
Adottato dal Consiglio di Stato il Piano di utilizzazione cantonale della discarica alla Buzza di Biasca. Non solo, perché il governo ha anche licenziato il relativo messaggio, rende noto il Cantone, con la richiesta di un credito per la sua attuazione, nonché approvato una modifica di legge per la gestione in proprio della discarica.
Perché serve una discarica
“Nonostante le misure promosse dal Dipartimento del Territorio per far fronte all’elevata produzione di rifiuti edili”, viene scritto, “una parte di questi necessita di essere depositata in discarica”. Un’adeguata presenza di questi luoghi sul territorio cantonale “è la premessa per il buon funzionamento dell’intero settore edile del Cantone, dai piccoli lavori privati fino ai grandi cantieri pubblici infrastrutturali, al fine di garantire un luogo di deposito centralizzato e sicuro, a costi sostenibili e nel rispetto dell’ambiente”.
Il nuovo comparto biaschese
La realizzazione di una discarica di tipo alla Buzza di Biasca “è anche l’occasione per dare una nuova e definitiva veste all’intero comparto”, scrivono le autorità. “A lavori ultimati è infatti prevista la riconsegna di circa 135’000 m2 di zona agricola (di cui quasi 75’000 di zona agricola SAC), di risolvere i conflitti con la fauna selvatica attraverso la creazione di un ponte e un sottopasso faunistici, di completare un percorso ciclopedonale ad anello e di migliorare la sicurezza dell’incrocio per Loderio attraverso la realizzazione di una nuova rotonda e la sistemazione delle fermate del bus”.
Il Cantone vuole gestire in proprio le discariche
Il Consiglio di Stato ha anche chiesto una modifica di Legge “per permettere al Cantone di gestire in proprio le discariche. Questo, oltre a migliorare per quanto possibile l’accettazione da parte dei Comuni e della popolazione, permetterà di destinare gli eventuali proventi al finanziamento di misure nell’ambito della prevenzione e smaltimento dei rifiuti, della promozione di riqualifiche territoriali e del risanamento dei siti contaminati”, specificano infine le autorità.