persone di diverse età e provenienti da svariate zone del Ticino”, ci ha spiegato Luca Bassi, ingegnere civile e fontaniere. “Ognuno di noi fa cose diverse nella vita, ma siamo tutti interessati e ben volenterosi di dare il nostro supporto al Municipio di Lavizzara”. Claude Birrer – responsabile tecnico presso l’Azienda Acqua Potabile di Cademario – ci ha invece spiegato che l’idea di fare un evento era già nell’aria, “e noi che siamo appassionati di corsa abbiamo optato per questo sport”.

Una corsa sostenuta da diversi Comuni

La corsa è sostenuta anche da diversi Comuni, in primis Chiasso, e anche dalla squadra di calcio locale, che organizzerà una festa in serata all’arrivo degli ultramaratoneti allo Stadio Comunale. Ma ai protagonisti abbiamo chiesto: come ci si prepara, per correre 14 ore di fila? “C’è chi corre da tanti anni, quindi ha sicuramente background di corsa che gli permetterà di affrontare diverse sfide”, ci dice ancora Bassi. “C’è chi invece è meno esperto, ma si allena comunque durante la settimana da diversi mesi. Ma alla fine percorrere 80, 100 o 160 chilometri cambia poco per chi è abituato”. Berrer ci ha poi detto che ogni atleta si prepara in maniera diversa. “C’è chi assume sali e impiega dei gel, ma anche chi preferisce mangiarsi un salamino bevendo vino rosso. Siamo davvero una squadra mista”.

Due sorgenti ormai irrecuperabili

Un gruppo di volontari quindi che a fine evento consegnerà l’assegno al Municipio di Lavizzara che da luglio, ricordiamo, si è subito attivato per ridare l’acqua gli abitanti della Valle dopo che, in più frazioni, le condotte erano state distrutte dalla terribile alluvione. “Per quanto riguarda le sorgenti di Soveneda – che era il cantiere più importante – abbiamo pressoché recuperato le tre sorgenti esistenti”, ci ha spiegato Lauro Rotanzi, municipale a capo del dicastero Finanze e ACAP Lavizzara. “Prima ce n’erano cinque, ma due erano irrecuperabili e le abbiamo abbandonate. Dobbiamo ancora fare una camera di carico su in Sovedena per garantire la potabilità dell’acqua, che c’è già ma si ossigena. Quindi con questa camera di carico il problema sarà risolto”. Una camera di scarico che servirà anche al funzionamento della centralina elettrica, che dallo scorso 30 giugno non produce più corrente elettrica.

Cifre importanti

Tanti lavori necessari, che impongono inevitabilmente uno sforzo economico notevole. “Il grosso è stato fatto, e riguarda Sovedena e l’attraversamento del nostro acquedotto fra Broglio e Prato Sornico. A livello di costi siamo tra il milione e 1,1 milioni, mentre il preventivo riguardo la rimessa in funzione totale dell’acquedotto si aggira tra 1,5 e 1,8 milioni”, ci dice sempre Rotanzi. Cifre importanti, dunque. Motivo per cui sono ben accette iniziative come quella odierna, mentre si è sempre in attesa di aiuti dalle autorità. “Dal Cantone, così come da Berna, ci aspettiamo un segnale forte almeno a livello finanziario. Sappiamo che il Cantone ci garantisce il 40% sui consuntivi, ma siamo ancora in attesa di una risposta dalla Confederazione. Circa due settimane fa c’è stato un incontro tra Rösti, Vitta e i nostri due sindaci della Vallemaggia. Siamo fiduciosi che riusciremo, come il Vallese, a ottenere dei contributi straordinari”.