Ticino
“Dispiace per la BPM, ma il comparto farmaceutico è ancora sano”
Redazione
17 ore fa
Alla luce della chiusura della Bioggio Pharma Manufacture di Bioggio, con il presidente della Farma Industria Ticino Piero Poli analizziamo lo stato di salute delle aziende farmaceutiche sul territorio ticinese. “Il settore continua a essere il pilastro dell’economia”.

Tutto il personale della Bioggio Pharma Manufacture di Bioggio verrà licenziato. Lo ha annunciato ieri la direzione, spiegando che la cessazione dell'attività, prevista entro il 31 agosto, è legata al costante declino dei volumi nel corso degli anni e alla perdita di un importante contratto di produzione conto terzi. BMP cercherà acquirenti interessati a investire nell'azienda finché la chiusura dell'attività non sarà completata. Ma alternative valide non sembrano esserci, sottolinea l'OCST, che è in contatto con il personale e per il quale vuole negoziare delle misure di accompagnamento. In particolare, ci spiega il vicesegretario regionale Paolo Coppi, "vogliamo puntare a misure di accompagnamento alle persone prossime al pensionamento, misure di buonuscita oppure prevedere una fase di ricollocamento".

I tagli in altre aziende in Ticino

Il settore farmaceutico ha dovuto fare i conti con diversi brutti colpi nel corso degli anni. Nel 2023, la Helsinn di Pazzallo ha annunciato dei tagli. A gennaio la Sintetica di Mendrisio ha comunicato una riduzione dell’organico. Segni che indicano un problema in questo ramo? Secondo il sindacalista Paolo Coppi le motivazioni sono diverse l'una dall'altra. “A livello di sistema il settore può dire che sta reggendo. Quello che preoccupa è l'industria generale, intesa come trasformazione di prodotti e beni. In questo caso il Ticino sta rallentando gradualmente, ma inesorabilmente negli ultimi anni. C'è sicuramente un tema legato al costo del lavoro, al nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera. Produrre in Ticino oggi è più complicato di una volta”.

Come sta il settore farmaceutico in Ticino?

Proprio alla luce della chiusura della BPM di Bioggio, la Farma Industria Ticino ha voluto sottolineare che il settore non è in crisi: "Singoli casi di difficoltà non riflettono lo stato generale di questo ramo”, ha scritto in un comunicato. Ne abbiamo approfittato per fare una panoramica più ampia con il presidente Piero Poli, secondo cui il settore continua a essere un pilastro dell’economia. “L'industria farmaceutica in Ticino pesa oltre l'8% del PIL del Cantone”, sottolinea a Ticinonews. “Abbiamo più di 2'000 persone assunte, con un fatturato che supera i 2 miliardi di franchi, buona parte per l'export. È un grosso dispiacere quello che sta succedendo alla BPM, però non può essere preso come esempio per tutto il comparto farmaceutico”.

Altre aziende si allargano

Per quanto riguarda i casi sopracitati, secondo Poli non sono legati a un fenomeno generale. “Come in tutte le realtà imprenditoriali, si rischia, si investe, alcune volte si ha successo, altre volte no. Mi sembra che siano tutti casi ben differenti l'uno dall'altro. In ogni caso il comparto ha bisogno di manodopera. Nei casi precedenti abbiamo visto che la manodopera è stata riassorbita in buona parte all'interno delle nostre aziende. È presumibile che questo accada anche in futuro. Da citare anche quando ci sono investimenti. Un comunicato stampa di pochi giorni fa di  un’importante azienda vicino a Grancia annunciava l’apertura di un nuovo comparto produttivo”.

I numeri

Per quanto riguarda i dati del 2023, “abbiamo investito più di 250 milioni di franchi, tra infrastrutture, tecnologie e nuovi prodotti. Direi che è un comparto che è ancora sano”, conclude il presidente di Farma Industria Ticino, che rappresenta oltre 50 aziende sul territorio ticinese.