876 casi di discriminazione razziale, 128 in più (+24%) rispetto al 2022. Sono i casi censiti e analizzati lo scorso anno dalla Rete di consulenze per le vittime del razzismo. Nel dettaglio, la forma di discriminazione più ricorrente, con 387 segnalazioni, è la xenofobia e il settore più colpito è quello della formazione. Per approfondire il tema e capire la situazione in Ticino ne abbiamo parlato con Michela Trisconi, delegata cantonale all'integrazione degli stranieri.
"Un fenomeno che preoccupa"
"È un fenomeno che ci preoccupa e che stiamo monitorando già da qualche tempo", ha spiegato a Ticinonews Trisconi. "Non siamo rimasti fermi, perché dallo scorso anno abbiamo avviato un percorso di sensibilizzazione nelle scuole in collaborazione con il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (Decs). È chiaro che la strategia è più ampia e non si possono sensibilizzare solo gli allievi, andrebbero anche coordinate delle misure di prevenzione con le rispettive sedi scolastiche. Non solo, anche i docenti andrebbero preparati per gestire in modo adeguato il fenomeno del razzismo, oppure per tematizzarlo a scuola".
"La prevenzione è un compito di tutta la società"
La prevenzione delle discriminazioni "è un compito di Confederazione e Cantoni, ma anche dei Comuni. Insomma è un compito di tutta la società. Il nostro servizio coordina delle misure all'interno di diversi ambiti. Noi abbiamo dato priorità al settore scolastico e abbiamo già avviato una discussione per portare questo tema all'interno della formazione dei docenti: si parla di elaborare materiali didattici che tematizzino la questione del razzismo, perché al momento questo non esiste ancora". Ma c'è anche l'intenzione "di avviare un coordinamento tra i vari istituti per evitare che la segnalazione dei casi sia compito esclusivamente di famiglie o singoli, ma che venga gestita anche a livello di direzioni scolastiche". Non c'è però solo il mondo della scuola, perché "nell'ambito della settimana contro il razzismo viene proposta una promozione a tutto campo di vari progetti di sensibilizzazione. Senza dimenticare il portale discriminazione.ch, dove vittime e testimoni possono segnalare gli episodi di razzismo".
L'influenza del contesto internazionale
A pesare su questo aumento di casi di discriminazione razziale è anche il contesto internazionale, caratterizzato dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente. "È chiaro che le tensioni geopolitiche aumentino gli attriti tra comunità e religioni. Penso in particolar modo ai casi di razzismo contro i musulmani o all'antisemitismo. Questo è un fenomeno strettamente legato agli eventi che ci assillano dal 7 ottobre ad oggi, perché il conflitto in Medio Oriente ha reso queste dinamiche più evidenti".