Ticino
Disoccupati iscritti agli URC, quasi la metà sono stranieri
Disoccupati iscritti agli URC, quasi la metà sono stranieri
Disoccupati iscritti agli URC, quasi la metà sono stranieri
Redazione
6 anni fa
Su 9'237 registrati durante il periodo luglio 2018-marzo 2019, il 51,9% è di nazionalità svizzera. "Il sito funziona"

L'obbligo di annunciare i posti vacanti che superano un determinato tasso di disoccupazione calcolato secondo i criteri SECO "ha generato maggiori opportunità di collocamento per le persone in cerca di impiego iscritte agli URC grazie, da un lato, all'aumento del numero di posti vacanti segnalati e, dall'altro, all'accesso esclusivo all'informazione su questi posti a loro riservato durante cinque giorni lavorativi". Lo ha ribadito il Consiglio di Stato nel rispondere a un'interrogazione sul tema presentata il 14 marzo scorso dal deputato UDC Tiziano Galeazzi.

Il sito funziona - L'attività di collocamento degli URC (ovvero la ricerca e la selezione di candidati) si è rafforzata negli scorsi anni "grazie alla creazione di uno specifico servizio (Servizio aziende URC) e alla campagna promozionale “Più opportunità per tutti”, che ha permesso di raggiungere in maniera più capillare le aziende sul territorio ticinese". Con l'introduzione dell'obbligo di annuncio, la SECO ha messo a disposizione del servizio pubblico di collocamento dispositivi informatici e un nuovo processo di lavoro che si sviluppa quasi esclusivamente attraverso strumenti online. Nei prossimi anni, spiega il Consiglio di Stato, "questi strumenti conosceranno ulteriori importanti sviluppi, a vantaggio di una modalità di interazione diretta tra aziende e persone in cerca di impiego e di un allargamento dell'offerta di servizi URC in forma digitale, il tutto tramite la registrazione di un conto utente su lavoro.swiss".

Nella prima fase di entrata in vigore dell'obbligo di annuncio, il Consiglio federale ha deciso di sottoporre all'obbligo i posti vacanti nelle professioni che superano la soglia dell'8% del tasso di disoccupazione. "Grazie agli strumenti informatici messi a disposizione e a un'ottimizzazione delle procedure è stato possibile far fronte al maggior carico con le risorse disponibili", ha spiegato il Governo. Sulla base dell'esperienza accumulata e per far fronte alla successiva fase, che prevede un abbassamento della soglia al 5% a partire dal 1° gennaio 2020, saranno fatte ulteriori valutazioni.

Quasi la metà degli iscritti sono stranieri - Per avere un'idea del numero di persone che hanno trovato un impiego grazie agli URC bisognerà tuttavia attendere il primo rapporto di monitoraggio dell'obbligo di annuncio dei posti vacanti che sarà pubblicato dalla SECO nel corso dell'autunno 2019. Dal 1° luglio 2018, l'evoluzione del numero di persone in cerca di impiego "ha seguito il normale trend che caratterizza la disoccupazione in Ticino, contraddistinto da fluttuazioni stagionali che si manifestano con un aumento degli effettivi con l'arrivo dell'autunno, per raggiungere un picco massimo nel mese di gennaio, quindi ridursi progressivamente con l'inizio della stagione primaverile".

Il numero medio di persone in cerca di impiego iscritte durante il periodo luglio 2018-marzo 2019 è di 9'237 unità, di cui 4'445 di nazionalità straniera. Questa percentuale, ovvero il 48.1%, è data da un 19.7% di permessi B, da un 26,3% di permessi C e da un 2,1 di permessi G, L o F. Durante lo stesso periodo dell'anno precedente si registravano 4'472 persone straniere (48.4%). 

In termini di flussi, in questo periodo si registrano mensilmente in media 7 entrate e 3 uscite di persone in cerca di impiego con permesso per frontalieri (G).

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