Ritratto
"Dirigere lo Splendide non è un lavoro, è una missione"
Redazione
4 mesi fa
Per 16 anni ha diretto l’Hotel Splendide Royal. Una storia di successo quella di Giuseppe Rossi, iniziata dalla gavetta nell’albergo che ha finito per guidare. Ticinonews l'ha incontrato nel giorno in cui ha passato il testimone al suo successore.

Ha iniziato servendo i clienti al bar dell’Hotel Splendide, ha fatto carriera all’estero e poi è tornato a Lugano, dove è diventato direttore dell’albergo dove aveva iniziato. E martedì 18 giugno Giuseppe Rossi ha lasciato la guida dello Splendide Royal per prendersi del tempo per sé. “Io dico sempre che sono stato un uomo fortunato, perché poter essere direttore dello Splendide è stato il poter accogliere personaggi importanti, farli sentire a casa e accoglierli in un contesto che non mi appartiene. Tutto questo mi ha dato l'opportunità di viaggiare, di conoscere tante persone e di imparare le lingue, e quindi io credo che non vi sia migliore professione di quella dell'albergatore”. Quale la parte più bella di questa professione?  “L’accogliere gli ospiti, farli sentire a casa, coccolarli e farli sentire bene”. E quella meno bella? “Quella meno bella, che  in realtà è anche quella più stimolante, è quando il cliente si arrabbia, perché bisogna trasformare questa sua rabbia in qualcosa di piacevole. Spesso capita di conoscere determinati personaggi che tramite i media si atteggiano in un certo modo, poi quando arrivano in albergo si trasformano, sono completamente diversi”.

“Lugano, da piazza finanziaria a città turistica”

Rossi ci ha poi raccontato che “questi personaggi nei loro mondi possono permettersi di tutto e quindi quando arrivano in albergo si aspettano le stesse cose. Dunque l'abilità sta sempre nell'ascolto e – ripeto – nel farli sentire a casa. Questo è molto importante”. Lugano, ci racconta, negli ultimi 10 anni si è trasformata. “Rispetto a prima è diventata molto più una destinazione turistica, mentre ai tempi era piuttosto una piazza finanziaria. Io ho sempre detto, andando in giro per il mondo, che Lugano non ha nulla da invidiare al altre destinazioni più vicine o meno”.  

Terminare dove si è iniziato, un sogno che si realizza

Ma qual è stato il momento in cui si è detto ‘sì, ce l'ho fatta’? “Questa è una domanda molto importante. Ce l'ho fatta quando sono ritornato all'albergo Splendide, perché era il mio sogno da ragazzo visto che ho iniziato qui la carriera, ambivo a poterla terminare qui. In questa occasione non possono non ricordare la persona che sin dall'inizio, all'età di 25 anni ha creduto in me e che mi ha dato la possibilità di crescere che è il mio predecessore, Lauro, con il quale ho lavorato 5 o 6 anni. Ci siamo affiancati, abbiamo lavorato insieme e poi mi ha stimolato a lasciare l'albergo Splendide per poi richiamarmi dopo 15 anni. Io credo che dirigere l'albergo non sia un semplice lavoro ma deve essere considerata come una missione e questo lo testimonia il fatto che in questi 137 anni di storia si sono succeduti con il nuovo direttore solo 6 direttori.

“Mancherà la quotidianità”

Cosa le mancherà di più? “La quotidianità. Mi mancherà il rapporto con i collaboratori, mi mancheranno gli ospiti, le attività sociali. Mi mancherà tutto quello che per tanti anni è stata la mia vita, però sono contento perché sono sereno di aver raggiunto determinati traguardi che mi sono prefissato nella mia vita, quindi lascio con molta serenità”. E adesso si prenderà qualche giorno di riposo? “Mi prenderò qualche giorno di riposo per fare tutte quelle cose che nella vita ho sempre voluto fare, ma che per mancanza di tempo non ho mai fatto, quindi è un'occasione, anche se ho avuto una vita piena con tante soddisfazioni”.