![© Shutterstock](https://dexter-cdn01.gruppocdt.ch/ticinonews/stories/2025/02/12/960x640/a1e88e4c-9cd5-4df5-a612-32845be33987.jpeg)
A fine gennaio 2025 il Consiglio federale ha dato mandato al Dipartimento federale di giustizia e polizia di sviluppare una legge che sarà sottoposta a consultazione entro la fine del 2026, con l’obiettivo di vietare le adozioni internazionali sul territorio svizzero. La motivazione alla base di questa decisione deriva da un rapporto di esperti indipendenti, che ha evidenziato criticità nelle adozioni internazionali, tra cui abusi e difficoltà nel garantire alle bambine e ai bambini adottati il diritto di conoscere le proprie origini. Per i Verdi del Ticino si tratta certamente di aspetti rilevanti, che meritano attenzione e risposte adeguate. "Tuttavia", sottolineano, "è importante sottolineare che il rapporto non rispecchia la situazione corrente nel nostro paese poiché si basa principalmente su dati relativi a pratiche di adozione del passato, ignorando il fatto che attualmente le adozioni avvengono nel pieno rispetto delle normative e con esiti positivi per i minori coinvolti".
Strumenti per rafforzare i controlli
Quello che gli ecologisti ticinesi hanno inoltre voluto ricordare nella nota, è il fatto che le bambine e i bambini adottati "provengono da situazioni in cui non vi è nessun famigliare in grado di occuparsi di loro, e queste adozioni rappresentano per loro una possibilità concreta di avere una vita migliore, ricevendo l’affetto e il supporto di una nuova famiglia". La soluzione, sempre a detta della sezione ticinesi dei Verdi, sta negli strumenti atti a rafforzare i controlli e garantire procedure trasparenti "senza dover ricorrere a un divieto assoluto". Concretamente, quello che viene chiesto al Consiglio federale è di riconsiderare la propria posizione, "valutando soluzioni più equilibrate che garantiscano la protezione dei minori senza precludere la possibilità di adozioni internazionali sicure e ben regolamentate".